~•To declare yes, or to declare no?•~

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<<Solo che non so cosa fare, oggi. Non sono abituato.>>

Butta lì, con nonchalance, ridacchiando leggermente.
Per Lucifero, quella fottuta risata è da capogiro.
Appoggio una mano al bancone, per assicurarmi di non cadere per terra.

<<Non so, rilassati.>> Che ovvietà. <<Fai qualcosa che ti piace fare, con qualcuno di cui apprezzi la compagnia.>>

Mi stacco dal bancone e alzo le spalle. Sono bravo a dare consigli, ma su questo, non sono il migliore.

<<Mhh, giusto. Alloooraaa...>>

Dal modo in cui allunga le vocali, capisco che vuole chiedermi qualcosa. Alzo un sopracciglio.

<<Sì?>> Incalzo, incitandolo a continuare.

<<Ti andrebbe... Non so... Di farci un giro?...>>

Chiede sorridendo.
Oh, non sai che bomba hai lanciato, bello mio.

<<...Un semplice giro tra amici.>>

Finisce la frase, guardandomi in cerca di una risposta che tarda ad arrivare. Penso, e ci ripenso.

<<Mah, non so se posso lasciare.>> Dico dubbioso, riferendomi al bancone. C'ho sempre Alastor alle calcagna, non vorrei mi trascinasse per la catena attraverso tutti i cinque angoli del pentagono.

<<Vabbè, ma che vuoi che sia! Anche tu ti meriti un giorno di pausa, sei sempre qui!>>

Cerca di convincermi. Charlie, avendoci sentiti, fa capolino dalle scale.

Sicuro sicuro ci stava ascoltando appostata lassù.

In mezzo alle scale si ferma.

<<Infatti, Husk, vai tranquillo.>>

La principessa spalleggia Angel, rassicurandomi, e i due si sorridono. Lei torna su, saltellando per ogni scalino, e io non riesco a dire di no. Annuisco.

<<Sì, va bene.>> Abbozzo un sorriso. I suoi occhi si illuminano e mi sento sciogliere.

Maledizione, Angel. Tu mi uccidi di nuovo, così.

Annuisce a sua volta, sorridendo da orecchio a orecchio.

<<Va bene!>>

So che salterebbe di gioia in questo momento.

<<Ti va bene tra mezz'ora?>>

Alza un sopracciglio. Annuisco, schiarendo la gola perché le parole le ho perse, ormai.

"Come amici" ricorda. Amici!!

<<Bene, allora a tra poco, Husky~!>>

Si alza e torna su per le scale. Normalmente quel soprannome mi avrebbe fatto ribollire il sangue, ma ora fa l'effetto contrario e quasi temo di cadere rovinosamente per terra.
Resto in contemplazione per qualche minuto. Cazzo, mi sono scavato la fossa da solo.

Amici, ricorda, amici. Rilassati, su!

Come se fosse facile.

Mezz'ora precisa passa in un battito di ciglia, e sento di nuovo quei passi soffici per le scale, li distinguo con facilità, nonostante l'hotel sia in fermento, grazie a Charlie e le sue attività di redenzione alle quali mi sono rifiutato categoricamente di partecipare.

Eppure insiste a chiedermelo ogni volta.

Angel si presenta davanti al bancone portandosi dietro di sé una scia di profumo. Il suo solito profumo che sa di rose. Quel cazzo di profumo è inebriante, dovrebbero vietarlo alle vendite, maledizione.
Un paio di mani dietro la schiena, l'altro paio di braccia morbide lungo il corpo.

<<Allora?>>

Chiede, sorridendo.
Quel sorriso, è illegale.

<<Eccomi, eccomi.>> Esco da dietro al bancone, affiancandomi a lui.

~Angel.~

Usciamo dal portone dell'hotel. Un bel giro non fa male, a nessuno dei due. Io inizio a chiacchierare, lo vedo annuire, ma nulla di più. Silenzioso e assente.
"Solito, da Husk," mi direi normalmente.
Ma è da stamattina che non mi convince e so che c'è qualcosa che non va.

<<Ci sei? Tutto bene?>> Chiedo, alzando un sopracciglio e sventolandogli una mano davanti agli occhi. Sembra risvegliarsi, e mi guarda, alzando leggermente la testa.

