(30) Dimmelo che mi odi

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"No, ma tanto si sa che fra noi due le regole le faccio io."

"Non è affatto vero!" Lui si mise a ridere.

"Non protestare e dimmi il perché" Feci un grosso sospiro, sapendo che non avrebbe mai ceduto.

"Te l'ho detto, volevo proteggere te e gally, ho già combinato abbastanza guai." Mi guardò dritto negli occhi.

"Non capisco."Ammise sinceramente.

"In pratica zart adesso ha minacciato anche frypan, che mi ha detto che ha minacciato anche winston, quindi se non vi sto lontano minaccerà anche te e gally. Ed io non voglio." Il suo sguardo si fece da prima confuso e poi furioso.

"Ha minacciato winston? Io lo ammazzo quel brutto figlio di puttana! In che modo?" Lo vidi stringere i pugni e mi spaventò seriamente.

"No, beh, non lui direttamente, ha minacciato di rivelare il segreto di minho e lui non voleva."

"Quei due non me la raccontano giusta." Fece lui, ma lo interruppi subito.

"In ogni caso, non voglio che facciano qualcosa anche a te e ad gally, per questo volevo andarmene, anzi me ne andrò." Lui si mise a ridere.

"Pensi seriamente che non l'abbia già fatto?" Spalancai gli occhi.

"Che intendi?" Lui continuò a ridere.

"E dai, ero in camera con lui, in pratica gli sbattevo in faccia il fatto che io ti scopavo e lui no, pensi che non ci abbia provato a minacciarmi in qualche modo?" Io stavo iniziando ad andare nel panico mentre lui sembrava completamente a suo agio. Mi alzai di scatto dal letto e cominciai a camminare avanti e indietro per la stanza.

"Era proprio quello che non volevo. Cazzo, cazzo, cazzo, perché sono ancora qui? Me ne devo andare, cazzo!" Lui si alzò e mi fermò mettendomi le mani sulle braccia.

"newt calmati! Non mi ha detto niente di grave, anzi in realtà mi stupisce il fatto che, con tutte le cose che nascondo e con cui potrebbe tranquillamente minacciarmi, è andato a prendere l'unica che sa già tutta la scuola." Ridacchiò ancora e io non sapevo se essere più preoccupato per la nonchalance con cui diceva che zart lo minacciava o per quel 'tutte le cose che nascondo'.

"Poi, quando gli sono scoppiato a ridere in faccia, si è reso conto che non funzionava. Mi ha minacciato di dire a tutta la scuola che sono gay, io gli ho risposto che non faceva differenza, visto che tutta la scuola mi odiava già. Allora ha minacciato di dire che tu sei gay, io gli ho detto che era una splendida idea, così avrei potuto limonarti davanti a lui tranquillamente. A quel punto ha capito che non poteva vincere contro di me, perché sono molto meglio di lui e se n'è andato sbattendo la porta." Io a quel punto ero veramente scioccato.

"Tu... tu sei pazzo." Alzò le spalle.

"Può anche essere, non ho mai fatto controlli per appurarlo." Scossi la testa. A volte davvero non riuscivo a capire come potesse piacermi un tipo del genere. Poi mi baciò, così, senza nessun motivo e allora ricordai chiaramente il perché.

"Quindi andando ad esclusione..." Proseguì lui.
"manca solo il tuo amico coreano 2.0?"

"tommy, non e coreano e a dirla tutta manco ci somiglia! I coreani sono un misto fra i cinesi e i giapponesi." Lui alzò gli occhi al cielo.

"La smetti di blaterare cose inutili e senza senso?"

"IO?" Lui mi tirò un piccolo schiaffetto sulla guancia e poi mi trascinò di nuovo sul letto.

"Sì, proprio tu." Mi sorrise. "In realtà pensavo che per zart fosse più facile scoprire i segreti di gally che quelli del coreano e del pacifista."

"Imparerai mai i loro nomi? Comunque perché dici così?" Gli chiesi leggermente scocciato.

stanza 258 || newtmas edition Donde viven las historias. Descúbrelo ahora