7- 𝕴𝖓𝖓𝖆𝖒𝖔𝖗𝖆𝖙𝖔 𝖉𝖎 𝖚𝖓 𝖈𝖆𝖛𝖆𝖑𝖎𝖊𝖗𝖊

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!!TW: explicit smut!!
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« ... in un istante la sua bocca fu su quella di Elijah, dopo tutto quello che avevano passato per poter stare insieme, si sentiva finalmente a casa.

Un turbinio di sensazioni ed emozioni lo travolse. Vide passare nella sua mente frammenti confusi di quello che era stato, di ciò che avevano affrontato. La lotta per riconquistare il trono che gli spettava di diritto, la loro separazione, la congiura da parte dei suoi fidati, l'esilio, la ricerca insistente dell'amico biondo. Soltanto una volta perso aveva compreso appieno la portata dei suoi sentimenti nei confronti dell'amico d'infanzia. La sofferenza nel saperlo schiavo in una terra lontana, lui stesso legato da ceppi invisibili, che lo vedevano costretto a ignorare la propria volontà e tenere chiuso, in un luogo recondito della propria mente, il desiderio di salire a cavallo e andare alla ricerca di Elijah.

- Mi sei mancato da morire - un sospiro contro le labbra fredde e screpolate del compagno, le mani che si spostavano in una lenta discesa verso i fianchi.

Condividere il loro amore, la loro prima volta in un accampamento di guerra, nella tenda del Re, non era l'ideale. Ma si erano aspettati per così tanto tempo, increduli egli stessi di trovarsi, ora, l'uno tra le braccia dell'altro.

Spogliarsi a vicenda fu lento, uno scorrere di mani delicate sulla pelle dell'altro. Non ci fu imbarazzo, d'altronde si erano visti nudi una quantità innumerevole di volte, prima bambini a giocare nel torrente vicino alla tenuta reale, dopo adolescenti sul campo di battaglia.

Adesso, giovani adulti, avevano affrontato il mondo per trovarsi e amarsi.

Roy lo fece stendere delicatamente sul giaciglio di pelli calde, il braciere nella tenda ancora acceso a proteggerli dal freddo gelido dell'inverno.

- Roy...- un sospiro, un desiderio.

- Dimmi, mio amante, mio amore - lo sguardo carico di bramosia, le mani a scorrere lungo tutto il suo corpo, a scaldarlo, a correre lungo le numerose cicatrici donategli durante i suoi mesi di schiavitù.

La "puttana del Re" lo avevano definito. E avevano avuto ragione, anche se Roy non lo avrebbe mai considerato una cagna a sua disposizione, ma un frutto maturo e delicato da amare e onorare. A cui essergli devoto con tutto sé stesso.

Recuperò velocemente l'ampolla contenente l'olio. L'aroma di lavanda, con il quale era stato aromatizzato, si diffuse velocemente all'interno dello spazio esiguo della tenda.

Con le dita oliate andò a tastare l'intimità nascosta dell'amante.

- Rilassati, siamo noi. Sarò il più delicato possibile - ed Elijah si abbandonò alle mani dell'amante, inesperto quanto lui.

Le dita delicate a lambire le pareti interne, ad assicurarsi che fossero il più morbide e cedevoli possibili.

Dopo mesi e mesi ad aspettare quel momento entrambi necessitavano di quell'unione.

- Elijah, ho bisogno di te. Devo sentirti stretto intorno a me, finalmente mio - un mormorio attutito dalla lingua bagnata dell'amante, intorno alla sua.

- Unicamente tuo - fu il via libera dell'amante.

Entrare nella sua carne, gli diede nuovamente la sensazione di essere tornato a casa. Finalmente libero di amare chi volesse, seduto sul trono della sua patria natia.

I movimenti che seguirono furono bruschi, rapidi e profondi. Ma nessuno dei due si lamentò degli spostamenti irregolari dell'altro.

I ricci biondi e lunghi di Elijah gli incorniciavano lo sguardo, a contrasto con le pelli scure del giaciglio. I lunghi arti nivei incastrati intorno al corpo del compagno.

𝕄𝕠𝕠𝕟𝕝𝕚𝕘𝕙𝕥 |𝚋𝚊𝚔𝚞𝚍𝚎𝚔𝚞|Where stories live. Discover now