Prologo

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Federica Parziale
Quarantotto ore prima dell'arresto                                                
"Fede, che ne pensi? Sei dei nostri?" "Sì, ovvio," dissi compiaciuta. Ero una ragazzina di 16 anni, di origini scozzesi, spietata e acida. Io e i miei amici ci stavamo organizzando per fare una rapina in un negozio. Avevamo un clan mafioso dalla nostra parte che ci assicurò la sua protezione. Mi misi il passamontagna e aprii lo sportello, scesi dalla macchina e la gioielleria era davanti ai miei occhi. Si diceva che una quantità inimmaginabile di ricchi venisse a comprare e noi avevamo bisogno di soldi. Le tasse, le spese per la mia istruzione, la mia salute non si pagavano con quattrocento euro mensili in un piccolo bar. Avevo bisogno di più. Non era mai abbastanza.

Entrai nel negozio con una pistola male puntata sulle persone che si trovavano dietro al bancone. Si spostarono e scapparono dal negozio mentre io mi avventai dietro al bancone, aprii la cassa e con mani tremanti iniziai a raccogliere tutto il denaro. Continuai a puntare la pistola alle persone. Dovevo stare attenta, potevano chiamare la polizia o potevano aggredirmi. Sentii un peso buttarsi su di me ed era un ragazzo con un coltello tra le mani, ma io risposi al suo attacco con un colpo di pistola nella pancia. "Qualcun altro vuole unirsi a lui?" Sfidai i presenti ma nessuno si mosse.

Presi i soldi e uscii fuori per vedere dove fossero i miei amici, ma non c'erano. Stronzi. Mi avevano lasciata da sola con una pistola tra le mani. La nascosi sotto la mia felpa. Il rumore delle sirene era sempre più vicino. Cazzo. Iniziai a correre con l'adrenalina che scorreva nelle mie vene. Corsi finché non sentii il fiato mancare e le sirene erano ancora vicine. Dovevo nascondermi. Mi guardai attorno e trovai un cancello che scavalcai. Ero salva ma non per molto.

Mi passai le mani sul viso e diventarono nere per il mascara sciolto sul mio viso. Avevo ancora la mia borsetta addosso e nelle vicinanze c'era un hotel. Entrai e chiesi informazioni per sapere quanto si prendesse per una notte, dissero solo venti euro. Presi il portafoglio e pagai la stanza. Il giorno dopo mi svegliai un po' stordita ma andai in bagno per sistemarmi un po'. Dopo aver finito uscii dall'hotel e con un po' di paura, presi la strada verso casa. Mentre camminavo, sentii le sirene della polizia avvicinarsi accompagnati dai miei amici che ridevano di me. Mentre io senza speranze perché non mi avrebbero mai creduto. La polizia mi si avvicinò con le manette e me le attaccarono alle mani e mi portarono nell'auto mentre io guardavo gli altri poliziotti che recintavano il negozio. Presi un attimo la mia vita tra le mani e pensai: Io non volevo diventare questo, una criminale, ma sono stata costretta a esserlo.

I'll hold you till the hurt is goneTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang