36 . Effetto Rosenthal

En başından başla
                                    

Ed era vero. Più probabilmente perché la pelle di Astrid, per la rabbia, stava sfiorando la temperatura di una marmitta accesa e riscaldava la stanza come una stufa elettrica.

-Ti sembra il momento di bere?

-Sono terribilmente assetato.

-È mezzogiorno.

-Facciamo un apertivo!

-Meglio di no.

-Stai facendo una guerra ai liquidi o è una sorta di fioretto?

Astrid gli spiegò che aveva appena scoperto che stare a lungo a contatto con l'acqua la indeboliva e che purtoppo doveva lavarsi per forza o iniziava a odorare di zolfo e di carbone, ma lui non ne sembrò toccato.

-Perciò il momento migliore per attaccarti è sotto la doccia?

Non ricevette risposta, se non tramite uno sguardo aspro. Aveva appena provato a dirgli che aveva un problema, ma lui pensava solo ai tuoi comodi. Glielo fece notare, ma nel mentre si rese conto che forse stava pretendendo troppo da lui. Tony nollò il cacciavite, incrociò le dita delle mani, fece un gesto per invogliarla. Imprecedibilmente le ripeté esattamente cosa aveva appena detto.

-Sono interessato ora, perciò continua.

La lingua di Astrid emise uno schiocco. Al principio tentennò perché si aspettava che il livello di attenzione fosse molto basso. Probabilmente avrebbe smesso di seguirla dopo tre secondi. Dubitava del fatto che valesse la pena parlargli delle sue preoccupazioni, ma gli diede lo stesso una possibilità. Iniziò col dire che non avesse idea di come funzionassero i poteri criocinetici di cui avevano parlato e Stark ne fu parecchio sollevato. Non finse nemmeno di dimostrare il contrario per empatizzare, dal momento che già una volta la sua armatura si era tramutata in una capsula di ibernazione. Tuttavia non era questo che turbava di più Astrid. Gli spiegò del sokoviano e di come era rimasta sopraffatta dal suo attacco. Non che ce l'avesse a morte con quel Radu, il fatto era che non si sentiva abbastanza forte.

-Non è così. Sei solo entrata in panico. Lavori bene sotto pressione, ti iperfocalizzi. Perchè non hai usato i miei coltelli?

Gli disse che li aveva usati, ma pensò ai pugnali. Dov'erano quei coltelli di cui le aveva accennato anche Clint? Non se li ricordava.

-Hai mirato sul suo punto debole o lo hai colpito per istigarlo?

Astrid si accigliò. Quell'uomo sembrava leggerla come un libro. Non sappe giudicare se la cosa la rassicurasse o la preoccupasse. Gli disse che aveva mirato all'avambraccio e poi al polpaccio. Perché non aveva puntato al collo? Non ci aveva pensato, ma Tony aveva una spiegazione anche a quello: voleva divertirsi.

-Come no! - sbottò lei - Non vedevo l'ora di incontrare l'unico essere umano al mondo immune ai miei poteri!

-È proprio questo il punto. Hai trovato una sfida. Il tuo obbiettivo è conoscere i tuoi limiti, non annientare la minaccia.

Il computer emise un bip catalizzando l'attenzione dell'informatico. Astrid si appoggiò coi palmi sulla scrivania per capire cosa fossero tutti i codici che stava inserendo.

-Io dico che è stato un Effetto Rosenthal. - continuò lui senza guardarla.

-Cioè?

-Mai sentito parlare della profezia che si autoavvera? Avevi talmente paura di perdere che hai lasciato che succedesse.

-Mi stava uccidendo, Stark. Non ci stavamo lanciando un pallone.

-Avanti, sei scampata due volte a morte certa. Hai sette vite, come i gatti. Ti sarebbe venuto in mente qualcosa se un soldato sotto steroidi non avesse giocato a salvare la donzella in pericolo con te.

Nebbia E Tenebre | MARVELHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin