III

43 3 1
                                    

Questa mattina mio fratello e mia madre andranno a Roma per chiedere al papa un po' di credito per la banca, siamo tutti quanti fuori alle porte di casa a salutare i due che partono:

"Fratello sta lontano da Francesco Pazzi, Eleonora cerca di tenerlo a bada" dice Lorenzo prima di salire sulla carrozza, io guardo Giuliano e ci mettiamo a ridere

"Non ti promettiamo niente fratello! Buon viaggio!" Tutte e tre ridiamo e poi vediamo la carrozza andare via, Giuliano si gira e nota Bianca che stava rientrando in casa cercando di non farsi vedere, sapevo dov'era andata e io non la fermerò.

"Come mai sei uscita di prima mattina sorella?"

"Ha importanza? Ho fatto qualche giro per la città" risponde lei abbassando il cappuccio del mantello, egli si avvicina a lei e la guarda capendo già tutto

"Nostro fratello ti voleva parlare" Giuliano guarda intorno poi mi tira a se abbracciandomi

"E cosa voleva?"

"Non sappiamo" Io e lui andiamo in casa e gli altri ci seguono, andiamo verso il salotto e parliamo un po' di tutto e ci facciamo qualche risata mentre beviamo un po' di vino, io decido di alzarmi e portare dell'uva a nostro padre e appena arrivo nella sua stanza lo vedo in piedi vicino al letto:

"Quale il costo di vivere?"

"Padre non è successo niente, Lorenzo è bravo a tenere in alto la nostra famiglia poiché ha imparato da te, riusciremo a avere quel denaro" gli lascio un bacio sulla guancia e lui fa un sorriso, lo aiuto a mettersi nel letto e parliamo un po' di quel che succede fuori dalla sua stanza poiché non esce mai da quando è stato ferito.

Dopo un po' viene Bianca per fargli compagnia, così decido di andare a fare qualche compere con la mia dama e vedere qualcosa di nuovo poiché alcuni abiti non mi andavano più, io e Maria ci avviamo verso le botteghe e vediamo qualcosa di esse ma niente di così speciale fino a quando vicino a me non si avvicina Guglielmo Pazzi e mi dà un pezzo di pergamena:

"Leggilo adesso, lui sta qui" poi si allontana velocemente per non farsi vedere dalla mia dama che nel frattempo si era allontanata per qualche secondo, mi guardo in giro ma non lo vedo così decido di aprirlo per curiosità

"Mai quei tuoi occhi mi hanno conquistato come quella sera, vediamoci vicino alla bottega che ti piace F. P."

Poso il biglietto nel cesto e mi avvio verso le botteghe che preferisco: aromi profumati. Vedo qualche profumo che può interessarmi fino a quando non sento un profumo di un rosa delicato che mi entra nelle narici, però, mentre sento questo profumo, sento una presenza dietro di me che poi sfiora la mia mano che stava vicino al cestino:

"Questo profumo farebbe perdere la testa a tutti i messeri qui a Firenze" appena sento questa frase sussurrata vicino al mio orecchio, mi vengono i brividi su tutto il corpo per come l'ha detta

"Rammentate che io non parlo con lei messer Pazzi?" Gli rispondo con freddezza posando il profumo dove stava prima, mi giro verso il ragazzo e lo guardo negli occhi. I suoi occhi erano incollarti ai miei, era coperto del cappuccio del mantello nero che risaltava i suoi occhi azzurri che mi incantavano sempre.

"Allora perché ha risposto Madonna Medici?" Ironizza il ragazzo per aver risposto, mi scappa una risata ma mi riprendo subito

"Pazzi io con lei non parlerò, dopo ciò che avete fatto a mio fratello davanti a me." Sto per allontanarmi ma esso mi tira a se e mi porta in un vicolo dove nessuno ci vede, mi trascina tenendomi il braccio con delicatezza poi mi ferma con la schiena al muro.

You've reached the end of published parts.

⏰ Last updated: Jun 08 ⏰

Add this story to your Library to get notified about new parts!

What about us?~Francesco PazziWhere stories live. Discover now