Capitolo 11 - La Ricerca (Parte Prima)

Start from the beginning
                                    

Venni tormentato, come ho già detto, e come ho già detto, quel giorno mi svegliai in modo terribile. Direttamente dopo un incubo.

La luce del sole, trapassando la finestra della mia camera colpendomi direttamente il viso, aprii rapidamente gli occhi, grattandomeli. "Ugh.. è già mattina?" Per rispondere alla mia domanda, raccolsi il telefono che si trovava nel piccolo scaffale accanto al letto dove ero tranquillamente sdraiato. Lo accesi, e, successivamente al breve lampo di luce che aggredì il mio volto, fui in grado di vedere di che ora si trattasse: Erano.. erano le 12:00?! Mi alzai rapidamente, togliendomi dalle mie coperte, che lanciai in un angolino del mio letto. Nonostante la notte tormentata che avevo vissuto, ero comunque riuscito a svegliarmi tardi, e credo sia qualcosa da considerarsi di per sé applaudibile.

Corsi all'armadio, ma rimasi a meditare. Oggi non pianificavo di uscire, preferivo restare a casa, e non avevo molto da fare fuori, anche perché non ero a conoscenza di nessun particolare evento che necessitasse il mio uscire, e quindi pensai che restarmene in pigiama alla fine non avrebbe urtato tanto.

Dopo aver avuto la mia importante decisione, mi incamminai fuori dalla mia stanza, nel salotto. Quello che mi trovai era abbastanza prevedibile, ma ne rimasi comunque abbastanza stranito.

Di solito, svegliandomi, la prima cosa che ero in grado di sentire era il forte e costante rumore del telegiornale che mio padre era ossessionato dal guardare.

La sua routine era abbastanza prevedibile, sicuramente quella del weekend (gli adulti, quegli sfortunati, se ne vanno a lavoro durante le vacanze d'estate!), si sveglia attorno alle 10, fa colazione, e passa un po' di tempo a guardare la TV, anche se di solito varia di show a show, il suo canale fisso della mattina è il telegiornale. Dalla descrizione vi sembrerà un uomo pigro, ma essendo che lavora essenzialmente per tutta la settimana 8 ore al giorno, al suo posto, anche io spenderei i miei weekend a guardare la TV seduto sul divano.

Mi scocciava un po' non poterlo vedere a casa, anche perché era da tempo che non stavamo insieme per un numero sostanziale di tempo, ma lo potevo comprendere. I miei genitori non c'erano, e la ragione era valida, mi avevano detto che c'erano questioni di cui dovevano occuparsi, e che sarebbero rimasti un po' di tempo fuori, e molto spesso, e in tempi imprevedibili. Peggio per me, ma anche meglio, stare a casa da solo e' qualcosa di fantastico, e non lo toglierei a nessuno.

Però... mi pareva strano fossero spariti così all'improvviso, di sicuro mi avrebbero portato con loro, in qualsiasi luogo loro si fossero diretti, ma ora che ci penso, aveva anche senso che non l'avessero fatto, in effetti, mi ero davvero svegliato tardi, ma davvero davvero tardi, anche più del mio solito orario standard. Probabilmente avevano provato a svegliarmi, ma vedendomi dormire come il sasso che sono, avranno rinunciato. Non so se si vedeva che stavo avendo un incubo, ma molto probabilmente pareva solo fossi in un sonno profondo e non avevano osato in nessun modo disturbarmi.

In cosa però avevano osato disturbarmi, e cosa che sapevo che avrei visto dal primo momento in cui arrivai alla realizzazione che loro non si trovavano in casa, era... una lista di cose da fare.. wow, deve essere sicuramente opera di mamma. Suppongo non mi volesse dare nessuna pace.

La scrutai per un secondo, tanto per capire di che cosa si trattasse, era palesemente scritta da mia madre, lo compresi da quell'obbrobrio chiamato "scrittura".

"Caro Edo, noi siamo dovuti andare per questioni di lavoro, e non siamo riusciti ad avvertirti in anticipo. In verità anche noi eravamo sorpresi da ciò. In ogni caso, per non farti poltrire ti ho assegnato cose da fare, così almeno ti intrattieni la giornata.

Porta fuori la spazzatura per la raccolta di domenica.

Lava i piatti nel lavandino.

Stendi la biancheria nel balcone così si asciuga.

StomachevoleWhere stories live. Discover now