Primo giorno di lavoro

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Erano le 13, ora di pranzo, uscii dalla sala simulazione e mi diressi come tutti gli altri verso la mensa, non vidi più Charles e Carlos da stamattina. Non mi feci molti scrupoli, dato che sono a lavoro. Finii la giornata con enfasi, per fortuna non ebbi interruzioni al quanto compromettenti da parte del monegasco.

Tornai a casa verso le 20, appena finii di mangiare mi arrivò un messaggio da Cristian nel gruppo degli amici, finalmente erano tornati, così decisi di uscire con lui, Alex, Ricky, Ki e Andre; Fede non era ancora tornato; eravamo un gruppo che faceva balotta a Bologna, volevano uscire in centro sta sera e così accettai: ero contentissima di rivedere gli altri e fare una delle nostre uscite come ai vecchi tempi, quegli scemi non li vedevo da tantissimo tempo.

Andammo in là con due macchine, appena arrivati ci sedemmo nel nostro solito bar a bere qualcosa, ci sedemmo e iniziammo a chiacchierare, ci raccontammo un sacco di cose, dalla rottura di Ki al mio nuovo lavoro, passando per i soliti gossip cittadini che non fanno mai male, ma omisi di raccontare cosa era successo ieri sera, sicuramente l'avrei raccontato alle ragazze ma oggi non era la serata adatta alle confessioni. Ad un certo punto, così dal nulla, sentii un brivido attraversarmi tutta la schiena; mi voltai istintivamente verso la porta del locale e vidi Charles fuori dal bar, che stava per entrare con Carlos e Pierre: appena mi vide, mi sorrise, così io mi alzai per andarlo a salutare, ero vestita con una semplice gonna di pelle, un maglioncino un po' scollato rosa chiaro e degli stivaletti neri; camminai verso di lui e i suoi amici mi guardarono senza togliermi gli occhi di dosso, dall'alto al basso, << ehi ragazzi, come state? >> chiesi con un sorrisetto, << ehi Noemi, che ci fai qui?>> chiese Charles a sua volta, << sono qui con dei miei amici a bere qualcosa, questo è il bar migliore della città. E voi come mai siete qui?>> domandai a mia volta, << volevamo fare un giro, Pierre è di passaggio e non era mai stato a Bologna >> mi rispose il monegasco, guardandomi intensamente, << siete nel posto giusto allora, dopo cosa fate? >> domandai, << nulla di che, domattina a Maranello ci aspetta un altro meeting intenso >> mi rispose Carlos, << bene dai, allora ci vediamo domani ragazzi, buon proseguimento >> li salutai e tornai al mio tavolo, non senza lanciare uno sguardo ammiccante.

Per tutta la sera ci scambiammo sguardi provocanti, << Noemi? Hai finito di fare così? >> disse Andrea con una risata, io la guardai confusa << Andre lo sono soltanto andata a salutare >>, << sappiamo entrambe che non mi stavo riferendo a quello >> controbatté, << ma non ho fatto nulla>> continuavo a fingere di non capire, << PRONTO? Ma hai visto come ti sta guardando? >> mi domandò stupita Ki << non so proprio di cosa stai parlando, lavoriamo solo insieme >> risposi, facendo la finta tonta << sì certo come no >> mi rispose, troncando la conversazione << mentre continuate a cospirare contro di me, vado un attimo in bagno >> dissi alzandomi; in quel momento vidi con la coda dell'occhio che Charles stava venendo nella mia direzione, entrai in bagno e qualcuno entrò subito dopo di me, chiudendo la porta alle sua spalle, << adesso mi segui pure >> espressi guardandolo con aria di sfida, << mi hai fatto impazzire tutta la sera per come mi guardavi, lo sai vero? >> a quelle parole ebbi un sussulto , ma ribattere è la mia specialità, << e oggi a lavoro non ti ho fatto lo stesso effetto? >>, << mi hai detto tu che a lavoro non vuoi essere disturbata >>, era vero, ma al solo pensiero che mi bramasse quando eravamo nella stessa stanza, mi sentivo al potere.

Avanzai per poter uscire, ma colui che avevo davanti non la pensò uguale, << non te ne vai così facilmente petite >> impose portandomi la schiena contro il muro, mentre mise una mano sui miei fianchi, << sei bellissima vestita così >> disse mentre scese con la mano; dentro di me pensai a quanto fosse assurdo che una ragazza comune come me fosse in un bagno con il pilota di formula 1 più desiderato al mondo; << mon dieu, tu me rends folle, mais j'aime ça>> disse sussurrandomi all'orecchio, io non riuscii mai a rispondere, perché dalla mia bocca uscivano solo sospiri pesanti; mi spostò delicatamente le mutandine e infilò con cautela due dita dentro di me, io appoggiai con forza la testa al muro, ma c'era la sua mano dietro che mi proteggeva, << petite contieniti >> le sue parole mi fecero eccitare ancora di più, e il pensiero di essere in un luogo pubblico rendeva tutto ancora più memorabile << Charles dobbiamo tornare... >> non riuscii neanche a finire la frase che lui aumentò la velocità, a quel punto non riuscivo più a contenermi e così per tapparmi la bocca mi baciò in modo appassionato; le mie mani si trovavano dietro al suo collo, una stringeva il colletto della sua giacchetta e l'altra si trovava tra i suoi capelli, fino a quando raggiunsi l'orgasmo, mentre continuavamo a baciarci. Poco dopo mi ricomposi e il monegasco si riavvicinò pericolosamente a me << sarà il nostro piccolo segreto >> mi sussurrò mordendosi il labbro; dopodiché uscimmo uno alla volta dal bagno, prima io e poi lui, per poi tornare ai nostri tavoli, come se nulla fosse successo.

- in cosa mi sto cacciando?! Noemi stai attenta -

Paint the town red || Charles LeclercWhere stories live. Discover now