La danza delle maree

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10 anni dopo

Muirgern si issò il piccolo forziere sulla spalla e prese a salire la scala del Forte. Il ginocchio tremolò per un istante, come si aspettasse un beccheggio ma appena caricò il peso divenne più stabile.

Tutto il corpo della ragazza era abituato al mare, al saliscendi delle onde, tanto che a volte dimenticava come si camminasse a terra. Ora però era di nuovo ad Approdo del Fuorilegge, da suo padre. Il bottino che aveva riportato lo avrebbe sicuramente convinto a uscire per una bevuta. E lei avrebbe fatto assaggiare la sua spada a chiunque lo avesse anche solo guardato troppo a lungo.

"Muirgern! Potevi chiamarmi!"

Forco emerse da un angolo del pianerottolo e le prese il forziere dalla spalla. Nella sua mano gigante sembrava un piccolo portagioie. "Che hai portato stavolta?"

"Una sorpresa per Pa'. Come sta oggi?"

Il legno del golem cigolò malinconico. "Sempre uguale. Ma magari questo lo tira su. Sembra bello pesante."

Muirgern si sforzò di tenere alto il sorriso. Non era un buon rientro a casa, ma sarebbe migliorato. "Lo è, fidati. Dopo ti racconto."

Aprì la porta ed entrò nello studio di suo padre. Era seduto sulla scrivania, la faccia immersa in un enorme libro circondato da fogli scribacchiati. "Forco, ti ho già detto di bussare...!"

Muirgern incrociò il suo sguardo e trasalì. Era peggiorato da quando era partita: i cirripedi gli avevano coperto tutto il lato destro del viso, i capelli erano diventati una massa lucida di alghe scure e i coralli sulle sue corna avevano perso la loro forma arcuata, elegante, divenendo ancora più bitorzoluti.

"Oh, Muirgern." Si schiarì la voce: "Sei tornata. Spero sia andato tutto bene nell'arcipelago."

Lei posò la sua sorpresa a terra. "Sei salpato di nuovo? Quando? Perché non sei andato dal guaritore a farti togliere i cirripedi?"

Finnegrin si grattò alcuni denti di cane come fossero stati brufoli. Gli sarebbe venuta un'infezione così! "Non ricominciare, Muirgern. Posso gestirli e non mi farò dire da un drago se posso o no salpare. Maledizione o non maledizione!"

"Allora finirai per essere consumato!" abbaiò lei. "Dico a Forco di chiamare..."

Il pugno del capitano fece tremare il tavolo. "Sto benissimo! Non mi serve un guaritore. Mi serve la risposta all'Arcano dell'Oceano. Ancora meglio, il corno di un unicorno. Hai trovato almeno una di queste cose?"

Le orecchie di Muirgern avvamparono fino alla punta per la vergogna. La sorpresa nel suo forziere sembrò di colpo stupida e insignificante. "No..."

Finnegrin sospirò. "Allora, devo continuare la mia ricerca e devono ancora arrivarmi i tributi di tre navi. Perciò, sarò impegnato tutto il pomeriggio."

Era sempre impegnato. E la sua ricerca nelle biblioteche di tutto l'arcipelago non aveva mai dato frutti.

Muirgern si morse il labbro, poi tentò: "Speravo che oggi potessi fare una pausa e bere qualcosa con me e i ragazzi. Ti farebbe bene..."

"Non mi toglierebbe questa maledizione e nemmeno i cirripedi dalla faccia."

"Uccidere Domina Profundis invece sì?" sbottò Muirgern.

Suo padre si fermò di colpo. "Cosa vorresti dire?"

"E se la sua morte non sciogliesse la maledizione? Se anche tu dominassi sulle Acque Nere, ma l'oceano continuasse a reclamarti ogni volta che salpi fino a ricoprirti di alghe e coralli?" Solo dire quelle cose le riempì gli occhi di lacrime. "Voglio dire, le cose funzionano per il momento. Ci sono sempre più navi ad Approdo del Fuorilegge, i commerci vanno bene e la nostra gente è qui. Chi se ne importa delle acque di Domina!"

"Quindi per te dovrei lasciar perdere tutto? Rimanere qui a terra come un relitto solo per non farmi consumare dalla maledizione?"

"Sì!" sbottò Muirgern. "Vorrei che tu facessi proprio questo perché..."

Lo sguardo rabbioso di suo padre la fermò. Perché io ho bisogno di te, avrebbe voluto dire. No, non avrebbe capito. Dalla morte di Llyr aveva smesso di vederla.

"Pa', non possiamo andare avanti così."

"Invece sì, almeno finché non avrò quello che mi serve. Allora potrò di nuovo salpare di nuovo come e quando voglio, senza delegare ad altri i miei affari. Come un vero capitano."

Muirgern sentì un cazzotto allo stomaco. Aveva sempre fatto del suo meglio per gestire i commerci come voleva suo padre. Ma non bastava mai. Niente di quello che lei faceva bastava a placare la sua voglia di controllare tutto, anche se significava autodistruggersi.

"Sei congedata" le disse, chino di nuovo sulla scrivania.

La ragazza si avviò verso la porta. La aprì, ma poi non riuscì a trattenersi: "Per quanto ancora vuoi lottare contro le maree?"

Lui non rispose. L'aveva almeno sentita?

Ma che importava? Non l'avrebbe ascoltata comunque, come al solito.

Chiuse la porta e salutò sbrigativamente Forco. "Vado alla locanda con i ragazzi. Ci vediamo più tardi."

Uscì dal forte quasi correndo, mille pensieri che le si rimescolavano nella mente. Si era anche dimenticata di aprire il forziere, porco balano! Ormai però non avrebbe fatto molta differenza.

Gli stivali sciaguattarono nelle pozzanghere tra i ciottoli. Imboccò una via laterale e si diresse verso i cantieri navali. L'odore di catrame per le chiglie le riempì le narici. Dopo una vita passata lì, però, era arrivata a tollerarlo. Anzi, quando si mischiava alla salsedine del mare o all'odore di legno fresco creava una fragranza quasi piacevole. Era l'odore di casa sua.

Raggiunse l'ultima banchina, dove era tirato in secca un brigantino le cui fiancate erano ricoperte da enormi zampe articolate, simili a un'armatura.

Ladro Lesto mise fuori gli occhietti peduncolati e le lunghe antenne a frusta oscillarono verso Muirgern come per salutarla. "Ehi piccolo. Sì, sono già tornata. Non è andata benissimo come speravamo."

Un'antenna le fece tintinnare gli orecchini. "Ohi, buono! Hai già dei giochi luccicanti."

Salì sul ponte, in cui il crostaceo stava sempre più stretto. Era appena la metà di Zampe del Mare, ma mangiava e cresceva continuamente.

"Capitano!" Wadd balzò giù dal castello di poppa, i capelli bianchi tutti in disordine.

"Siamo soli, Wadd. Puoi chiamarmi anche Muirgern."

"Ay capitano" rispose di getto. "Come è andata con il capo? Era da tanto che non trovavamo un altro uovo di artropode gigante..."

"Sì, ma non credo gli interesserà più di tu-sai-cosa" borbottò Muirgern. "Non avrà pace finché Domina Profundis non sarà morta."

"Per cui..."

"Penso sia il momento di armare di nuovo l'arpione."

Spazio autrice: scusate scusate mille per l'attesa interminabile! Ho avuto un po' di problemi personali e per farmi perdonare oggi doppio aggiornamento!

L'arcano dell'oceanoWhere stories live. Discover now