Chapter 1: Babysitting

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Chihaya piangeva disperatamente sul letto matrimoniale.

Dalla finestra filtrava ancora la luce argentea della luna piena, le tende si muovevano appena per brezze di vento freddo. Il lume venne acceso e il giovane padre single la prese con un sonoro sbadiglio.

«Papà è qui, tesoro...» mormorò.

La piccola aveva solo una settimana di vita ma era piuttosto energica e chiaramente Eijiro Kirishima sentiva la mancanza di un Omega. Il suo lo aveva perduto appena dopo il parto.

Sospirò. Ripensare al suo defunto Chikao gli faceva così male che a volte temeva di sentire il cuore sanguinare. La piccola aveva semplicemente fame; il pannolino emanava ancora un buon odore di talco.

Eijiro era diventato esperto.

Amava alla follia la sua piccolina e cercava sempre di essere sempre presente per lei ma ultimamente, con l'aumento di piccoli Clan mafiosi che spacciavano sostanze illegali a buon prezzo, stava diventando estenuante.

Eijiro Kirishima era in quarta posizione nella classifica dei nuovi Hero più potenti di tutto il Giappone. Red Riot veniva continuamente acclamato e il numero dei suoi fan non faceva altro che crescere.

Prese posto sul bordo del letto quando il biberon fu pronto. La bimba solitamente si ammutoliva di colpo durante la poppata e anche questa volta non fu diverso, anche se non smise di agitare i suoi piccoli arti.

Eijiro le sorrise dolcemente ma poi gettò un'occhiata sull'orologio della sveglia a led sul comodino. Erano appena le tre e trentacinque del mattino, e di sicuro lui non sarebbe più riuscito a chiudere occhio.

«Chihaya, temo che dovremo affidarci a una babysitter» mormorò.

La piccola rispose con un piccolo vagito.

«Mi assicurerò di trovare la migliore di tutte!» riprese convinto, mentre le accarezzava la testolina. «Avrai i capelli della tua mamma! Tutti biondi! Ma hai già i miei occhi!».

Il timbro si incrinò, Eijiro si ammutolì. Non voleva trattenersi ancora, allora finalmente si liberò e le lacrime presero a scorrergli sul viso. Alcune caddero sul faccino di Chihaya ma lei era così concentrata a terminare il biberon che non protestò affatto.

«Chikao, amore mio... mi manchi così tanto... non ce la faccio senza di te...»...


***

«Hai una faccia!».

Eijiro sbadigliò prima di rivolgere l'attenzione a Chihaya infilata nella fascia porta-bebè. Dormiva profondamente, rilassata dall'odore di ciliegie rosse e cioccolato fondente dell'Alpha dai capelli rossi di appena diciannove anni.

Denki gli poggiò sulla scrivania una tazza con del caffè bollente. Il rosso si rianimò vistosamente quando ne prese appena un piccolo sorso.

Fuori pioveva a dirotto. Il vento sferzava le goccioline salate contro l'ampia vetrata dell'ufficio dell'agenzia di FatGum dove lavoravano Red Riot, Real Steel, Sun Eater e ultimamente anche Chargebolt. Quest'ultimo era diventato molto più esperto con l'utilizzo del suo Quirk ed era di grande aiuto negli inseguimenti o scontri a lunga distanza.

«Lo so» ammise Eijiro. «Grazie per il caffè».

«Ma va» rispose dolcemente l'altro. «Perché non torni a casa prima? Magari ti potrai riposare e così anche la tua figlioletta. Poverina... che stress che starà sopportando a furia di essere scarrozzata avanti e indietro».

Il rosso abbassò tristemente lo sguardo, poi abbracciò delicatamente Chihaya. La portava sempre con sé perché non avrebbe potuto lasciarla a nessun altro. Durante le missioni importanti, però, era FatGum a tenerla d'occhio e alla bimba il Pro Hero piaceva molto.

KiriBaku: Io, tu, NoiWhere stories live. Discover now