Capitolo 1

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Nella mia vita ho amato tanto. Forse anche troppo. Ho amato fino a farmi male. Ma il vero amore, quello da cui non puoi scappare, quello che ti colpisce come un fulmine a ciel sereno. Il vero amore l'ho incontrato venticinque anni fa.

Credo di essermi innamorata subito di lei. Anzi, so per certo di essermi innamorata subito di lei. Del suo sorriso, della sua voce e dei suoi modi di fare. Ma quello che mi ha colpita di più è stato il suo sguardo. Quello sguardo che mi ha fatto sentire le farfalle nello stomaco. È entrata nella mia vita come una tempesta, una bellissima e pericolosa tempesta. Non è stata la prima donna di cui mi sono innamorata, ma sarà sicuramente l'ultima che amerò per il resto della mia vita

Il mio vero amore si chiama Maria De Filippi e questa è la nostra storia. La storia di come ci siamo ritrovate ad amarci più di ogni altra cosa.

Il mio nome? Beh, il mio nome è Sabrina Ferilli.

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"Sabri?" Mi riscossi dai miei pensieri quando sentii bussare alla porta del mio camerino. "Stiamo quasi per iniziare. Sei pronta?"

Maria. Un enorme sorriso fece capolino sul mio viso quando udii la sua voce dall'altra parte della porta. La mia dolce Maria, premurosa come non mai. "Damme n'attimo Marì. So' quasi pronta." Urlai in risposta.

Lei rise. La sua bellissima risata rauca era una delle cose che amavo più di lei. "Ti stai incipriando il naso?"

Alzai gli occhi al cielo, ma il sorriso non lasciò mai il mio viso. "Stai sempre a scherzà te, eh?" Mi alzai dallo sgabello su cui sedevo davanti allo specchio e andai ad aprire la porta.

Lei mi accolse con uno dei suoi sorrisi smaglianti e un occhiolino. "Che ci posso fare? Mi piace stuzzicarti."

Scossi la testa e le picchiettai dolcemente la guancia. "Se se. A te piace farme ammattì, Maria."

Maria mi sorrise di nuovo e mi prese la mano, trascinandomi verso il backstage dove avrebbero dovuto microfonarci.

Presa dal panico che qualcuno possa vederci, strappai la mia mano dalla sua presa. "Ma che fai, Marì?! Se qualcuno ce vede?"

Maria perse il sorriso e io seppi immediatamente di aver fatto l'ennesima cazzata. "Scusami, Sabri. Io —"

Scossi la testa e ripresi la sua mano nella mia per rassicurarla. "No, scusami tu. Me so' fatta prenne dar panico e ho fatto la stronza." Avvicinai la sua mano alle mie labbra e ci lasciai un bacio leggero. "Lo sai che dobbiamo stare attente, però."

Maria mi guardò. Cazzo, quello sguardo mi faceva di tutto. "Perché dev'essere così, Sabri. Perché dobbiamo nasconderci."

Il suo sguardo addolorato mi fece male al cuore, così le posai la mia mano libera sulla guancia e la accarezzai dolcemente. "In un mondo perfetto staremmo insieme allo scoperto. Ci terremmo per mano e ci baceremmo davanti a tutti. Ma questo non è un mondo perfetto, Maria. Questo è un mondo crudele che giudica senza pensare alle conseguenze. Per loro possiamo solo essere amiche di lunga data che si vogliono molto bene."

Maria ruotò la testa e baciò il palmo della mia mano. "Ma noi ci amiamo, Sabri. I giovani questo lo vedono. Loro sanno cosa siamo l'una per l'altra."

Sorrisi. Il suo cuore era così puro e buono. Credeva in tutto e in tutti. A volte vorrei proprio poter fare come lei. "Loro stessi non vengono accettati, Marì. Come pensi che vedranno noi. Diranno che siamo du' donne con 'na crisi di mezza età. Diranno che tu volevi consolatte per la morte de Maurì e che io non vedevo l'ora de tradì Flavio." Scossi la testa. "L'Italia non è pronta per questo, Marì. Non è pronta per noi."

Il suo sguardo su di me || Deferilli Where stories live. Discover now