7) lunga serata

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Sono appena arrivata a lavoro, oggi come serata sarà impegnativa, siamo solo in tre a lavorare e questo locale la sera è quasi sempre pieno.

Tra un ordinazione e l'altra, mentre stavo facendo un caffè al signor Piercarlo, un signore gentilissimo che viene qui tutte le sere, arriva Dario, il proprietario del bar
<come va? Vuoi una mano>
<nono, tranquillo ce la faccio, hai bisogno di qualcosa?>
<al tavolo laggiù dei ragazzi mi hanno chiesto di te>mi dice indicando con un cenno della testa la direzione. C'erano Marco, Luca e Giovanni, Alberto dov'è?

<si, se non ti dispiace vado un attimo, faccio un attimo una pausa>
Raggiungo i ragazzi e li saluto
<buonasera, Alberto? Mi aveva detto che sarebbe venuto..>
<no, ha disdetto all'ultimo, lui e Sara hanno litigato, si era innervosito un po troppo ed ha deciso di restare a casa sua, non vuole vedere nessuno>
Dice Luca guardandomi come se sperasse che io potessi fare qualcosa

<magari quando stacchi passa da lui e vedi come sta, ci ha raccontato di come ieri gli sia servito parlare con te> annuisco e mi guardo un po attorno, il numero dei clienti era aumentato, avrebbero sicuramente avuto bisogno di me al banco
<si, dopo proverò a fare un salto da lui, ma ora se non vi dispiace temo che al bancone abbiano bisogno di me> li saluto con un ultimo cenno della mano e torno a lavoro

È mezzanotte ed un quarto, sono appena uscita dal bar con i miei colleghi
<perfetto, siete state bravissime stasera ragazze>ci dice Dario chiudendo a chiave la serratura
<bene dai, ci vediamo domani sera Aurora giusto?>mi chiede Camilla, la moglie di Dario
<si, giusto, adesso se non vi dispiace scappo che sono di fretta>
<sisi, certo cara vai pure, anche noi dobbiamo andare a prendere Simone dalla nonna> dice indicando la macchina con il pollice

Dopo esserci salutati un ultima volta, mi avvio a piedi da Alberto.
Durante il tragitto, oltre qualche occhiataccia e complimento indesiderato da parte di quelle poche persone ubriache che ho incontrato per strada non successe niente, e in pochissimo sono arrivata sotto casa di Alberto.

Guardo verso il piano del suo appartamento, le luci del salotto erano accese, prendo coraggio e suono
<chi è?>chiede dal citofono
<Alby, sono io, posso entrare?>

Tra le braccia di un idiota~𝕋𝕒𝕟𝕒𝕟𝕒𝕚♡Where stories live. Discover now