Capitolo Bonus 2 - Mara Rubacuori - Volume 1

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"Particolare novella, signorina Manetti. Ma gradirei se la potessi sviluppare al di fuori di questa classe. Per ora però, la nota sul registro se la tiene."

Perfetto, e ora cosa avrei detto ai miei genitori? Posso già immaginare l'aspetto della nota.

"La studentessa scrive storie romantiche nel bel mezzo della lezione."

La professoressa ritornò rapidamente nella sua cattedra, stranamente, il rumore dei suoi tacchi che colpivano il pavimento era più forte del normale, sarà che con la paura il tuo udito si aguzza, è forse il mio istinto primordiale da predatore che si risveglia? Ma ormai è troppo tardi, sono già stata una preda.. La professoressa si sedette e, dopo aver speso qualche minuto a scrivere la nota sul registro, ritornò alla sua noiosissima lezione di storia. Non prima però di tirare fuori un altro commento, tanto per aggiungere la ciliegina sulla torta.

"Per carità ragazzi, siamo in terza media, siete grandi ormai. L'anno prossimo queste cose non ve le faranno passare." Povera me, perché doveva capitare proprio a me, tra tutti quanti?

Poggiai la mia testa sul banco, e per di più con totale imbarazzo. Nonostante le risate dei miei compagni ormai si spensero, potevo comunque sentirle, e mi perseguitarono per tutta la lezione. Che palesemente non stavo ascoltando. Persi ormai il senso del tempo, l'orologio andava casualmente per me. Il tempo sarebbe potuto tornare indietro e io non me ne sarei resa conto.

All'improvviso però, la mia infinita tortura finì, il suono della campanella marcò la fine della lezione. Ero libera, libera da questo inferno, anzi, no.. non ero affatto libera. Ora che la lezione era finita e l'intervallo era partito, nessuno dei miei compagni aveva la limitazione dell'essere osservato dalla professoressa. Potevano dirmi tutto ciò che volevano, e sono sicuro che la prima cosa della quale parleranno sarà questo accaduto. Dannazione a me, perchè non sono più rapida a nascondere le cose?

Tutti i miei compagni di classe si affrettarono ad uscire da quella ormai nebbiosa classe. L'aria (probabilmente per colpa mia) era ormai divenuta così pesante da poterla letteralmente infilzare, avessi avuto qualche arma affilata. Mi alzai anche io, lentamente, pesantemente, come se all'improvviso pesassi tonnellate. Avete presente quel sentimento, quando uscite dalla vasca, e vi sentite estremamente pesanti? Ecco, sentivo quello, in pratica. Mi incamminai lentamente verso il corridoio, per uscire dalla mia classe.

Una mano si appoggiò sulla mia schiena e mi diede una forte pacca, era familiare, decisamente, tanto che riconobbi immediatamente di chi si trattava. Mi voltai velocemente, e il peso che avevo con me un po' si dissolse, ma non del tutto, rimaneva ancora un po' con me, e probabilmente, ci sarebbe rimasto con me per tutta la settimana, o addirittura il mese!

In ogni caso, la persona dietro di me era Emilia, una mia cara amica, anzi, la mia migliore amica! Il suo sguardo deluso trapassava attraverso i suoi spessi occhiali, e presto l'amichevole pacca si trasformò nell'inizio di una spaventosa confrontazione. Lei fece un sospiro. "Sigh.. Olivia.. Stavi veramente scrivendo su di lui?" Mi fissò negli occhi con quella domanda.

Le risposi ad alta voce, con voce fiera. "Ovvio che stavo scrivendo su di lui! Quella ficcanaso doveva farsi gli affari suo-" "Stai zitta che ti sente!" Emilia mi coprì rapidamente la bocca, in effetti, aveva anche un po' di ragione, la professoressa non era ancora uscita dalla classe e mi avrebbe facilmente sentito se avesse aguzzato l'orecchio. Dopo essersi assicurata che non stavo più parlando, mi tolse da sopra la bocca la mano. Mi ricomposi, e ricominciai il mio discorso. "Ovvio che stavo scrivendo su di lui Emilia."

"Beh, sei un'idiota allora! Paga attenzione per una singola volta!" Emilia attivò il suo senso da professoressa, sgridandomi come fossi una sua studentessa.

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