Federica pov
Mentre ci dirigevamo verso l'IPM,guardavo il mare.
L'acqua trasparente era riflessa dai raggi solari.
Adoravo andare al mare perché mi raffiguravo in lui.
È bello e cattivo,mentre è calmo,fa paura.
Proprio come ero io.
Arrivammo davanti a un enorme cancello grigio che si aprì. Si avvicinò una donna con una coda alta.
Mi aprì la portiera e si presentò
"Ciao tesoro,io sono Liz,l'educatrice del braccio femminile"
"Io sono Federica"
"Seguimi, ti accompagno dalla direttrice." la seguii guardandomi un po' intorno. I ragazzi stavano giocando a pallone e iniziai a individuarne alcuni. Quattro ragazzi, seduti su una panchina,  mi squadravano dalla testa ai piedi.
In mezzo era seduto un ragazzo alto e robusto con capelli neri e il taglio al sopracciglio.
Il solito camorrista napoletano, che ammetto mi colpì.
Seduto affianco a lui, c'era un ragazzo con i capelli mori raccolti all'indietro.
Un ragazzo basso e grasso mi guardò in cagnesco e un ragazzo  con i capelli rossi gli sta parlando.
"È chiù tosto ro pan p fa i purpett."disse il rosso mentre qualcuno mi fischiò.
"Ignorali." dice Liz. Inizio a sentirmi a disagio e un forte disprezzo si diffonde nel mio corpo. I commenti  iniziano ad aumentare e mi irrigidisco.

"Statv zitt!" qualcuno mi difese. Mi voltai e vidi il cammorista. Provai a sussurrargli un grazie ma Liz mi prese dal braccio e mi trascinò.

Ci incamminammo verso lo studio della direttrice,una donna alta e bionda con occhi azzurri come il mare.
"Ciao,Federica Parziale giusto?"
"Si sono io"
mi guardò e fece un sospiro mentre io la guardai con uno sguardo un po' freddo
"Omicidio durante una rapina, ti rendi conto di quello che hai fatto?" disse mentre osservava un foglio.
"Si e non me ne pento affatto."

"Senti,tu sei qui per cambiare e pagare i tuoi sbagli. Devi maturare ancora."
non risposi.
"Liz portala in cella con Viola Turri"
l'educatrice annui e mi portò nel braccio femminile.
Arrivate nella cella,mi guardai attorno e vidi una ragazza alta con forme molto evidenti,riccia e rossa,come me.
Posai le cose nell'armadietto e mi sedetti sul letto a leggere un libro
"Chi sei?Cos'hai fatto per essere qui?"
iniziò a parlare la mia compagna di cella
Abbassai il libro sul mio petto e la guardai dalla testa ai piedi
"Non ti interessa"
alzò le sopracciglia mentre si applicò del labello sulle sue labbra rosate
"Bhe,se hai bisogno di qualcosa,sai con chi parlare"
disse con un sorriso da psicopatica mentre usciva dalla cella. Ci mancava solo lei.

Alzai gli occhi al cielo e posai il libro sul comodino,mi girai sul lato verso la finestra dove si vedeva il mare e chiusi gli occhi beandomi del rumore rilassante delle acque che scagliavano contro gli scogli.

Nel pomeriggio quando mi svegliai,scesi dal letto e notai che non c'era nessuno,al di fuori di Liz che mi disse di dover andare nel cortile per l'ora d'aria.
Mentre scendevo giù incontrai il ragazzo che mi difese dai commenti su di me,mi guardò dalla testa ai piedi,sorrise e continuò a salire le scali accompagnato da una guardia. Una strana sensazione si diffuse dentro di me. Che cosa mi sta succedendo?
Uscii dal cancello che portava al cortile e mi sedetti su una panchina mentre due ragazze mi si avvicinarono.
Una aveva l'aspetto di una zingara,infatti aveva i capelli castani con sfumature bionde e indossava un leggins,una gonna di jeans sopra e come maglietta una canotta rosa.
L'altra invece aveva i capelli neri raccolti da una coda alta,un jeans blu e una maglietta verde lime.
"Ciao,piacere,io sono Naditza"
disse la zingara
"Ciao"
le due ragazze si guardarono un po' confuse perché io risposi scocciata
"Io sono Silvia"
"Che bei capelli"
disse Silvia accarezzando la mia lunga chioma rossa.
Sorrisi al complimento
"Di dove sei?Hai dei capelli rossi bellissimi"
mi accarezzò la guancia
"Anche le tue lentiggini"
guardai la mano di Silvia che accarezzava il mio viso e un po' imbarazzata spostai la mano
"Sono scozzese"
sorrisi
"Ah ecco,adesso capisco"
rise
Silvia si alzò e andò dentro per andare in bagno mentre Naditza si sedette affianco a me
"Allora come ti chiami?Me lo vuoi dire?"
disse sorridendo
"Mi chiamo Federica"
"Che bel nome,hai visto già qualcuno qui dentro?"
mi chiese divertita
"No,però volevo chiederti una cosa"
dissi incrociando le gambe sulla panchina voltandomi verso Nad
"Chi è quel ragazzo col taglio al sopracciglio,alto,capelli neri..."
dissi cercando il diretto interessato
"Ciro Ricci,lassl perdr"
disse scocciata
"Perché scusami?Mi ha difeso dai commento dei ragazzi quando sono entrata"
dissi confusa
"Quindi significa che sei una che cade subito?"
"No!Assolutamente no,deve cadere lui ai miei piedi"
dissi.
"Concordo,comunque è il figlio del boss più potente di Napoli,è pazzo"
disse guardandolo uscire dal cancello che portava nel cortile,aveva una sguardo furioso.
"Vabbè Nad grazie"
sorrisi e entrai nel campo di pallavolo per una partita.

Era ormai sera e il freddo si faceva sentire quindi indossai una felpa.
Arrivò Nunzia,una altra educatrice che ci portò in mensa.
Nel menù c'era scritto pasta al sugo,carne,una mela e un succo di frutta.
Io mangiai solo la carne che era disgustosa ma l'importante era che mangiavo a dir la verità.
Tornai in cella e mi buttai sul letto e subito mi addormentai.

Spazio autricee🩷
Eii ragazzeeee come va?
Scusatemi per l'enorme assenza ma ho revisionato la storia ed è molto diversa dalla prima come potete vedere.
Fatemi sapere se vi è piaciuto questo primo capitolo con una stellina e un commento❤️
Ci vediamo col prossimo capitolo🥰❤️

I'll hold you till the hurt is goneWhere stories live. Discover now