"Kyle..dai, può capitare"

"Già infatti, capita se ti metti a flirtare con una cliente"

"Non stava flirtando"

"Ah no? E come li chiami quegli occhietti da cerbiatto che ti lanciava addosso"

"Non è colpa mia se sono strafiga"

la butto sul ridere, ma Kyle sembra davvero infastidito tanto da allontanare Sid che tenta continuamente di toccarlo

Ma per favore, via quelle mani!

La serata nel complesso non prosegue così male anche se gli occhi di kyle non mi perdono di vista e sebbene dovrebbe darmi sui nervi, la cosa mi attrae istintivamente, cioè dovrei essere seccata, arrabbiata per come si è comportato con quel cameriere, invece l'unica cosa che penso è al suo corpo premuto contro il mio in un qualunque posto lontano da qui

"Bene ragazzi è il nostro turno, andiamo a giocare"

Tyler si alza da tavola e con la mano mi fa strada verso la pista prima di raggiungerla però, kyle mi attraversa così vicino da sentirne il contatto e la voce che in modo suadente e ritmico mi sussurra

"Stasera sarai pure uscita con lui, ma stanotte sei mia"

Svengo

Il suo sorrisetto mi brucia addosso e vado in iperventilazione, la sicurezza nella sua voce è disarmante, arrogante, feroce e eccitante

Raggiunta la pista iniziamo a turno a lanciare la palla che nel mio caso risulta già imbarazzante, non ho mai giocato a bowling, ma devo ammettere mi sto divertendo anche se faccio schifo

"Aspetta ti faccio vedere"

Tyler mi raggiunge e posa le mani sui mei fianchi stringendoli appena, accarezza il mio braccio stringendo poi la mano che tiene la palla da bowling, da dietro l'orecchio mi sussurra la posizione in cui mettermi mentre dietro di noi cala il silenzio spezzato dalla solita voce

"Guarda che ha capito"

Kyle sottolinea quella frase e Tyler imbarazzato si allonta dandomi un in bocca al lupo, mi piego per prendere la mira e lancio la palla che colpisce solo due birilli

Beh rispetto a prima che neanche ne centravo uno, direi non male

Dietro di me sento kyle sghignazzare

"Cosa cavolo hai da ridere?"

Mi giro verso di lui che mi sta guardando quasi famelico. Si alza e mi si avvicina senza lasciar quel sorriso così sicuro di sé che mi incendia all'interno

"Rido perché quell'idiota non è stato in grado di spiegarti" avvicina le labbra al mio orecchio

"Rido perché apparte avere la scusa di toccarti può solo guardare:

"Guardare cosa?"

Le sue mani stringono i miei fianchi in un modo possessivo, il suo addome preme sulla mia schiena, la sua mano scende lentamente sulla mia stringendo insieme la palla, la sua bocca premuta al mio orecchio e la sua presenza che non accenna ad allontanarsi, mi stringe a se e lentamente si piega insieme a me accompagnando la mia mano nel lancio della palla, la sua presenza è come una vampata di calore in pieno viso, mi surriscalda come uno scirocco che non ti fa respirare, il suo profumo mi inebria le narici e la mia guancia tocca il suo naso, col corpo premuto addosso a me, accompagna i miei movimenti lanciando la palla, e restiamo così fermi e incollati fin quando la palla non colpisce tutti i birilli

Never without youWhere stories live. Discover now