don't look at me like that

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ZENITSU

"Che freddo..." sussultai. E sì, faceva veramente freddo; sentivo le mie mani bruciare nonostante fossero avvolte in dei guanti caldi. Le mie gambe tremavano, e lo stesso accadeva al mio corpo.

Dopotutto, ci troviamo in campagna; dovrebbe essere una cosa normale, ma io proprio non riesco a tollerare il freddo. Mi fa stare male.

L'unica cosa che riesco a ricordare sono le luci quasi assenti di quel vicolo che proiettano i graffiti su uno dei lati del muro di mattoni che si trova alla mia destra.

Traballo da un lato all'altro, sento la testa girarmi e quasi perdo i sensi.

"Oh bimbo," sento un leggero fischio provenire da dietro di me, e anche se avrei preferito di no, mi volto.

Un ragazzo dai capelli color vino è appoggiato a un muro con le braccia conserte, intento a fumare una sigaretta.

Sembra quasi squadrarmi con lo sguardo.

"Che... che cosa..." faccio per rispondere quando lui mi interrompe: "Che ci fai qui a quest'ora?" mi domanda lui con fare serio.

Ma a lui che importa?

"Fatti miei," rispondo, per poi riprendere la mia camminata traballante.

Dei passi pesanti si fanno sempre più vicini.

L'aria si sta facendo pesante, sono sicuro che dovrei uscire da questa situazione, ma rimango immobile.

Lui mi tocca la spalla e fa in modo che possa voltarmi e guardarlo in faccia.

"Non si risponde così, lo sai? Te l'hanno insegnata la buona educazione. Meh, dai, tornatene a casa; questo è un brutto posto, fidati," mi assicura.

"Sono sicuro che posso restare quanto voglio," rispondo, cercando di mostrare un po' di dignità.

Lui ride, ma non in modo arrogante; sembra una risata genuina.

Non riesco a capire molto, vedo tutto sfocato, ma quello che so è che devo tornare a casa.

Lui tira fuori dalla sue labbra una sigaretta per poi posarla sulle mie.

Osservo il gesto e di istinto indietreggio; la situazione si fa tesa. Ma chi è questo ragazzo? Una cosa è certa: la testa mi gira da morire e non mi sento sicuramente bene.

Butto la sigaretta a terra, calpestandola leggermente con la punta del piede.

Il ragazzo sta lì a guardarmi senza fare domande, quando ad un certo punto sento qualcosa fare pressione sulle mie labbra; quel ragazzo mi ha appena baciato.

"M..MA CHE COSA FAI?" urlo immediatamente. "Shhhh, non vorrai mica attirare l'attenzione della gente in questo vicolo; fidati, c'è molto di peggio."

"Peggio di te?"

"Molto."

Mentre faccio per andarmene, sento qualcosa prendere con potenza il mio polso; sulla sua mano sono ben visibili le vene.

Mi tira però a sé, per poi bloccarmi al muro senza lasciarmi nessuna via di fuga.

(Cazzo, cazzo, cazzo) penso.

Il ragazzo nel frattempo mi ha già svestito del mio cappellino, lasciando i miei capelli gialli sfumati di arancione penzolare davanti alla mia fronte.

Lui tocca leggermente una ciocca, per poi spostarla dietro al mio orecchio.

Noto meglio il suo viso; gli occhi sono dello stesso colore dei suoi capelli, ed ha una voglia rossa sulla fronte, le guance tendono al rosa.

Mi dimeno immediatamente.

"M..ma chi sei?" il ragazzo mi guarda dritto negli occhi.

A quello sento il mio corpo tremare; i suoi occhi emanano uno strano sentimento, sono cupi e vuoti, anzi desiderosi.

Improvvisamente, vuoto.

TANJIRO

Era notte fonda, e mi trovavo nel mio solito vicolo; la luna era veramente stupenda.

Nel completo silenzio, tiro fuori dalla tasca del mio giubbotto verde scuro un pacchetto di sigarette, per poi stringere un accendino nell'altra mano.

Sento la testa girarmi; ho proprio avuto una giornata stressante con i miei genitori, e tutto quello che voglio è sparire.

Fino a quando non sento dei passi a me non familiari.

Dalla nebbia vedo uscire un ragazzo con i capelli biondi sfumati di arancione, coperti da un cappuccio a forma di orecchie di gatto.

Alla sua vista, sorrido; sembra così genuino e tenero.

Non ha nessun motivo per trovarsi in questo posto.

should I trust you? /tenzenUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum