« Beh dovevi pensarci prima tesoro, adesso prenditi la responsabilità delle tue azioni e subisci le conseguenze che ti spettano, così capisci chi è che comanda e vediamo se la prossima volta avrai il coraggio di disobbedirmi ancora.. »

« Tom.. cosa vuoi farmi.. » tremai dalla paura.

« Io? Tesoro io non ti farò niente, ho cose più importanti da fare, Bellatrix ti punirà come si deve. »

« No.. Tom ti prego.. non lei.. Tom ti prego.. non farmi questo per favore.. ti giuro che non ricapiterà più, farò quello che vuoi. Ti supplico. Abbi pietà di me per favore. Tom! Ti prego! » urlai in lacrime ma fu tutto inutile perché lui se ne andò senza ascoltarmi.

Non lei, non Bellatrix, chissà cosa mi farà..

La porta venne aperta di nuovo dopo poco, era lei.

« Finalmente ho l'onore di torturare anche te, ricordo che era stato molto divertente con tua madre e sono sicura che con te lo sarà ancora di più, stupida ragazzina mocciosa »

« Non nominarla! Lei almeno è morta per proteggere i suoi principi, tu invece sei soltanto la leccapiedi di Voldemort e morirai tale! » le urlai contro.

Mi ero già pentita di averle risposto a tono, ma se si parlava dei miei genitori in questo modo andavo di matto.

« Non osare parlarmi così! » strillò tirandomi per i capelli e sbattendomi contro la parete.

« Forse ancora non ti è chiaro con chi stai parlando ragazzina e per questo la pagherai » era ad un palmo dal mio viso e stavo tremando.

« No! Tom! Tom ti prego aiutami! » urlai il più forte possibile in preda allo spavento.

« Credi che lui possa sentirti? La stanza è insonorizzata tesoro. E poi credi che anche se ti sentisse verrebbe a salvare la principessina in pericolo? No non lo farebbe.. e non lo farà nessuno. Non ci sarà nessuno a salvarti oggi.. né la mia cara sorellina Narcissa, né il tuo fratellino, né mio nipote e né il tuo tanto amato Mattheo. » la sua risata isterica mi entrò nelle orecchie.

Le lacrime erano ormai incontrollate.

« Tuo zio ha proprio ragione, sei una ragazzina viziata che sa solo frignare dalla mattina alla sera » mi tirò uno schiaffo in pieno volto.

« Adesso arriva il bello, ancora non ti ho fatto niente.. ora ti darò un vero motivo per piangere » ghignò.

Uscii dalla tasca un coltellino e lo avvicinò alla mia faccia. Sussultai, rimasi con il fiato sospeso e il terrore che si faceva sempre di più.

La lama scalfì la mia guancia e il sangue iniziò a fuoriuscire.

Strillai dal dolore, le urla echeggiarono in tutta la stanza accompagnate dai forti singhiozzi.

« Ti prego.. » singhiozzai.

« Sta zitta. Crucio! » un dolore straziante invase tutto il mio corpo con rapidità. Era come se mi fossero stati infilzato mille coltelli nella pelle. Bruciava da morire.

Caddi per terra. Attorno a me avevo una pozza di sangue, mi sentivo sprofondare nel vuoto, non mi sentivo più le mani, le gambe, le braccia, non sentivo niente, solo dolore.

Il dolore aveva preso possesso di me. Urlavo, mi dimenavo, piangevo, singhiozzavo, fino a perdere le forze perfino di fare questo..

Avevo perso la voce a via delle troppe urla, il respiro mi iniziava a mancare. Mi sentivo in bilico tra la vita e la morte. In quel momento avrei preferito morire piuttosto che sopportare ancora questo strazio.

Beyond Pride - Mattheo RiddleWhere stories live. Discover now