Epilogo

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6 ANNI DOPO

La mia fronte è imperlata di sudore, non ce la faccio più. Sono distrutta.
Con un ultimo gesto disperato lancio il coltello verso la guardia, dritta sul braccio, giusto per distrarla un po'. Ma devo anverci messo un po' troppa forza perchè nell'impatto il soldato cade all'indietro, facendo si che il coltello si conficchi sulla parete della casetta di legno.
-Scusa!- esclamo io meno dispiaciuta di quanto tecnicamente dovrei essere.
Mi rialzo in piedi velocemente ed esco fuori dalla casetta. Parlo velocemente all'auricolare:-Agente Stark. Mandare i rinforzi, devo occuparmi di altro in questo momento.
Corro verso l'aereo ed entro in fretta, pochi secondi prima che parta.
Tiro un sospiro di sollievo. Sono salva. E ora ho anche una cena, e sono in ritardo.
-JARVIS, vai più veloce che puoi!- urlo all'aereo, che questa volta è comandato dal robot di mio padre. Ho apportato io qualche modifica da sette anni a questa parte, così questo aereo lo si può usare anche singolarmente, sebbene sia davvero enorme.
-JARVIS, dammi la posizione attuale.
-Siamo sopra la Florida, signora, arriveremo tra mezz'ora.- risponde una voce in tutto l'aereo, e sorrido un po'. Perfetto.
-Tira fuori gli abiti.- dico, e in meno di dieci secondi un abito lungo fino alle ginocchia blu elettrico con delle sottili spalline dorate mi si piazza davanti, sorretto da un appendino appoggiato sopra a un tubo di piccole dimensioni attaccato al soffitto.
Sorrido guardandolo, e vado nel bagno a farmi una doccia veloce, per mandare via la stanchezza. Con i capelli ancora bagnati mi infilo nell'abito che mi calza a pennello, e mi siedo sopra a una sedia, dove delle forbici comandate da JARVIS mi tagliuzzano un poco i capelli e me li sistemano a regola d'arte. Un'asciugata veloce, e passo al trucco, semplice ma impeccabile.
-Esattamente cinque minuti prima di atterrare.- dico a me stessa ad alta voce guardando l'orologio, e sorrido. Mi avvio verso l'uscita.
Finalmente l'aereo si ferma ed io esco fuori per rientrare poi nella Stark Tower. È tutto buio.
-Ehilà...- chiamo guardandomi attorno. Non faccio in tempo a fare un altro passo che le luci si accendono.
-AUGURI!- urlano all'unisono tantissime persone. E poi mi ritrovo sommersa da gente che conosco si e no che mi fa gli auguri di persona. C'è persino Melanie Fitz, la figlia di Annah e Nick, che ha appena due anni e mezzo. Sorrido e ringrazio tutti, e per ultimo mi avvicino al mio ragazzo, Jack.
-Una serata solo noi due eh? - gli chiedo divertita.
-Noi due e... Un po' di altra gente.- replica lui sorridendo.
-Non serviva, grazie- dico guardandolo sempre divertita.
-Guarda che un quarto di secolo è un quarto di secolo, darling.- replica ancora lui con aria di superiorità. Sorrido e mi avvicino, così lui mi bacia.
Più tardi, dopo la festa, alla Stark Tower restiamo noi due, i membri del Team e gli Avengers.
Con un cenno Jack mi prende la mano e mi porta sul terrazzo della Stark Tower. Dai vetri riesco ancora a scorgere i ragazzi che fanno finta di non guardarci.
-Cosa c'è?- chiedo a Jack sorridendo, e lui si ferma, voltandosi verso di me.
-Non ti ho ancora dato il mio regalo.- risponde sorridendo.
-Ma la festa...
-No.- mi interrompe lui, -La festa è un regalo dei tuoi genitori. Io ero solo il capo dei lavori. Loro hanno dato l'idea, i soldi, e hanno reso tutti più affascinanti.-. In quel momento scoppio a ridere. Davvero si è ricordato di quella frase? Sorride guardandomi.
-E allora, caro Jack Rogers, si può sapere quale sia il tuo regalo per me o preferisci tenermi sulle spine?
Lui diventa serio, poi fa un sorrisetto nervoso, e tira fuori dalla tasca una scatoletta di quelle dove di solito mettono i distintivi per i livello uno, di raso rosso.
-Mi hai bocciata al livello uno?- scherzo, sorridendo e guardando la scatoletta.
-Nah, mi piaci al livello sette.- risponde divertito. Ma si vede lontano chilometri che è nervoso.
-Catherine Margaret Stark- comincia, -sono ben sei anni che stiamo assieme, e voglio assolutamente passare il resto della vita con te.- trattengo il fiato mentre Jack si inginocchia davanti a me- Perciò devo chiederti una cosa. Mi vuoi sposare?
Porto una mano alla bocca, emozionata come poche volte nella vita. Ma so bene cosa rispondere.
-E me lo chiedi pure?- rispondo mentre lui apre la scatoletta, dove c'è un anello bellissimo, il più bello che abbia mai visto. -Certo che si!- esclamo, e lui si alza in piedi mettendomi l'anello al dito. Poi, senza aspettare che lui si alzi del tutto lo bacio, e lui perde l'equilibrio cadendo, e io sopra di lui.
Ridiamo assieme, e lo bacio dolcemente. -Ti amo.- sussurro dopo nel suo orecchio.
-Ti amo anch'io.

NOTA DELL'AUTRICE
Salve! Volevo solo ringraziarvi per aver letto questa storia, e per avvisarvi che purtroppo le avventure di Cathy e dei suoi amici finiscono qua.
Se volete leggere altre mie storie/fanfiction potete guardare "opere" nel mio profilo, oppure potete semplicemente cercare "Welcome back to the future, darling".
Questa è una fanfiction che parla della Steggy, ovvero della storia d'amore tra Steve Rogers alias Captain America e l'agente Margaret "Peggy" Carter.
Spero che questa storia vi sia piaciuta!
Commentate qua sotto con una critica (sia positiva che negativa), così magari imparerò qualcosa anche io ;)
-CathyStark084

S.H.I.E.L.D. Un Nuovo InizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora