Montagna Viola

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                                                                                  Parte Prima

1

"L'abbiamo fatto, oh si, l'abbiamo fatto per strada. Eravamo così eccitati che quando lui ha deciso che era arrivato il momento io non ho potuto dire di no."

Lei si fermò e aspettò la reazione delle amiche. "E poi Francè? Poi?..." Disse finalmente Greta. Le altre avevano taciuto, limitandosi semplicemente a trattenere il fiato e a chiedere con gli occhi il prosieguo della storia.

"E niente.....ecco....poi io sono arrivata, lui ha fatto lo stesso.....e......"

"E???????????" chiesero tutte all'unisono

"Eh oh, calme ragà... ci arrivo....ci arrivo. Insomma..... sono passate credo circa tre settimane e da quel momento in poi ho cominciato a "1) Vomitare come una fontana

2) Piangere per qualsiasi puttanata lui facesse. L'altra volta ad esempio mi ha fatto vedere la sua squadra del fantacalcio, che faceva veramente cagare, ma così cagare che ho pensato che sarebbe sicuramente arrivato ultimo, e a quel punto boh, mi è venuto da piangere.

3) Non mi piacciono più certe cose, certi odori. Tipo il latte di prima mattina. Bleah che schifo. Poi bell e buon mi viene da mangiarmi tutto.

Le amiche sgranarono gli occhi, poi si guardarono l'un l'altra. Qualcuna aveva già le mani sulla bocca e uno sguardo negli occhi che equivaleva ad un sorriso gigante.

"Sei incinta Babyy!!!" Greta si alzò sul divano di Francesca e cominciò a saltellare dalla gioia. Francesca si portò una mano sulla faccia e scosse il capo. "Tu sei proprio scema Grè" disse, mentre le altre amiche si avvicinavano e cominciavo a stringerla all'unisono in un grande abbraccio.

2

Diciassette Anni Dopo

"E questa è la storia della mia nascita. Bella vero?" Lui si girò verso di lei e la guardò con aria assorta. Lei fece finta di nulla. Era troppo immersa nel suo scorrere le stories su Instagram. "Si scusa, stavo controllando una cosa..... che hai detto?" Lei alzò lo sguardo verso di lui e con la coda nell'occhio notò il suo disappunto. Il tipo le piaceva, ma nulla di che. Era carino, si certo, ma non in quel modo da distinguerlo dagli altri.

"Dicevo....io...insomma....cazzo..." Lui si girò a destra e a sinistra , come a voler guardare in un altro punto che non fosse quello in cui lei era presente. La tipa le piaceva da morire. Occhi castani, pelle color ebano, con addosso ancora l'abbronzatura di fine estate.

"E' che la storia della mia nascita di solito fa scompisciare dalla risate. Ma si vede che te ci sei abituata a sti racconti"

La tipa corrucciò la fronte. "In che senso abituata scusami? Con tutto il rispetto per tua madre e le amiche, non passo di certo le mie giornate a scoprire se delle mie amiche siano rimaste incinta. E naturalmente, con tutto il rispetto, non esultiamo neanche in quel modo così estremo" aggiunse , con uno sguardo di puro fastidio sul viso.

Lui sgranò gli occhi, poi mise le mani in avanti. "Nono perdonami, io .....non intendevo...."

La tipa fece una sorriso amaro. "Già... non intendevi....vabbè..... che dici, chiamiamo il conto? Sono un po' stanca...e domattina sai.....scuola....."

Lui esitò per un attimo. Poi chiuse la bocca. Non voleva peggiorare una situazione che sembrava già sul punto di crollare.

3

Montagna ViolaWhere stories live. Discover now