Cap.2

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Non c'è discorso più bello di due sguardi che si continuano a sfiorare con gli occhi.

LILY

La notte non riesco a dormire. Per quanto mi impegni, la mia insonnia non vuole lasciarmi in pace. Penso che prima che io riesca ad abituarmi al mio nuovo letto, alla mia nuova casa e alla morte di mia madre, debba passare un pò di tempo.

L'aria sa di umidità, di pioggia. I miei capelli vengono scompigliati dal vento freddo, il canto degli uccellini è l'unico rumore che le mie orecchie sentono, mentre la mia vista è ricoperta completamente da una distesa verde smeraldo.

Il cielo è completamente grigio, e ho l'impressione che da lì a poco pioverà. Neanche un singolo raggio di sole riesce a penetrare tra il bosco fitto e alto che sembra infinto. Appoggio entrambe le mani sul davanzale di legno della finestra, socchiudendo gli occhi e facendomi cullare e coccolare dal fruscio delle foglie.

Scollego per qualche secondo la mia mente, cercando di pensare a tutto tranne che a ciò che dovrò fare oggi: è il grande giorno. Io inizierò la scuola, come se niente fosse, come se mia madre non fosse morta.

E così torno consuetudini, andare a scuola, uscire con gli amici, finché questo mondo falso che mi si sta costruendo attorno non si romperà. Il tempo stringe e mentre passo davanti allo specchio riesco ad intravedere nel mio riflesso i miei capelli mossi con qualche sfumatura chiara sul biondo e i miei due occhi chiari spenti.

Porto una ciocca di capelli dietro ad un orecchio facendo un sorriso forzato a me stessa. Posso farcela. Posso sorridere e salutare le persone come se nulla fosse, farmi amici e andare avanti.

Scendo le scale frettolosamente facendo scricchiolare sotto i miei piedi il legno e infilando il giubbotto bianco in regalo da Harry, non vedendolo esco in giardino dove trovo di fronte a me la bicicletta che usavo da bambina per andare nel bosco a raccogliere fiori di ogni specie.

«Te ne vai senza salutarmi?» la voce roca di Harry mi fa sussultare.

Mi giro di scatto guardando il suo sorriso contagioso sul volto, che fa ridere anche me. Il vento mi porta i capelli sciolti davanti al volto, e io in una mossa veloce li sposto dietro le mie orecchie.

«Non me ne sarei mai andata senza salutarti» Spiego infilando un paio di guanti caldi e pelosi per colpa del freddo e delle mie mani paralizzate per il freddo.

Mi avvicino ad Harry stringendolo in un abbraccio affettuoso e di cui necessitavo da tempo. Non posso non pensare a mia madre, a quanto mi manchi e che la vorrei qui, insieme a me a scattarmi la foto del primo giorno di scuola e ad augurarmi buona fortuna.

Quando mi stacco da mio padre, sforzo un sorriso e salgo sulla bicicletta salutandolo con la mano.

«In bocca al lupo, tesoro. Divertiti e non dimenticarti di sorridere.» Dice facendo il segno con le dita sul suo volto, del sorriso.

«Certo...a dopo!» metto in moto entrambi i piedi sui pedali, e cercando di rimanere stabile sulla bicicletta.

Non ricordo bene come si vada in bici, sono passati troppi anni e il manubrio sembra impossibile da tenere fermo. Imbocco la strada stretta e torbida in mezzo al bosco privo di luce, che infonde angoscia e timore dentro di me.

Beyond Souls - TeclaWhere stories live. Discover now