Capitolo 1

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Sono due settimane che non ho il piacere di vedere quegli occhi tenebrosi. Sono quindici estenuanti giorni che convivo con questa sensazione di insoddisfazione e ogni sera sogno di essere toccata da lui. Sogno di essere riempita da quell'uomo così misterioso ed enigmatico. Tremo tanto è il piacere che provo e mi sveglio madida di sudore, col cuore martellante e la solita agonia che mi attanaglia da diversi giorni a questa parte.
Non so nulla di lui. È completamente avvolto nel mistero per me. Può essere tranquillamente un killer, o uno psicopatico, o anche un maniaco sessuale, eppure non posso evitare di ripensare costantemente a quel corpo statuario, a quella bocca peccaminosa e a quelle mani dal tocco magico.
Mi ha soggiogato in poco meno di un'ora e mi ha legato a lui, lasciando impresso il suo odore su di me.
Percepisco sempre quel suo profumo così particolare e inusuale, come se mi avesse drogato.
E io mi sento ebbra di quelle sensazioni che solo lui può provocarmi. Sono inebriata da quei ricordi torbidi e avvolti dalle spire del piacere carnale.
Non ho raccontato a nessuno di quest'incontro, preferendo tenere per me le emozioni sconvolgenti scaturite da quel poco tempo trascorso con lui.
Gemo involontariamente, attirando degli sguardi indiscreti sulla mia figura rigida.
Arrossisco, tornando con lo sguardo sulle carte che popolano la mia scrivania arida.
Ma il pensiero di lui rimane nella mia mente, come se volesse ricordarmi quello che non ho avuto, quello che lui mi ha promesso, quello che ha insinuato con quel tono arrochito dall'intenso desiderio.

"Sarai tanto smaniosa di me, delle mie mani, dell'appagamento che solo io posso darti, da implorarmi di possederti. Di prenderti completamente. Di riempirti della mia eccitazione"

Fremo. Fremo vistosamente e prego di non aver attirato l'attenzione nuovamente, troppo occupata a stringere le mie cosce in cerca di sollievo per il calore risvegliatosi nella mia femminilità.
D'un tratto scatto in piedi, incurante delle espressioni stupite dei miei colleghi che mi seguono con lo sguardo fino a quando non scompaio dietro alle porte del bagno.
Mi specchio, trovandomi estremamente rossa in viso e accaldata. Troppo accaldata.
Le mie dita fremono per la voglia crescente di correre tra le mie gambe, nel punto in cui si concentra quella tensione crescente e travolgente.
Ma mi riscuoto, ritenendo inadatto il luogo per dar sfogo ai miei ormoni impazziti.
Mi sciacquo il volto, sperando che il luccichio nei miei occhi affamati di sesso non mi tradisca.
Ho paura di uscire. Ho paura delle parole altrui. Temo il loro giudizio incondizionatamente, ma stringendo le spalle in un gesto di sottomissione, prendo coraggio e mi espongo ai loro pettegolezzi.
È un sottile quanto persistente e fastidioso chiacchiericcio a distrarmi e, alzando lo sguardo, raggelo sul posto.
Quegli occhi verde muschio. Quelle spalle larghe e muscolose. Quelle mani lunghe e miracolose. Quei capelli lunghi e costantemente spettinati, che gli conferiscono un'aura di cattivo ragazzo. E quel tatuaggio che spunta dal colletto della sua camicia immacolata, lo rendono un uomo capace di ipnotizzarti con un solo sguardo. Di affascinarti con una sola parola. E di provocarti con un semplice e casto tocco.
Ma io so che oltre quell'apparenza da uomo di affari, colto e assennato, si nasconde la sua vera identità. Un uomo sensuale, capace di far volare le donne con un solo battito di ciglia e perfettamente conscio del suo ascendente. Il suo carisma e la sua aura attraggono gli sguardi di coloro che gli passano vicino, ma è il suo viso a sconcertare gli animi e a far rimescolare le viscere in uno spasmo di profondo e puro piacere.
Quella mascella squadrata non fa altro che conferirgli un alone di voluttà. Trasuda lussuria da tutti i pori e chiunque si trovi a stargli vicino lo sa. Nessuno riesce a resistere a quel viso reso imperfetto dalla sottile cicatrice che si sposa perfettamente con la guancia ispida per un accenno di barba. Io inclusa.
Calamita l'attenzione di tutti i miei colleghi, ma il suo sguardo rimane fisso sulla mia esile figura.
Trattengo quasi inconsapevolmente il respiro, riuscendo a sostenere l'intensità del suo infinito esame. I suoi occhi magnetici corrono lungo il mio corpo, stretto in uno scialbo tailleur da quattro soldi. Mi sento a disagio sotto la sua inquisizione e il pensiero di rientrare in bagno mi attraversa la mente, ma lo scaccio, infastidita da questa mia codardia. Sembra che il brusio di sottofondo si sia quietato, come a non voler rovinare l'atmosfera creatasi.
C'è molta distanza fra noi, ma tutti possono percepire inconfondibile il sottile legame che ci congiunge.
Non si preoccupa minimamente degli altri, rimane fisso con lo sguardo su di me, sempre più rossa in volto e a disagio.
Non si cura delle mie emozioni. Non fiata e la situazione rimane tale sino a quando nella stanza non piomba il mio capo. O dovrei dire bellissima donna in carriera, anch'ella attirante di sguardi invidiosi da parte di noi donne e di sguardi libidinosi dai maschi.
Approfitto della momentanea distrazione dell'uomo per scappare nella mia postazione di lavoro, fortunatamente al riparo dai suoi occhi. Tiro un sospiro di sollievo, pensando erroneamente di essere finalmente in salvo.
Ma ancora non immaginavo che la mia vita avrebbe preso una piega che mi avrebbe sconvolto in poco tempo l'esistenza.
Mi godevo ancora per poco la rassicurante sensazione di avere tutto sotto controllo, nonostante i miei ormoni stessero pericolosamente giocando con la mia sanità mentale.

***

Ciao! Come vedete, sono tornata con una nuova storia e mi scuso se questi primi capitoli sono leggermente noiosi e pesanti da leggere, ma prometto che dal prossimo saranno più incalzanti.
Detto ciò, vi auguro una buona domenica, sperando che continuerete a leggere questa storia.
Vi ringrazio per l'attenzione.
Alessia 💋

Fatal bondWhere stories live. Discover now