O Urbe!

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Lungo le colline tondeggianti d'Italia
si distendono gli echi di battaglia.
Code di tessuto dorato e rosso
lastricano le strade.
La polvere si colora del coraggio.
Risuona per l'Etruria la canzone
Delle spade; ferro contro ferro
Armature; pennacchi che sventolano
lungo le strisce di nuvole,
Che sembrano fili di lana bianca.
Passo dopo passo
Canto dopo canto
Giungono alle porte del Marmo eterno.
O urbe, bianca urbe!
Tu, solo tu, hai scritto la tua storia
In libri dotti e impegnativi,
Per il bene nostro e dello Stato!
Solo tu racconti fiabe di pastori
Che danzano per la Speranza e
che si tuffano nelle foreste e nel
fuggente aroma degli aranci,
In un passato che si allontana,
e che ci sforziamo di riafferare.
Solo tu rosseggi per le fiaccole
dei templi, nelle notti senza luna!
Solo in te la voce di Imeneo vaga libera
e le fanciulle, tremanti, stringono
la mano ai loro mariti, squarciando
Il velo che li separa.
Solo in te traluce lo sfavillante cerchio
tra le stelle dell'eternità!
O bianca urbe,
Che i tuoi costumi di castità e lealtà
possano perdurare e rimanere saldi
Tra i posteri,
Perchè la roccia del dimenticatoio
Non blocchi il corso delle gesta
dei tuoi figli, ruscello che è sempre
Andato dritto per la sua strada.

TomiWhere stories live. Discover now