I segreti del mare

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Racconto pubblicato su Wattpad nel 2020, revisionato per inserirlo in questa raccolta.

Copertina originale:

Il padre di Alex se l'era preso una sirena

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Il padre di Alex se l'era preso una sirena. Questo almeno era ciò che sua madre Viola gli raccontava sin da quando lui era piccolo e a cui fingeva di credere, anche quando per questo motivo veniva deriso dagli altri. 

Chiunque, nel loro piccolo paese di pescatori, sosteneva che l'uomo fosse semplicemente fuggito con un'altra donna. Solo Viola continuava con ostinazione a credere a quella storia e a raccontarla così come la ricordava: anni prima, mentre passeggiava sulla spiaggia in compagnia del suo fidanzato, una bellissima sirena aveva iniziato a nuotare vicino alla riva. La creatura si era dichiarata subito innamorata a prima vista dell'uomo, tanto da volerlo prendere con sé. Così, prima di sparire per sempre insieme a lui, spinta da un moto di pietà per aver privato la ragazza dell'amore della sua vita, le aveva promesso che in cambio le avrebbe fatto un regalo per alleviare le sue pene d'amore. Scoprendosi incinta, qualche settimana dopo, Viola aveva capito che il bambino in arrivo fosse proprio il dono della sirena.

Se non altro, fu ciò che credette fermamente per anni, fino al giorno in cui comprese la verità. Fu proprio suo figlio, giocando sulla spiaggia insieme ai suoi compagni di classe, a capire in cosa consistesse in realtà quel regalo.

«Metti la conchiglia sull'orecchio, sentirai il mare» gli dicevano i suoi amici. Ad Alex, però, sembrava solo un altro dei loro scherzi: non c'era affatto il suono delle onde in quelle conchiglie, ma parole. E per aver sentito delle voci dove a tutti sembrava di sentire il mare, fu etichettato come il matto del paese, esattamente come sua madre prima di lui. Capì che il dono della sirena era passato a lui, forse per errore, forse come volontario risarcimento per avergli portato via la figura paterna prima ancora di poterla conoscere. Se per anni aveva assecondato la madre credendo alle voci secondo cu era davvero un po' matta, ora era costretto a credere alla sua stramba storia.

Per i primi tempi fu divertente ascoltare cosa le conchiglie avessero da dirgli: la gente confidava al mare i segreti più strani e Alex li esplorava con curiosità. Ma ciò che inizialmente era stata un'attività spassosa e spensierata, presto divenne un peso: conoscere i segreti più oscuri delle persone lo faceva sentire in colpa e lo costringeva a fare i conti con aspetti dell'animo umano che prima non conosceva e che avrebbe preferito continuare a ignorare. Decise infine di non volerne più sapere: non avrebbe più abusato della sua linea di comunicazione privilegiata con le anime altrui, malgrado fosse difficile, dopo aver assaggiato quel potere, resistere al suo fascino: dalla spiaggia, le conchiglie lo chiamavano persino nel sonno, invitandolo a spiare nel cuore delle persone.

Per anni fu forte, respingendo ogni tentazione. Ma un giorno di ottobre, quando Alex era ormai quasi un giovane uomo, una ragazza di un paese accanto al suo, scomparve. Dalla città giunsero detective per indagare insieme alla polizia locale: interrogarono amici, parenti, colleghi e conoscenti. Più i giorni passavano, più diminuivano le speranze che la ragazza venisse trovata viva. Gli abitanti di tutta la costa si unirono alle veglie di solidarietà e alle ricerche organizzate nei boschi, nei luoghi abbandonati, persino tra le barche ormeggiate; ognuno cercava, nel suo piccolo, di aiutare come poteva.

E così anche Alex smise di avere paura di usare il suo dono e iniziò ad aiutare nell'unico modo in suo potere. Usciva di casa all'alba e senza sosta passava in rassegna tutte le conchiglie trovate sulla spiaggia; dopo averle ascoltate una dopo l'altra, in fretta, le metteva in un sacchetto e le portava via per non confonderle con quelle ancora da esaminare. Per tutti i giorni di ricerca lo sporco delle anime che abitavano quei luoghi gli entrava dalle orecchie e gli pesava sul cuore, soprattutto la sera, prima di addormentarsi. Nei suoi incubi echeggiavano segreti, desideri, preghiere, speranze e promesse; si mescolavano nella sua mente le confessioni grandi e piccole, alcune quasi innocenti, altre irripetibili, di persone che conosceva e di voci mai sentite prima.

