Capitolo 15 - Il Premio E Lo Stand

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Volevo capire che cosa significasse una frase simile, ma per qualche motivo qualcosa nel mio corpo mi fermava dall'investigare. Come una sorta di sentimento nel fondo dei miei organi. Quel momento di felicità si era trasformato in rapido terrore, e io non avevo la più pallida idea di come reagire.

Decisi di non dare risposta, e mi pentii di aver buttato fuori la domanda in primo luogo. In quel momento venni invaso dal disagio, ma fortunatamente ci fu un modo per impedirmi di peggiorare la situazione.

"Ragazzi." Aprì un argomento totalmente diverso Elia. "Quindi li spendete oggi i soldi?"

"Mi sa di sì." Dom rispose per primo. "Avrei un posto dove ho intenzione di spenderli."

"Anche io devo spenderli da qualche parte! Ho qualcosa di perfetto!" Michelle annunciò saltando felicemente.

Tutti la guardarono, io la osservai ma senza sapere il motivo. Semplicemente seguivo la massa.

Elia piú di tutti la osservava con giudizio, e con tono di giudizio.

"Non dirmi che vuoi prendere quello..." dovevo capire di cosa stessero parlando.

"Si! E quindi?! Come se tu avessi qualcosa di più importante da compare!"

"Io non ti seguo. E comunque ho qualcosa di più importante da comprare. E andrò a farlo."

"Va bene, noioso!" Detto ciò, si voltò verso di noi, "quindi? Qualcuno di voi viene con me?"

"Nah." Rispose in modo diretto Dom.

"Passo." Disse in modo leggermente meno esplicito Olivia.

Ad un certo punto passò a me.

Non mi sentivo di dirle di no, anche perché non avevo motivo e stavo cominciando ad incuriosirmi su di che cosa si potesse trattare. Quindi era inevitabile dire che accettai la proposta. Di conseguenza, ci dividemmo in due gruppi. Uno fondato da me e Michelle, l'altro da Olivia, Elia e Dom. E facemmo per prendere le nostre strade separate.

La fiera era ancora viva come prima. Ero curioso di vedere come si sarebbe trasformata durante la notte. Ma avrei dovuto aspettare per molto tempo, visto che il sole rimaneva ricco in cielo, e molto probabilmente, per il periodo dell'anno, ci sarebbe voluto per molto tempo prima del suo inevitabile declino.

Io e Michelle ci incamminavamo per la fiera, io ero confuso e semplicemente la seguivo senza fare nessuna domanda. Ad un certo punto però era necessario che avessi almeno la minima idea di dove stessimo andando.

"Michelle..." domandai,con un tono di voce, ammetto, abbastanza patetico.

"Si?!" E lei invece rispose con tono energetico, molto contrastante al mio.

"Dove stiamo andando, se posso chiedere?" Decisi che quello era anche il momento per aggiungere un paio di domande in più. "Che cosa vuoi comprare? E come mai nessuno sembra volerti aiutare?"

Inutile dire, non ricevetti risposte tanto dettagliate, e quelle che ricevetti erano coperte in parte dalla folla, impedendomi in ogni modo di guadagnare una decente comprensione della risposta.

Avevo capito solo una frase, estremamente coperta.

"Vado ad uno stand che c'è ogni anno a..." da lì in poi il suono copriva la folla, "...gli altri lo vedono infantile e mi prendono in giro! Ma io lo voglio davvero."

Davvero non osavo chiedere di che cosa si trattasse. Però avevo almeno capito di che cosa si trattasse.

Facemmo giri su giri, inutile dire che ero palesemente spaesato, ed ancora più inutile dire che a quel punto ero l'equivalente di un sacco di patate spaesate che si spostava avanti senza motivo e senza direzione.

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⏰ Last updated: Apr 10 ⏰

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