Capitolo 42

1.7K 50 12
                                    

"Io cosa?"

"Dove sei stato oggi? Perché sicuramente non stai a casa"

"Sono stato da Kitty"

"Chi?"

"Kitty, la mia ragazza"

Mi guarda confuso e non so se ridere o arrabbiarmi per il suo totale disinteresse in una cosa così importante per me

"Katherine, la nostra vicina"

"Ah si, lei"

"Si, proprio lei"

Sottolineo notando il suo sguardo privo di emozione

"E come sta andando?"

"Mi stai davvero chiedendo come sta andando con la mia ragazza?"

"Se vuoi possiamo parlare del tempo o delle cazzate che fai continuamente"

"Quali cazzate esattamente?"

"Non ti vedo mai studiare"

"Non ci sei mai ovvio che non mi vedi"

"Così arrogante e così ingrato"

"Ingrato? Io? Stai scherzando?"

"Vuoi dire che sono stato un pessimo padre perché ho fatto di tutto per darti il meglio che ho potuto?"

"Non ho detto questo, ma è come se fossi stato obbligato a farlo, sei mio padre santo cielo"

"Già, e tua madre ha lasciato il fardello a me"

Mi gelo di colpo e lui se ne accorge, non ho neanche la forza di rispondere, non so neanche cosa dire. Sapevo non era stato facile per lui, ma sapere di essere stato un fardello per lui mi fa sentire esattamente come quel giorno in cui mi disse che mia madre non sarebbe più tornata"

"Non volevo dire..non è ciò che intendevo"

"Intendevi solo che sei stato costretto a crescermi"

"Non è così, ti voglio bene lo sai"

"Beh, non oso immaginare se non me ne avessi voluto"

Mi alzo senza dargli il tempo di rispondere

Mi dirigo in camera e con un tonfo mi sdraio sul letto

Serro i pugni quando sento la rabbia crescere dentro di me

Va tutto bene..va tutto bene

Me lo ripeto, ma la bile che sento cresce a dismisura

Mi sollevo di scatto e senza pensarci sferro un pugno al mio armadio

Il dolore è talmente intenso che sovrasta tutto il resto e lentamente il respiro torna regolate

Sento la mano dolorante, ma almeno svanisce tutto il resto

Non voglio stare qui

Mi sporgo fuori alla finestra e con uno slancio salto fuori

Attraverso quella breve distanza arrivando dritto nella sua stanza

La luce è accesa, ma lei è a letto, dorme con un libro poggiato vicino a lei

Lo prendo posandolo piano sul comodino

Tolgo le scarpe e lentamente mi sdraio accanto a lei circondandole la vita e intrecciando le dita alle sue

Poggio il viso sul suo collo, il suo profumo è come una camomilla, mi rilassa e appiana la tensione che sento dentro

Muove appena la testa, ma non si sposta

"Kyle"

Sussurra piano senza aprire gli occhi

"Sono io Kitty"

"È tutto ok?"

Sussurra in dormiveglia

"Adesso si"

La stringo più a me e torna a dormire col corpo rilassato e premuto al mio

E subito mi sento a casa.

La mattina dopo il suo profumo mi inebria le narici, la sento muoversi e girarsi verso di me e lentamente apro gli occhi ritrovandomi i suoi fissi nei miei

"Buongiorno"

Sussurra sfiorando con le dita le mie labbra che si piegano in un sorriso

"Buongiorno"

"Hai dormito qui?"

"Hai detto potevo venirci tutte le volte che volevo"

"Infatti, ma è tutto ok?"

"Si, certo"

"I tuoi occhi non dicono questo"

"Cos'è, mi psicanalizzi Kitty?"

Mi sollevo posizionandomi sopra di lei che subito sorride maliziosa

"Voglio solo sapere se stai bene"

"Sto bene, adesso sto bene"

La rabbia che sentivo ieri è come svanita, non so se sia la sua vicinanza, i suoi occhi, il suo sorriso, o semplicemente lei, ma l'idea di noi insieme alleggerisce tutto il resto compreso quello che è successo con mio padre

So che non intendeva quello, ma sentirlo parlare di me come un peso a cui dover per forza badare, mi ha fatto sentire in un modo in cui un figlio non dovrebbe sentirsi.

E stamattina i suoi occhi, il suo modo di guardarmi ha fatto svanire tutto

"Sicuro? Puoi parlarmene lo sai"

"Lo so"

Dico prima di baciarla, la sua bocca si modella alla mia e finalmente il rumore alla testa scompare definitivamente lasciando spazio al benessere, al silenzio, a noi

Mi posiziono in mezzo le sue gambe che si divaricano per me e con una presa decisa la avvicino stringendole i fianchi

"Dovremmo andare a scuola"

"È presto"

Sussurro sulla sua bocca

Sono appena le sei, e voglio godermi ogni più piccolo istante con lei

La bacio, la bacio così tanto che la sento sospirare in preda all'estasi, sfioro la sua pelle sotto la maglia e la sento rabbrividire al mio tocco, stringe le gambe attorno la mia vita come ad invitarmi a continuare

Le nostre labbra non ne vogliono sapere di separarsi, le sue mani mi sollevano la t-shirt e accarezzano la mia pelle

Mentre sto per sollevarle la maglia il rumore improvviso della porta ci fa sobbalzare e non abbiamo il tempo di realizzare, che la voce di sua zia ci fulmina entrambi

"Katy tesoro sono le...Che sta succedendo qui?"

Cazzo

Spazio autrice
Ops..😏 vi dico solo che sta per succedere di tutto...👀

Al prossimo aggiornamento ❄️

E un grazie infinito sempre a tutti voi che state leggendo questa storia che ha ormai il mio cuore. Siete speciali🤍

Mi trovate su:

Instagram: Free_to_read_books

Tik Tok:Free_to_read_books

Never without youWhere stories live. Discover now