Andò avanti così per qualche giorno, poi finalmente la trovò: era la conchiglia giusta. Apparteneva a un uomo malato, né dispiaciuto, né pentito per ciò che aveva appena fatto a quella ragazza. Alex si sedette sulla sabbia e la riascoltò con calma. Aveva creduto davvero di potercela fare, di salvarla, ma ormai non c'era più fretta, nessuna urgenza. Il pianto disperato in cui scoppiò attirò a riva una sirena, che cercò la sua attenzione chiamandolo per nome.

«Mi conosci? Sei lei, la sirena che ha preso mio padre?»

«No», rispose la creatura. «Non sono stata io, ma una delle mie sorelle.»

«Beh, allora dille che non voglio più conoscere i segreti degli altri, non voglio più questo dono.»

La sirena rise.

«Lo trovi divertente?»

«Sì», rispose lei. «Voi umani lo siete. Credi davvero che una mia sorella avrebbe ceduto un potere così grande alla prima persona incontrata a riva? Il Segreto del mare non è un dono d'amore, piuttosto un peso che lei si è tolta in cambio di un favore: tua madre l'ha pregata di essere liberata dall'uomo che le ha fatto del male e di superare la sofferenza provata; ma per questo ha dovuto pagare un prezzo.»

«Quindi quello che mi ha raccontato è una bugia?»

«No. Chiedendo che le venisse cancellato il dolore anche i suoi ricordi a riguardo sono cambiati, la sua storia è stata riscritta per esaudire il suo desiderio. Per lei ciò che ti ha raccontato è la verità, perché è la storia in cui ha scelto di credere.»

«E tu come fai a sapere tutte queste cose?» chiese infine Alex.

La sirena tirò una mano fuori dall'acqua: impugnava una conchiglia. Sapendo già di cosa si trattasse Alex la prese e se la portò all'orecchio. Sentì sua madre piangere, desiderare di dimenticare ciò che le era successo, supplicare il mare di prendersi quell'uomo. Di fronte alla crudele verità pianse di nuovo anche lui.

«È stato ucciso?» domandò quindi.

«Uccidere gli esseri umani è vietato per noi, possiamo solo portarli lontano, altrove: a quell'uomo non è stata tolta la vita, solo i ricordi di questo posto e delle persone che lo abitano. Ma sembra che in qualche modo gli eventi l'abbiano riportato qui, alla fine.»

«Quindi visto che lui è tornato sei qui per rimettere le cose a posto e riprenderti il mio regalo non voluto? Sentirò anche io le onde del mare invece che le voci, dalle conchiglie? Sarò libero dal loro richiamo?»

«Sì, ma solo se lo desideri. Dimenticherai tutto ciò che hai sentito finora, tutti gli oscuri segreti confessati alle onde, anche ciò che è successo a quella ragazza. Forse non verrà mai ritrovata, e il colpevole mai catturato.»

«Posso pensarci?» chiese speranzoso Alex.

«Immagino che tu voglia prima usare le informazioni appena ottenute, e poi accettare il nuovo scambio. È così?»

«Sì» confessò lui sentendosi stupido per aver pensato di poterla ingannare.

«Vedi, purtroppo non potrò tornare a riva per molto tempo, non posso lasciarti andare, devi fare la tua scelta adesso.»

Alex rifletté qualche minuto, tutto il tempo concesso dalla sirena; quindi, svuotò sulla riva il sacchetto con le conchiglie dei suoi concittadini e si scrollò di dosso la sabbia dai vestiti.

«Hai preso la tua decisione, umano?»

«Sì.»

Il giorno dopo le indagini furono indirizzate da una fonte anonima nella giusta direzione sia per il ritrovamento della ragazza che per l'identikit del colpevole; l'uomo restò ucciso durante il suo inseguimento per la cattura.

Viola è ancora convinta che il figlio sia il dono di una sirena, anche se ora lui ha scelto di vivere altrove, in una città senza spiaggia, senza mare. 

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