Versace on the Floor - Kento Nanami

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Era quasi mezzanotte quando T/N e Kento uscirono dal lussuoso ristorante, dirigendosi verso casa della donna. I due si frequentavano ormai da un po' ma trovare del tempo libero per un appuntamento era un evento raro, a causa del lavoro da stregone che occupava entrambi e avere una serata libera in comune era stata una vera e propria fortuna. Nanami avrebbe dovuto lavorare fino a tardi quella sera ma, stranamente, il loro amico Gojo si era offerto di affrontare la lunga missione al posto del biondo, e lui aveva subito approfittato della serata libera per organizzare un'uscita perfetta con la donna dei suoi sogni.
Aveva prenotato un tavolo per un ristorantino di alta classe, le aveva comprato dei fiori e dopo averle comunicato dell'uscita improvvisa si era diretto verso casa della donna con la sua auto.

D'altra parte T/N era rimasta contentissima di quella improvvisata, anche se era andata letteralmente in panico per il poco preavviso ma soprattutto sul cosa mettersi avendo poco tempo a disposizione per prepararsi. Era rimasta imbambolata davanti all'armadio aperto per più di dieci minuti, non era mai stata così indecisa in vita sua.
Stava per chiamare la sua collega nonché amica Utahime per chiederle in consiglio quando nell'angolo più buio e tetro del suo armadio lo vide; era un bellissimo abito da sera Versace, di colore verde. Si era proprio dimenticata di quell'acquisto impulsivo fatto qualche mese prima, ancor prima che iniziasse la sua frequentazione con lo stregone; dopo una faticosa missione e un compenso molto abbondante per essa, era uscita per le vie più affollate di Tokyo per rilassarsi un po' e aveva visto l'abito in vetrina. T/N non era mai stata quel tipo di donna interessata ai vestiti firmati o ai gioielli costosi ma nel momento in cui i suoi occhi si posarono su quel vestito lungo verde con un profondo spacco sulla gamba destra e una scollatura a cuore, se ne innamorò perdutamente e, spinta dal desiderio di averlo, non ci pensò due volte a comprarlo nonostante la cifra elevata. Era stato probabilmente l'unico acquisto impulsivo della sua vita ma da quel giorno non aveva mai avuto l'occasione perfetta per indossarlo, fino a quel momento. Quale occasione migliore di quella?

Lo sguardo che le rivolse Kento quando la vide uscire dall'appartamento con quell'abito e una giacca nera a coprirle le spalle era carico di desiderio e lussuria, non l'aveva mai visto in quel modo. La sua espressione sempre seria e solenne era stata sostituita da un espressione quasi da ebete, gli occhi spalancati, la bocca leggermente aperta e un lieve rossore sulle guance.

<Sei meravigliosa> le aveva detto mentre si era avvicinato per posarle un delicato bacio sulle labbra ma la sua mente era altrove, intento a fantasticare solo sul momento in cui avrebbe potuto toglierle quel bellissimo vestito di dosso.

La serata fu perfetta sotto ogni aspetto, avevano mangiato benissimo e si erano divertiti godendo l'uno della compagnia dell'altra. Kento era riuscito a rilassarsi completamente e ad abbandonare quell'aria sempre seria e tesa, si trovava così bene in compagnia di T/N come non lo era mai stato con nessun'altra persona e in cuor suo desiderasse che quella splendida serata non finisse mai.

<Vuoi salire per un ultimo bicchiere di vino?> le aveva chiesto la donna, la quale aveva lo stesso desiderio per una degna conclusione di quella sera. L'uomo annuì con un grande sorriso mentre venne trascinato dalla donna nel suo appartamento, mano nella mano.

Così adesso si ritrovavano sul divano del piccolo salotto, le luci soffuse, una musica tranquilla in sottofondo e una bottiglia di vino rosso poggiata sul tavolino quasi finita. Si trovavano così bene insieme, tutto il resto del mondo spariva, non c'erano più maledizioni da esorcizzare, stregoni neri da sconfiggere o un Satoru Gojo fastidioso da sopportare. C'erano solo loro, e loro soltanto. La radio della donna stava trasmettendo una canzone adatta per un ballo lento, Kento preso dal momento tese la sua mano verso la donna e la trascinò in piedi, con l'altra mano sul suo fianco mentre iniziò a dondolarsi a destra e sinistra in un ballo un po' impacciato, con le guance leggermente arrossate dal vino e dalla presenza della donna così vicino a lui.

T/N sorrise di cuore iniziando a muoversi anche lei a destra e sinistra guidata dall'uomo. Anche lui sorrideva, in modo così sincero come non faceva da prima della morte del suo amico Haibara. La sua vita era sempre stata così buia e tetra, così grigia, ma da quando T/N era entrata nella sua vita aveva rivoluzionato tutto il suo mondo, rendendolo a colori.

