Si era sporta leggermente in avanti, avevo sentito il suo respiro mischiarsi con il mio; nell'aria c'era profumo di zenzero e ninfee, la sua Magia. Senza che me ne accorgessi, quello che avevo desiderato per tanti mesi si era avverato, e le nostre labbra si erano posate le une sulle altre.

 Senza che me ne accorgessi, quello che avevo desiderato per tanti mesi si era avverato, e le nostre labbra si erano posate le une sulle altre

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.

Con l'Accademia che prendeva posto all'orizzonte, non riuscii a non pensare che alla mia sinistra, da qualche parte, ci fosse il Mar Perso. E che da qualche altra parte, Lauren stesse continuando a perseguire il suo sogno.

Sapevo che non voleva rimanere a Brental, terminati gli studi, ma non avrei saputo dire dove avesse deciso di andare. Il castello del re di Kiross era sempre stato il suo obiettivo, un luogo dove pareva che anche i Silenti apprezzassero noi Guaritori. Che fosse per potere o egoismo, a lei non importava; Brental era semplicemente troppo piccola per le sue ambizioni. L'Accademia che invece ora avevo davanti ai miei occhi, scesa da cavallo, era immensa.

Le pietre scure da cui sorgeva si inerpicavano come mattonelle per tutta l'altezza dell'edificio, puntellato da rampicanti di edera scura. Un cancello possente bloccava l'ingresso, ma permetteva comunque di sbirciarvi oltre.

Alastair fischiò, facendo volare Blanc verso una colonna di Elettro. Sembrava un Pilastro in miniatura, senza il vetro protettivo.

«Che cosa sono sti cosi?», domandò Nora aggrottando la fronte.

Mi avvicinai al resto del gruppo traballante sulle gambe doloranti.

«Sono i tuonari», spiegò Vivienne, «sono delle barriere protettive che creano un campo magnetico lungo tutto il confine della struttura.»

«Se li toccassi?», domandò Nathan allungando un braccio in direzione della luce.

Dopo la discussione fredda del mattino, non ci eravamo ancora rivolti la parola.

«Se vuoi morire, accomodati», lo invitò la donna sciogliendosi i capelli, che le ricaddero sulle spalle come un fiume di fuoco.

Il cancello si aprì con un rumoroso clamore, privo di cigolii, facendo quietare momentaneamente le scosse per permetterci di attraversalo indenni. Fui sconvolta nel vedere comparire davanti a me, come dal nulla, l'uomo che mi aveva scortato alla torre da Vivienne, quando l'avevo conosciuta, insieme Loris.

Fui ancora più scossa quando si presentò con il cognome di Alastair.

«Sono KalenVictuoir, benvenuti all'Accademia Ukkonen. Spero che qualcuno di voi sia abbastanza sveglio da sopravvivere per diventare un soldato.»

Alastair guardò circospetto l'uomo, serrando la mascella. Avevano gli stessi occhi, ma il colore grigio di quelli Kalenrisaltava maggiormente grazie al contrasto con l'ebano della sua pelle costellata di cicatrici. I due insegnanti si misero alla sinistra dell'uomo, mantenendo una debita distanza.

Intorno a loro, noi ci eravamo posizionati a semicerchio, mentre i feriti stavano già venendo condotti via da un gruppo di Idro in uniforme blu.

«Alla vostra destra», Vivienne indicò lo spazio ampio oltre le siepi che stavano iniziando a perdere i fiori, «ci sono le case dei Guaritori. I feriti saranno condotti lì, dove c'è l'infermeria.»

THE ECHOING WATER - Il ciclo dei Tessitori 1Where stories live. Discover now