Capitolo 7

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Maria's P.O.V.

Precipitandomi a casa di Sabrina, trovai la porta aperta. Mi fiondai all'interno. "Sabrina!" Urlai il suo nome come se la mia vita dipendesse da questo.

Non feci in tempo a mettere piede nel salotto che Flavio si accanì contro di me. Mi prese per il colletto della camicia e mi strattonò. "Che sei venuta a fare qui, eh Maria?" Strizzai gli occhi per non guardarlo in faccia e mi divincolai dalla sua presa.

Sentii il tanfo di alcol nel suo alito e storsi il naso. "Flavio, sono solo venuta per Sabrina."

Lui rise amaramente e potei percepire la sua frustrazione, forse perché sono una donna. "Così te la scopi, eh? Quando vuoi capire che Sabrina è mia?" Scosse la testa con fare saccente. "Dovevo aspettarmelo dopotutto. Tutti quegli sguardi tra di voi."

Mi allontanai da Flavio, indietreggiando fino a raggiungere la porta del bagno. "Sabrina non è un oggetto, Flavio. Appartiene solo a se stessa." Mi ribollì il sangue nelle vene sentendo le parole con cui si riferiva a Sabrina.

Sperando Sabrina mi avesse sentita arrivare, picchiettai leggermente la porta del bagno. In un batter d'occhio, la porta si aprì e venni trascinata dentro. Neanche un secondo dopo, era già chiusa a chiave.

"Sei venuta!" Udii un singhiozzo strozzato e due braccia morbide si avvolsero attorno al mio collo. Sorrisi, inalando il profumo di Sabrina.

"Certo che sono venuta. Non ti abbandonerei per nulla al mondo." Ricambiai la stretta dell'abbraccio, portandola più vicina a me.

Ci staccammo dopo qualche secondo e mi presi un minuto per osservarla bene. Mi si spezzò il cuore. Come poteva qualcuno così vicino a lei, farle questo? Ero furibonda.

I suoi bellissimi occhi, sempre sorridenti, erano spenti e segnati dal pianto. Il trucco le era colato e le guance erano segnate da solchi neri di mascara. Presi le sue mani tra le mie e sussultai quando notai dei segni rossi su entrambi i polsi.

Poggiai la mia fronte contro la sua e le sfiorai dolcemente i polsi. "Perché ti ha fatto questo?"

Sabrina abbassò lo sguardo e il suo corpo fu scosso da pesanti singhiozzi. "Non l'ha mai fatto, Maria. Non è così lui."

Sospirai e scossi la testa. "Non devi giustificarlo, Sabri. Ti ha fatto del male."

Due forti colpi alla porta ci fecero sussultare. Sabrina si avvinghiò a me. "Uscite immediatamente! Cosa pensate di fare in casa mia, sporche lesbiche!"

Presi il viso di Sabrina tra le mie mani e la guardai negli occhi. "Ascoltami. Io apro la porta e tu corri fuori." Rovistai nella tasca dei pantaloni e le porsi le chiavi della macchina. "Prendi queste e chiuditi dentro. Non aprire finché non batto sul vetro."

Sabrina mi guardò accigliata. "Tu non vieni con me?"

"Io lo distraggo, okay?" Annuì e io le sorrisi, baciandole la fronte.

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Sabrina's P.O.V.

Nell'esatto momento in cui Maria aprì la porta del bagno, io mi precipitai fuori. Potei sentire Flavio urlarmi contro, ma non mi fermai e corsi giù per gli scalini. Arrivata alla macchina, chiusi tutte e quattro le porte e nascosi il viso tra le mani.

Avevo il respiro pesante a causa della corsa e mi tremavano le mani per la paura che Flavio facesse del male a Maria.

Dopo parecchi e insormontabili minuti, qualcuno bussò al finestrino. Sussultai e mi voltai, scontrando lo sguardo con quello di Maria. Mi portai una mano alla bocca e emisi un verso strozzato, cos'aveva fatto alla mia Maria?

Il suo sguardo su di me || Deferilli Donde viven las historias. Descúbrelo ahora