Si perse ad osservarla attentamente, i capelli di quello strano ma vivace colore viola le ricadevano morbidi sulle spalle, il viso rilassato, un leggero sorriso sulle labbra. E poi i suoi occhi, leggermente più scuri dei suoi occhi castani ma che adorava perdutamente, per non parlare del suo favoloso corpo fasciato in quel bellissimo vestito che risaltava tutte le sue curve, che adesso era solo di troppo tra di loro.

<Ti ho mai detto quanto amo i tuoi occhi?> disse mentre continuavano a dondolare in quella danza lenta, occhi dentro occhi.

<In verità no, Nanami-san, non mi sembra di avertelo mai sentito dire> rispose la donna sempre con il sorriso sulle labbra mentre si divertì a chiamarlo 'signore'; all'inizio della loro conoscenza, quando erano solo colleghi, era quello il nome con il quale si riferiva a lui, troppo formale per i suoi gusti.

<Allora te lo dico adesso, amo i tuoi occhi T/N, perdutamente. Diavolo, mi ci perdo nei tuoi occhi ogni singola volta, mi perdo in te ogni singola volta> non aveva più senso nascondere quello che provava dentro di lui, i sentimenti che la donna gli faceva provare. Cazzo, aveva perso la testa per quella donna dal primo momento in cui i suoi occhi avevano posato il suo sguardo su di lei.

La donna arrossì leggermente, quello era l'effetto che le faceva l'uomo ogni volta che posava il suo sguardo su di lei, si sentiva così bella quando la guardava.

<In questo momento non esiste altro posto in questo mondo in cui vorrei essere, Kento. Qui, tra le tue braccia, è dove vorrei essere per sempre> ammise ancora rossa in viso, anche lei aveva capito che non aveva più senso reprimere quel forte sentimento, era cotta dello stregone e voleva essere sua.

L'uomo sorrise a quelle parole, avvicinò lentamente la mano verso la guancia della donna per accarezzarla piano e si avvicinò a lei con l'altro braccio ancora saldamente legato attorno alla sua vita, fin quando le loro labbra non si toccarono.
Fu un bacio lento, dolce ma anche passionale e travolgente. Entrambi non desideravano altro in quel momento che essere lì e dimostrarsi quanto i loro sentimenti fossero forti e puri, quanto si desiderassero.
La presa sul fianco della donna si fece più forte man mano che il bacio diventava più intimo e il desiderio cresceva sempre di più dentro i due stregoni.
Anche dopo che si staccarono per riprendere fiato, la donna si gettò di nuovo sulle labbra dell'uomo in modo veloce e famelico, come se non aspettasse altro se non essere sua.

<Con calma piccola, la notte è ancora lunga, abbiamo tutto il tempo> sussurrò Kento con voce roca, mentre le sue mani stavolta scivolarono sulla schiena della donna, in particolare cercarono la chiusura di quel bellissimo vestito che da lì a poco sarebbe finito su quel pavimento.
Iniziò a tirarla giù piano, senza fretta, mentre prese a baciare il suo collo e le sue spalle rimaste adesso più scoperte, a T/N mancò il fiato mentre si godeva a pieno quelle forti sensazioni.

<Sei perfetta dalla testa ai piedi T/N, semplicemente perfetta> sussurrò l'uomo al suo orecchio, quelle parole sussurrate piano le provocarono brividi lungo la schiena sempre più scoperta, il vestito che scendeva sempre di più dal suo corpo mentre l'uomo baciava sempre più pelle libera da quell'indumento, sempre con molta lentezza. Anche troppa.

<Mhh Kento...>

<Amo questo vestito piccola, è da quando ti ho visto prima che non faccio che pensarci. Ma tra poco non ne avrai più bisogno> stavolta sussurrò quelle parole guardandola dritto negli occhi mentre con un gesto veloce il vestito Versace scivolò completamente sul pavimento, le loro labbra si incontrarono di nuovo stavolta in modo più famelico mentre l'uomo prese in braccio la donna sostenendola da sotto le cosce, le mani di lei invece erano troppo impegnate a slacciare la cravatta e sbottonare impazientemente i bottoni della sua camicia, la quale finì a terra accanto a quel grazioso vestito verde, mentre i due con foga si precipitarono in camera chiudendosi la porta alle loro spalle, baciandosi fin quando non furono entrambi nudi e divennero finalmente un tutt'uno l'uno con l'altra.
Quel vestito era ufficialmente diventato il suo preferito, lo avrebbe sicuramente indossato più spesso.

Angolo autrice
Capitolo nuovo e improvvisato, non sarebbe dovuto uscire ma sono stata colpita dall'ispirazione. Penso che al momento sia la mia one-shot preferita, se si va fatemi sapere cosa ne pensate e se avete richieste non esitate a chiedere.
A presto :)



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