Capitolo Bonus 2 - Mara Rubacuori - Volume 1

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Prima pubblicazione del romanzo settimanale "Mara Rubacuori", datata il primo di Novembre 2010 e pubblicata da "Savoggio Editori", disponibile in tutte le cartolerie alla misera cifra di 3 Euro 50 Centesimi!

"Mara è una ragazza con diverse passioni. Adora la scrittura, il disegno, la natura, ma specialmente uno specifico ragazzo nella sua classe, che sembra però non comprendere nessuno dei segni della ragazza. E' il suo ultimo anno di scuola media, e la fine dell'anno si sta avvicinando. Per questo, con l'aiuto della sua amica Emilia proverà a conquistare il suo cuore."

Capitolo 1

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Capitolo 1

"SIGNORINA MANETTI, STA ASCOLTANDO LA LEZIONE?!" Alzai la testa all'improvviso, spaventandomi. Era come se una sirena mi fosse partita all'interno del cervello. La professoressa si alzò dalla sua cattedra, avvicinandosi rapidamente al mio banco. Tutti i miei compagni di classe, dal primo all'ultimo, dal più vicino al più distante, si voltarono verso di me. Chi con sguardo divertito, chi invece con sguardo assetato di drama, perchè si sa, quando un tuo compagno di classe viene sgridato, quello si che è uno show da 5 stelle. Una goccia di sudore passò alla velocità della luce per il mio pallido volto. Ogni sana persona, all'arrivo di una persona dal tono e volto così minaccioso come quello di un professore arrabbiato, avrebbe immediatamente nascosto l'arma del delitto,( il delitto in questione era l'assassinio della mia attenzione durante la lezione), ma in quel momento era come se ogni singolo muscolo nel mio corpo avesse smesso di funzionare, e non ero in grado di nascondere niente, o almeno, niente senza passare innosservata. Era troppo tardi per farlo, il momento in cui mi ero resa conto del mio fatale errore, cioè quello di non nascondere il foglio sulla quale stavo scrivendo, la professoressa era già arrivata al banco. I suoi furiosi occhi, come un radar, analizzarono tutto il mio banco, centimetro per centimetro. Ed ecco, scovata l'arma. La professoressa strappò dal banco il foglio sulla quale stavo scrivendo. Gli sguardi degli studenti si facevano più aguzzi, non era la solita perdita di attenzione momentanea, era qualcosa di più interessante. La professoressa, ora con il foglio in mano e occhi che ballavano durante la rapida lettura, non poteva fare a meno di leggere ad alta voce le parole che avevo scritto, e io, debole come ero, potevo solo guardare verso il mio banco, per evitare lo sguardo di ogni singolo studente. E in quel momento, avrei voluto pregare di essere sorda, perché sentire le loro risate durante la lettura era per me il dolore peggiore che potevo mai sentire. Le mie mani cominciarono a sudare, e io poggiai la testa sul banco, pregando che il tutto potesse passare. Avete presente quando vi divertite e il tempo sembra volare via? Ecco, qui era l'esatto opposto, potevo sentire ogni singolo millisecondo bruciarsi sulla mia pelle, era come se il tempo cominciasse ad andare a rallentatore, eccetto per questa classe. Nessuno qui andava a rallentatore.

Finita la dolorosissima lettura. La professoressa appoggio il foglio sul mio banco, nell'esatto punto da dove lo aveva preso, credo, non ne ero sicura. La mia testa era incollata sul freddo e liscio legno del banco, quindi anche se non lo avesse fatto, non l'avrei potuto sapere. La voce della professoressa rincontrarono di nuovo i miei ormai piangenti timpani.

StomachevoleWhere stories live. Discover now