Realtà o Fantasia?

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Nei giorni seguenti, Ray Armstrong fu riammesso a scuola. Tra i corridoi incrociai il suo sguardo molteplici volte ma lui sembrava sfuggirne ogni volta. Era così imbarazzante.

Ci eravamo quasi baciati qualche sera prima, eppure ora non riuscivamo nemmeno a parlarci. Per quanto riguarda Mark, non tornò nello stesso giorno, e intanto erano già state messe su teorie interessanti con tanto di scommesse: cambio di scuola, virus infettivo e addirittura un rapimento alieno.

«Organizzerò un incontro insieme ad Andrew, Ray non può ignorarti per sempre!» esclamò Brian, quasi urlando.

«Shhh! Per favore, Bra!» sussurrai imbarazzata.

Eravamo in biblioteca, intenti a cercare un modo per rintracciare l'uomo con il nome più unico e raro di tutta la California: Robert Johnson. Ma senza alcun risultato, sembrava tutto invano. Cercammo su tutti i social esistenti: Facebook, LinkedIn, Instagram, i risultati erano troppi e controllare i profili uno ad uno ci stava prendendo troppo tempo.

«Proviamo a restringere ulteriormente il campo» bisbigliò Brian «Se tu fossi ossessionato dagli UFO, dove andresti a trovare i tuoi simili» mi chiese alzando un sopracciglio e spostando la testa di lato.

«Sei un genio. Ti adoro!» esultai.

Cercammo tra svariati gruppi di Facebook dedicati agli avvistamenti alieni, e tra quelli pubblici, trovammo un post di qualche settimana prima, pubblicato da Robert Johnson in persona.

Brian si alzò le maniche della maglietta e si scrocchiò le dita, un attimo dopo come per magia attivò il suo stalker interiore. Mi fece ridere.

«Bingo» sussurrò guardandomi un sorriso malizioso. Conoscendolo, si sentiva come Sherlock Holmes in quel momento.

Analizzammo a fondo il suo profilo di Facebook e grazie alle foto pubblicate scoprimmo che la sera si allenava al parco degli arcieri nella Bay Area, a pochi isolati dalla nostra scuola.

«Un altro caso è stato risolto. Passando al prossimo, domani hai letteratura, no? Fiondati vicino a Ray»

«Non se ne parla» ribattei ridendo.

E anche se avessi voluto, Megan Henderson, che era solo l'ennesima tirapiedi di Hannah mi avrebbe preceduto, costringendomi a sedermi in un banco in fondo all'aula.

Quando Ray entrò nell'aula di letteratura, incrociò il suo sguardo col mio e mi sorrise, poi inaspettatamente si avvicinò al mio banco.

«Posso?» chiese.

Sembrava che non dormisse da giorni. I suoi occhi erano stanchi e circondati da delle enormi occhiaie, nonostante questo, era bello da morire anche da stanco morto.

«Certo» risposi, un po' sorpresa.

Mentre Ray si sedeva accanto a me, un silenzio assordante calò nell'aula. Voltai lo sguardo verso gli altri studenti, che ci fissavano a bocca aperta.

«Stai bene?» sussurrai sporgendomi verso di lui.

Ray annuì accennando un sorriso molto lieve. Dopo pochi istanti la professoressa Adams fece ingresso in aula.

«Occhi a me e ascoltate con attenzione» ordinò la professoressa.

Mentre ascoltavamo la lezione di letteratura, notai che Ray cambiava costantemente posizione, come se qualcosa lo disturbasse. Poi all'improvviso con un gesto fluido della mano mi passò un bigliettino.

Lo trascinai lentamente con l'indice e lo aprii nascondendolo in mezzo alle pagine del libro di letteratura.

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⏰ Last updated: May 20 ⏰

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Nunki: La Stella PerdutaWhere stories live. Discover now