Tolsi la sicura dal fucile, questo udendo il rumore si appollaiò sul bancone. Ora o mai più.

Mi alzai in piedi e gli sparai dritto in mezzo alle fauci spalancate. Aveva la testa a forma di fiore, con infinite file di denti.

Il mostro rantolò e soffocò nel suo stesso sangue nero.

Un proiettile andato.

Respirai rumorosamente. 

Calmati. Va tutto bene. È morto adesso.

La creatura ebbe uno spasmo alla gamba, così decisi di andarmene il più in fretta possibile.

Ho fatto abbastanza esplorazione per una giornata...o anche una vita intera, direi.

Saltai sulla sella della bici. Tirai fuori un proiettile dalla tasca e ricaricai il fucile. Misi la sicura e partii, veloce come il vento.

Quando finalmente riuscii a raggiungere casa, dovevano essere passate parecchie ore dalla mia dipartita.

Mamma era sicuramente tornata a casa.

Dopo tutto quello che avevo visto era decisamente il momento di ritentare a contattarla.

Sperai che avesse un telefono funzionante...

L'ultima volta l'attività energetica aveva attirato il mostro, ma ero così disperato, volevo così tanto tornare a casa, che valeva la pena riprovare.

Alzai la cornetta e feci di nuovo il nostro numero.

Risposero subito.

«Pronto?» Si! Era mamma!

«Mamma!»

«Pronto?» Non mi poteva sentire. Ma io dovevo fare in modo che mi sentisse. Iniziai a concentrarmi respirando.

«Chi è?» Continuai a respirare.

Stavolta mi sentirà.

«Will? Will, sono io...parlami. Sono qui. Dimmi solo dove sei tesoro. Ti posso sentire. Per favore.»

Quello fu il segnale che stavo aspettando.

«Mamma?» E questa volta sapevo che mi aveva sentito. Tutte le particelle dorate tremarono.

«Will! Si, sono io. Sono io.» Sembrava disperata «Dove sei? Dove sei? Parlami-»

Ma la linea cadde di nuovo. Però stavolta non mi sarei arreso così facilmente.

Corsi dalle luci in soggiorno e sfiorai la polvere dorata.

Lo so che lo puoi vedere. So che sta succedendo qualcosa.

«Jonathan?»

La sentii camminare. Si! Si! Lo aveva visto!

Creai un percorso per fare in modo che vedesse che io c'ero. Ero proprio lì! Mamma per favore...

«Cosa...?»

Stava funzionando!

Se funzionasse...Toccai il pulviscolo dorato della lampada davanti camera mia. Poi aspettai. Entrai in camera ed accesi lo stereo. Toccai la cosa dorata...se non mi ricordavo male il mix tape di Jonathan era rimasto dentro lo stereo...

Should I stay or should I go now?

In lontananza riuscii a sentire la mia canzone preferita. Ce l'avevo fatta.

Iniziai a toccare tutte le luci nella mia stanza nel tentativo di farmi sentire, o almeno vedere.

«Will...» sentii mia madre sussurrare.

You'd have to stop the world just to stop the feeling -Byler (ITA)Where stories live. Discover now