Uno: Il Barbiere e la sua Musa

854 24 6
                                    

Oops! This image does not follow our content guidelines. To continue publishing, please remove it or upload a different image.


 "Non ho mai avuto sogni, solo incubi."Sweeney Todd - Il diabolico barbiere di Fleet Street


Le ombre danzavano sinistre sulle crepe dei muri a Notturn Alley, mentre Draco Malfoy, vestito con abiti tetri, si ergeva imponente davanti a uno specchio cadente, stringendo tra le mani la lama scintillante. Al suo fianco, con lo sguardo freddo e i capelli che cadevano con grazia, si ergeva Hermione Granger, la sua amata e folle complice.


«Draco.» Chiamò Hermione, la sua voce un sussurro inquietante che sembra diventare un tutt'uno con le tenebre. «È giunto il momento di eseguire la tua arte.»

Con mano ferma, Draco afferrò la lama, il metallo freddo e tagliente vibrò nelle sue dita come una promessa di morte. Ogni movimento era carico di una determinazione fredda e implacabile, mentre Hermione lo osservava con occhi che sembravano scrutare l'oscurità più profonda che c'era il lui. Gli occhi freddi scrutarono il suo riflesso nello specchio fatiscente, la determinazione brillava in essi come una fiamma indelebile.

Con movimenti precisi, posizionò Vernon Dursley nella sedia, assicurandosi che ogni cintura fosse stretta, che ogni movimento fosse reso impossibile. Gli occhi di Vernon erano ampi, impregnati di una sorta d'incerto terrore che Draco assaporava con soddisfazione.

Il battito del suo cuore risuonava nell'aria, come il ticchettio di un orologio in attesa del suo sciagurato destino.

Draco iniziò con una lenta e cupa danza intorno al Signor Dursley, come se stesse componendo una tetra sinfonia. La lama scivolò sulla pelle, tagliando con una precisione spietata. Non c'era margine per errori, solo perfezione. Il sangue fluiva, una sinistra melodia di vita che ora si univa all'arte della morte. Gli occhi di Vernon Dursley si dilatarono, il dolore e la paura si riflettevano in essi mentre la vita veniva strappata via.

Ogni movimento, ogni taglio, era eseguito con una maestria che sfidava la stessa esistenza, il loro rituale macabro procedeva con una precisione spaventosa, come se le tenebre stesse li guidassero. Quell'uomo non era più una persona, ma un'opera d'arte vivente, modellata dalle mani di un maestro della morte.

L'odore del talco impregnava l'aria mescolandosi con quello del sangue. Le pareti logore sembravano rivelare una triste storia, l'eco di lamenti passati sembrava risuonare ancora tra le crepe. Hermione, nel suo meraviglioso abito nuziale, era la silenziosa custode dei segreti, raccogliendo i frutti della loro folle opera con un'efficienza che lasciava senza fiato. Era la complice perfetta per lui, una musa che danzava sul filo sottile che separa la vita dalla morte.

Avvolti nell'abbraccio oscuro di Notturn Alley, erano una coppia distorta, unita da un amore che si nutriva della loro follia condivisa. In quel momento, nel loro mondo di ombre e sangue, non c'era niente altro che esistesse. Il tetro salone era il loro regno, e loro ne erano i sovrani, i padroni di una danza macabra che avrebbe fatto rabbrividire anche l'anima più coraggiosa.

Uscirono dal salone, procedendo attraverso le strade tortuose e deserte, illuminati da lanterne incantate che ardevano con una luce fioca e tremolante. Non avevano bisogno di parole, ogni movimento, ogni sguardo, ogni contatto era una promessa di un amore che li avrebbe portati oltre le barriere della realtà.

Fu così che incrociarono due figure che sembravano essere sospese in quell'atmosfera spettrale. Il chiarore della lanterna rivelò il volto preoccupato della donna, mentre l'uomo, nei suoi abiti da investigatore, osservava con occhi penetranti e procedeva con l'andatura risoluta di chi è sulle tracce di un insondabile mistero. «Vogliate perdonarci, signori.» Disse con una voce tagliente «Sono scomparse un po' di persone, ultimamente e volevo potervi rivolgere delle domande.»

«Signore, questa città cela molte sorprese, alcune più oscure di altre.» Rispose con un sorriso triste Hermione.

La donna stringeva con forza la mano del suo accompagnatore. La sua voce trasudava angoscia mentre parlava: «Con tutto ciò che sta accadendo, girare di notte non è certo l'idea più saggia, signori. Le strade di Notturn Alley nascondono pericoli che neanche potete immaginare.»

L'uomo annuì concordando, i suoi occhi scrutavano l'oscurità circostante con un misto di cautela e determinazione. Nel frattempo, Hermione e Draco si scambiarono uno sguardo carico di significato.

Il buio avvolgeva Notturn Alley mentre Draco e Hermione procedevano avvinghiati, respirando l'aria umida e densa di magia. «Stiamo solo prendendo una boccata d'aria fresca,» disse Draco con voce sicura, mentre Hermione fece eco, le sue parole una danza sottile di significati nascosti: «In questo posto, un po' d'aria fresca è come una boccata di vita.» Disse con un sorriso che poteva significare molte cose.

Il forestiero li osservava attentamente, come se potesse percepire le tenebre che penetravano le loro parole. «Siete sempre così avventurosi?»

«Abbiamo una certa... Affinità con l'ignoto.» Rispose Hermione con un lieve sorriso enigmatico.

Il Canto Oscuro delle Anime DannateWhere stories live. Discover now