Prima dell'ultimo incrocio fui catturata da un piccolo negozio.
La parete all'interno era ricoperta di fotografie rifinite con cornici d'argento intarsiate di modanature.
Laghi ghiacciati, montagne innevate e piccoli animali selvatici sorpresi nella foresta erano i soggetti più ricorrenti. Ma c'erano anche immagini di Jackson Hole in fiore, con il verde cupo degli abeti in estate e i prati che si interrompevano sulle rive dello Snake.
"Vuoi entrare?" Finn notò il mio interesse.
Amavo tutto ciò che riconduceva al naturale.
L'Irlanda era diversa, per conformazione e sfumature, ma era tempestata di paesaggi incantati, proprio come Jackson Hole.

Il proprietario vendeva macchine fotografiche, e scoprii ben presto che faceva anche da guida ai turisti nelle escursioni sui ghiacciai.
"Conosce ogni palmo di queste terre" disse Finn, presentandomelo.
Si chiamava Sten, la visiera del cappello ombreggiava un volto abbronzato e degli occhi di un marrone che ricordava i gusci delle nocciole.
Una piccola vetrina esposta oltre il banco conteneva una serie di macchine fotografiche.
"Ne vuoi una?" chiese Finn, accorgendosi dell'attenzione con cui ne osservavo i dettagli.
Annuii in silenzio.
Sapevo che sarebbe stato un regalo a tutti gli effetti. Non come gli abiti dentro le borse appese ai polsi, di quelli avevo necessità.

Il piccolo oggetto che Sten mi mostrò sembrava un piccolo arnese magico.
Non potei evitare di pensare a quanti attimi avrei potuto immortalare, tenendolo stretto tra le mani.
Il volo delle aquile reali che era facile incontrare nella foresta, i turbinii perenni delle acque del fiume, e poi i rami degli alberi piegati dai fiocchi di neve. Se fossi stata fortunata sarei riuscita a fotografare qualche piccolo roditore selvatico.
L'idea mi estasiò.
Era bellissimo ma anche atroce sapere di poter conservare un momento fugace che forse, non si sarebbe presentato più.
Vidi mamma intenta a farmi la colazione, vidi il suo sorriso caldo, le labbra color pesca e il carnato chiaro.
Avevo poche foto di lei, pochi attimi rubati al tempo.

Sten mi consigliò una macchina di vecchio stampo, niente di digitale. Con la pellicola da sviluppare in camera oscura e meccanismi manuali al posto degli automatici.
Avrei dovuto imparare e mettere a fuoco calibrando l'obiettivo e a ricaricare i rullini.
Doveva aver previsto ne avrei guastati molti vista la quantità che mise dentro la scatola.
Fu il momento più bello dell'intera giornata, ero come una bambina che aveva appena ricevuto un dono prezioso.
Volli tornare di corsa a casa, l'idea era di riuscire a fare una passeggiata prima che il freddo insopportabile della sera me lo impedisse.

"Curioso..." disse Finn, guidando verso casa.
"Che cosa intendi?" domandai distratta.
La mia attenzione era rivolta al piccolo fragile oggetto che stringevo tra le mani.
Sten l'aveva già preparata al primo scatto, sfiorai con delicatezza il piccolo pulsante che con un click avrebbe fermato la prima cosa bella avessi incontrato.
"Sai, ho comprato una macchina come quella anche a Jamie anni fa" rispose senza distogliere gli occhi dalla strada.
"Davvero?" La rivelazione mi stupì.
Era una coincidenza davvero curiosa.

"Lui a differenza tua non voleva entrare da Sten. Non so se ricordi, ma non è mai stato molto socievole. Ma insistetti abbastanza per fargli cambiare idea." Sorrise al ricordo di quel momento.
"Come lo hai convinto?" Ero interessata.
"Con i lupi" disse.
"Con i lupi?" ripetei, temendo mi stesse prendendo i giro.
"Sì" annuì. "Gli ho detto che era difficile fotografarne uno."
Qualcosa in Finn cambiò dopo aver pronunciato le ultime parole, si rabbuiò, come se fosse immerso in una lontana preoccupazione.

Intravidi il tetto di casa tra i fitti tronchi degli alberi.
"Fammi scendere!" Interruppi la conversazione in modo brusco.
Il sole stava scomparendo dietro le cime delle montagne e una luce rosata rimbalzava sul manto di neve che ricopriva il bosco.
Scesi dall'auto colta da un'improvvisa euforia, lasciai le borse sul sedile e afferrai la macchina fotografica.
"Faccio un giro per provarla" dissi.
"Non allontanarti troppo, Bri." Mi ragguardì Finn.
"Torno presto!" Chiusi con forza la portiera e mi addentrai nel sentiero.
Si vedeva a malapena.
Un lieve avvallamento lo distingueva dal resto del terreno innevato.

Raggiunsi lo Snake.
Fino a quel momento ne avevo solo percepito il suono perenne, ma ammirare l'acqua serpeggiare tra gli enormi massi grigi che ne ostacolavano il percorso, fu qualcosa di eccezionale.
Alzai gli occhi, le chiome degli abeti tratteggiavano il cielo con geometrici disegni.
Sentii il freddo pungermi il viso e le dita perdere i loro fluidi movimenti.
Quello era il momento.
Con tutto il silenzio surreale che avevo attorno, con il sospiro leggero del vento che faceva cadere la neve in bilico sui rami degli alberi, e poi l'acqua dello Snake che trasmetteva la stessa sensazione dell'aria fredda che stavo respirando.
Era pura allo sguardo, incontaminata.
Vetro liquido che si adombrava appena in prossimità dei piccoli vortici.
Puntai l'obiettivo, inquadrai un punto indefinito e ruotai la macchina dove la nebbia si stava lentamente addensando.

Lui sbucò dal nulla.
Un attimo prima la riva era deserta, un attimo dopo le sue impronte segnavano la neve fresca.
Con il cappuccio del giaccone calato sul capo, le mani dentro le tasche e l'andatura in perfetta sincronia con l'ambiente che lo circondava, Jamie infondeva inquietudine.
Restai immobile, non feci il minimo rumore, lo osservai dal riquadro dell'obiettivo.
Alzò lo sguardo e mi notò.
Me ne accorsi perché persino nel rettangolo in cui lo stavo intrappolando, l'azzurro degli occhi si accese di una luce profonda, e malgrado l'inclinazione in ombra del viso e i lineamenti tesi, percepii un calore anomalo nel pallore della pelle.
Non mi mossi.
Lo pensai subito.
Nell' infinitesimale istante in cui cliccai, cristallizzando quell'attimo fugace nel tempo, lo ammisi a me stessa: Jamie era la cosa più bella avessi mai visto.

Nell' infinitesimale istante in cui cliccai, cristallizzando quell'attimo fugace nel tempo, lo ammisi a me stessa:  Jamie era la cosa più bella avessi mai visto

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The Untouchable LoveWhere stories live. Discover now