<<Sì sì, non preoccuparti.>> Odio le bugie. Le sento da qui a un chilometro. E questa è una bugia bella e buona.

<<Sempre legato al fatto che "hai dormito poco"?>> Stamattina me la sono bevuta, ma ora devo andare a fondo per togliermi questo pallino.
Sa che mi può dire tutto, perché si ostina a nascondermi le cose?

<<Sì, sì.>> Sembra un disco rotto, cazzo. Decido di lasciar perdere, non mi va di rovinarmi il mood ora, ne parleremo in hotel. Eccome se ne parleremo.

Dopo un bel giro, una bella boccata di aria fresca ci voleva, torniamo in hotel. Husk prova a defilarsi, avvicinandosi al bancone, ma lo afferro per un polso, fermandolo.

<<Aspetta un attimo, possiamo parlare?>> Lascio il suo polso perché mi sembra scortese. Lui mi guarda con un sopracciglio alzato.

<<E di cosa vorresti parlare?>> L'ho colto chiaramente alla sprovvista.

<<Te lo spiego dopo, puoi o sei così caricato di bicchieri da fare finta di pulire che non puoi?>> Alzo un sopracciglio. Il tono è più acido di come avrei voluto. Sospira, arrendendosi, e annuisce.

<<Bene.>> Accenno un sorriso e salgo le scale, verso camera mia, e aspetto che anche lui arrivi alla fine delle scale. Apro la porta della mia camera e accendo la luce. Con un gesto lo invito ad entrare.

<<Quindi?>> Chiede, prima di schiarirsi la gola, con un sopracciglio alzato.

<<Accomodati.>> Dico, sedendomi sul bordo del letto, poi inizio.

<<Husk. Sai che le bugie non le tollero. È da tutto il giorno che sei assente e distratto, cos'è che hai?>> Insisto ancora una volta su quell'argomento.

<<Niente, Angel, te l'ho già detto.>> Scuote la testa, il suo tono vuole apparire sicuro ma fallisce.

<<Bugiardo. Cos'è che hai? La verità possibilmente.>> Lo guardo struggersi pensando ad una risposta plausibile, il suo sguardo abbassato sulle sue mani.

<<Ma che te ne fotte?>> Mi risponde, mettendosi sulla difensiva.

Non alzare di nuovo quei cazzo di muri, ci ho messo mesi per entrarci dentro!

<<Siamo amici, Husk. In quanto amico, mi preoccupo di come stai. Soprattutto quando apparentemente non stai bene ma insisti a dire che stai una favola.>> Il mio tono si addolcisce leggermente, e una mia mano si appoggia sulla sua spalla. Lui si convince ad alzare lo sguardo, scuote la testa.

<<È una cosa mia. Un problema mio.>> Continua, sulla difensiva. Sospiro.

<<Va bene, ho capito. Se non vuoi dirmelo, va pure.>> Mi arrendo. È una lotta persa. Lo vedo prendere un respiro profondo, prima di guardarmi intensamente, di nuovo. Le sue labbra si aprono un paio di volte, senza fare uscire nessun suono. Poi, finalmente, riesce a parlare e dice.

<<È che... Io...>> Sospira, poi riprende. <<...Ti amo, Angel.>> Sgrano gli occhi. Non credo di aver capito. Sto sognando?

<<Tu cosa?!>> Chiedo, incredulo, un sopracciglio alzato.
No. Non è possibile.
Non ci cascherò di nuovo.

Angolo autrice.

CIAOOO!!! Scusate l'assenza! Non avevo idee, ma, eccomi qua. Insomma, che ne dite?
Per voi animali notturni come me, buonanotte!
E per chi lo leggerà domani mattina, buona continuazione di giornata.
Ciao bellissimi :3

𝑵𝒐𝒏 𝑺𝒆𝒊 𝑪𝒐𝑚𝒆 𝑮𝒍𝒊 𝑨𝒍𝒕𝒓𝒊~🩷🐷𝐻𝑢𝑠𝑘𝑒𝑟𝑑𝑢𝑠𝑡♠️❤️Where stories live. Discover now