Capitolo 8: Amicizie e rivalità

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Rinaldo annuì: «Va bene»

«Ottimo. Ora vi lascio andare e mi raccomando, mantenete il nostro piccolo segreto»

Altea decise di prendere quell'occasione come scusa e si avvicinò a Sveva mentre uscivano.

«Insolito vero?» disse affiancandosi alla compagna: «Aprire le porte di Aeternam non è una frase che si sente tutti i giorni»

«No infatti» rispose Sveva con un sorriso molto finto.

Altea tentò ancora: «Credi che la tua famiglia verrà?»

Lei non si scompose: «Perché? Ti interessa?»

«Bè...sì» Altea abbozzò un sorriso: «Sarà strano conoscere le famiglie dei propri amici»

Sveva fece un risolino divertito: «Ma noi non siamo amiche Altea»

«Ma...»

«Oh, suvvia, non apparire così sconvolta, lo sai bene anche tu» Sveva manteneva comunque il suo tono aggraziato e calmo.

Altea non seppe cosa dire in quel momento, presa alla sprovvista.

«L'anno scorso hai smesso di essere mia amica appena ne hai avuto occasione, avevi la tua compagna di stanza Porzia Prezzelli e le sue amiche Duellanti...preferivi la compagnia di Zeno Foschi, sei stata mia amica per poche settimane e poi...poi qualcosa ti ha fatto decidere che non ti andavo più bene»

«No, Sveva ti sbagli è che io...»

«No, non mi sbaglio. Tu e tuo fratello siete molto simili sai, entrambi pensate di poter ottenere dalle persone ciò che vi aspettate o ciò che volete senza dare nulla in cambio o meglio, senza rendervi conto della posizione da cui chiedete suddette cose» il tono di Sveva si era tinto di una freddezza nuova e inaspettata.

Altea si rese conto che non aver coltivato il suo rapporto con lei l'aveva messa in una posizione di totale svantaggio da cui non poteva capire nulla di più di quanto già sapesse sulla sua criptica compagna.

«Sai chi non sopporto Altea?» chiese calma Sveva: «I protagonisti. Quelli con la sindrome del personaggio principale, credono che tutti si rivolgeranno a loro e continueranno a mantenere gli stessi rapporti nei loro confronti perché cosa sono gli altri se non personaggi secondari? Figure non giocanti che ripetono sempre le stesse battute e servono sempre allo stesso scopo?»

Altea strinse la cinghia della sua cartella di pelle senza dire una parola.

«Nella vita vera, Altea, non ci sono personaggi principali e secondari. Ognuno scrive la propria storia e ognuno è protagonista di eventi e momenti diversi. Tu e tuo fratello, così come altri, guardate a me come ad un personaggio marginale e questo non mi sta bene. Sono la tua Rappresentante e sono un membro del Club tanto quanto te, non ho mancanze rispetto a te, né rispetto agli altri, quindi non dirmi che siamo amiche dopo mesi e mesi in cui a stento mi rivolgi la parola»

Sveva accelerò il passo e lasciò indietro Altea, che rimase immobile, pietrificata con i suoi pensieri, cercando di capire come avesse fatto a sbagliare così tanto e a dare per scontate tutte quelle cose. Per quanto dura, Sveva aveva ragione e lei se ne rendeva conto solo in quel momento.

Ciò che Sveva non sapeva erano i motivi che l'avevano portata ad allontanarsi, tutto ciò che era accaduto ad Armance, la partenza di Alvise. Ma di certo Altea non poteva spiegargli le sue motivazioni e quindi il loro fragile rapporto sarebbe rimasto incrinato e con il tempo si sarebbe rotto del tutto.

Non poteva scoprire nulla nemmeno su una semplice compagna di scuola, per l'ennesima volta, Altea si sentì incredibilmente inutile e un'ondata di sconforto la travolse.

Aeternam: Un  Nuovo InizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora