Vari tipi di incipit

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L'incipit è la calamita della lettura. Dovete sapere una triste verità, cioè che il lettore, che ha la passione per la lettura, quando incontra la nostra amata storia, in realtà non se ne importa nulla dei nostri splendidi personaggi, ma l'incipit è il primo passo per attuare tutti quegli accorgimenti che lo ammalieranno.

Se la copertina ha invogliato, magari la quarta di copertina è stata letta, il lettore potrà leggere le prime pagine per decidere l'acquisto, quindi considerate anche la funzione promozionale degli incipit.

Sono costruiti proprio per catturare la nostra attenzione e fanno leva su una "debolezza", quella che più di tutte può stimolarci per proseguire nella lettura: la curiosità, magari accompagnata dall'empatia per i personaggi.

Gli incipit moderni, in particolar modo, non spiegano più, ma lasciano intendere. Non descrivono più, ma promettono. Non rimandano più, ma introducono il fulcro della storia fin dalle prime battute, sottraendo però al lettore la chiave che permetterebbe di comprendere tutto.

Possiamo individuare tre categorie:

Incipit descrittivo

È basato sulla descrizione, che può riguardare il LUOGO in cui si svolgerà la storia o i PERSONAGGI che ne prenderanno parte.

Lo Hobbit – J.R.R. Tolkien

In una caverna sotto terra viveva uno hobbit. Non era una caverna brutta, sporca, umida, piena di resti di vermi e di trasudo di fetido e neanche una caverna arida, spoglia, sabbiosa, con dentro niente per sedersi o da mangiare: era una caverna hobbit, cioè comodissima.

Queste sono solo le prime righe, ma sono già sufficienti per farci capire la centralità della descrizione.

Incipit narrativo

La storia ha inizio senza descrizioni (o con descrizioni minime). Vengono invece presentati una serie di fatti avvenuti, da cui ha origine la storia stessa. Si tratta di un incipit più coinvolgente, che ha come obiettivo quello di catturare fin da subito l'attenzione del lettore.

L'incipit narrattivo è la descrizione di una SITUAZIONE in divenire, un EVENTO.

Anna Karenina – Lev Tolstoj

Le famiglie felici si somigliano tutte, le famiglie infelici lo sono ognuna a suo modo.

Casa Oblonskij era sottosopra. La moglie aveva scoperto la tresca fra il marito e l'istitutrice francese che era stata qualche tempo con loro e lo aveva informato che non potevano più vivere sotto lo stesso tetto. Era accaduto tre giorni prima e la situazione risultava assai penosa per i coniugi e la famiglia tutta, nonché per la servitù. Non c'era più motivo di restare insieme e familiari e servitù lo avevano ben chiaro: gli ospiti occasionali di una qualunque locanda potevano vantare legami più saldi dei loro, familiari e servitù degli Oblonskij

Incipit in medias res

Il lettore si ritrova improvvisamente immerso in una vicenda già avviata, privo di punti di riferimento. In media res si può liberamente tradurre: nel mezzo dei fatti.

Questo tipo d'incipit è pensato per creare smarrimento nel lettore, che inizierà a intuire i tratti della storia solo procedendo con la lettura.

L'incipit in medias res è spesso associato con un ribaltamento dell'ordine cronologico degli eventi. L'intreccio si discosta dalla fabula, andando a movimentare l'esperienza di lettura. Brevemente ricordo che la fabula è l'ordine cronologico degli eventi e l'intreccio è invece l'ordine in cui vengono scritti.

Questa maniera di presentare le cose narrativa è studiata per coinvolgerci senza preamboli, fornendoci il succo del contenuto fin dalle prime battute.

Sfera – Michael Crichton

Per molto tempo l'orizzonte era stato una piatta e monotona linea azzurra che separava l'Oceano Pacifico dal cielo. L'elicottero della Marina degli Stati Uniti sfrecciava a bassa quota sfiorando le onde. Nonostante il fracasso e le vibrazioni delle pale, Norman Johnson si addormentò. Era stanco: viaggiava su vari velivoli militari da oltre quattordici ore. Non era cosa cui un professore di psicologia di cinquantatré anni fosse abituato.

Non aveva idea di quanto tempo avesse dormito. Al risveglio vide che l'orizzonte era sempre piatto; si vedevano a distanza bianchi semicerchi di atolli corallini. Chiese attraverso l'interfono: «Cosa sono?».

Anche in questo caso, come per l'incipit narrativo, il libro inizia descrivendo dei fatti. La differenza sostanziale sta nel tempo. I fatti che vengono narrati sono collocati nel presente della storia, cioè avvengono sotto gli occhi del lettore.

L'esperienza di lettura è influenzata dalla percezione del divenire di una situazione che deve ancora arrivare al suo compimento.

Se la molla dell'incipit è soprattutto la curiosità, ma anche l'empatia, un fattore che vi gioca contro è il tempo, quindi lo spazio di lettura. Un buon incipit deve attrarre il lettore con meno parole possibili. Detto questo: cominciamo a scrivere. Badate bene: l'importante non è riuscire, ma tentare.

RomanzareWhere stories live. Discover now