"Sto cuore batte troppo"

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«Ne vuole un altro?» mi chiede il barman e io, come per le ultime sette volte, acconsento a un altro shottino di tequila.

«Vacci piano sorm!» esclama Esmeralda alla mia destra che sta aspettando che io finisca di bere, per andare a ballare.

Scolo l'ultimo bicchierino e qualcuno mi copre gli occhi con le mani.

«Chi sono?» chiede una voce familiare alle mie spalle.

«Un coglione forse?» mi giro vedendo Daniele che mi guarda e mi abbraccia.

«Alla fine ce l'hai fatta eh»
«A fare ché?» chiedo guardandolo dalla testa ai piedi. Deve essersi divertito con qualche ragazza, per l'aspetto che ha.

«A venire cretina» e poi scompare tra tutti quei volti a me sconosciuti.

🦋🦋🦋

«Amo tra un po' dobbiamo andare» mi grida Esme nell'orecchio per farsi sentire.

«E gli amici tuoi? n'dò stanno?»

«A parlare con altri amici loro»

Le suona il telefono e risponde subito.

«Eh?? che hai detto?» grida al telefono.

«Sisi ok mo veniamo» si gira verso di me e dice «Che rompipalle» per poi prendermi dalla mano trascinandomi.

Usciamo dalla casa, chiudo gli occhi e mi tocco la testa, che sembra mi stia scoppiando come una bomba di grosso calibro.

Per poco non casco quando ci sono già due mani a sorreggermi.

«Oi oi oi, attenta» la voce di Damiano mi stuzzica le orecchie.

«La Petrova avrebbe gestito meglio due shottini»

«La chi?» chiedo sbandando con lui che ancora sta attento a me.

«Ma lasciami stare» grido contro di lui.

«Sali in macchina, stai sbandando»

«Io non sto sb-»

E poi il buio.

🦋🦋🦋

Sento qualche parola ma non riesco a capire cosa dice.

Ma poi, "dice" chi?
Dove sono?

Apro gli occhi a malavoglia e vedo una testa che mi sta vicino.

«Oh come ti senti?» mi chiede una voce femminile.

Ah, Esmeralda.

«Mh, bene» riesco a dire, mettendomi a sedere.

Mi guardo attorno, sono in macchina.

Accanto a me c'è un ragazzo che tiene le mani vicino al mio corpo.

«Ma che fai?» chiedo stropicciandomi gli occhi.

«Sei svenuta, Katherine, potresti avere dei mancamenti»

«Ancora con quella? sono Katarina!» esclamo puntandogli il dito contro.

«Meh basta, siamo arrivati» dice Cosimo fermando l'auto.

Scendo e trovo Damiano già davanti a me.

Cerco di camminare da sola ma traballo e lui mi tiene per i fianchi portandomi nella casa.

Non riesco a capire molto come sia la loro casa, ma lui mi porta subito sulle scale e piano piano le salgo tutte.

StrangersWhere stories live. Discover now