Tutti i ragazzi guardarono Harry stupiti. Non prendeva mai iniziative, non dava mai direttiva ma sembrava che davvero gli importasse di Louis.

Zayn annuì d'accordo con Harry. «Certo, non ci sono problemi», confermò.

«Ed io starò con lui quando non ci sarà Zay» disse Liam.

Finirono di parlare. Di organizzare tutto e dopo un po' si divisero perchè avevano delle commissioni da fare. Harry era l'unico a non aver nulla da fare. Quindi chiese a Niall se potesse portare Louis a prendere un thè o semplicemente a fare il giro del campus per mostrarglielo. Nonostante Niall era sorpreso e un po' preoccupato, perché non si fidava di Harry al cento per cento di come si fidava degli altri. Harry era un bravo ragazzo, ma aveva comunque quella sua piccola ossessione per il sesso. Diceva sempre ''il sesso allunga la vita e libera la mente''. E Niall aveva paura che si portasse a letto anche suo cugino, consapevole del fatto che Louis era gay dichiarato e Harry era un po' di tutto, poteva succedere e lui non voleva. Ma quel giorno decise comunque di porre la sua fiducia in Harry e disse che per lui andava bene.
Ora che era fuori dalla porta del dormitorio di Louis e Liam. L'idea di portarlo in giro non gli sembrava poi così giusta. Come avrebbe comunicato con un ragazzo che non parla? Lui voleva davvero passare del tempo con Louis, conoscerlo, sapere cosa gli piacesse, sapere anche le cose più stupide come quale fosse il suo colore preferito, la sua canzone o il suo piatto. Quel ragazzo, con quegli occhioni così blu lo aveva stregato. Alzò una mano e bussò delicatamente sulla porta, in modo da non svegliare il ragazzo se stesse dormendo. Dopo un po' la porta si aprì e la testa di Louis sbucò fuori. Harry sorrise alla vista di quel piccolo ragazzo con i capelli disordinati e gli occhi assonnati.

«Ehi, ti ho svegliato?».

Louis lo guardò con quegli occhi ancora più scuri di quella mattina. Scosse la testa e si spostò di lato per far entrare Harry nella stanza,appena entrati si rimise a letto sbadigliando.

«Ti va di fare un giro per il campus? Prendiamo anche un thè» chiese Harry con un labbro incastrato tra i denti e le mani in tasca. «Se non vuoi tranquillo» disse vedendo l'espressione confusa di Louis.

In tutta risposta il più piccolo di alzo dal letto e annuì dirigendosi in bagno. Harry guardò tutta la scena attentamente, imprimendo ogni movimento del ragazzo nella mente. Il profumo di Louis si mischiava con quello di Liam, ma si riusciva a distinguere . Era dolce. Un profumo di agrumi misto alla cannella. Dopo un po' Louis uscì dal bagno indossando una tuta della Adidas,sembrava così innocente con quegli occhioni. Si fermò sulla soglia della porta guardando Harry aspettando che quest'ultimo prendesse l'iniziativa.

«Andiamo?» chiese infine Harry guardando Louis, sempre con un sorriso. Louis annuì si avviò alla porta ed Harry lo seguì a ruota.

Per tutto il giro del campus Harry non smise un attimo di sorridere. In quel momento stava bene, ma non si spiegava perché. Come poteva la presenza di Louis, conosciuto solo la mattina, farlo sentire così bene? Non se lo spigava.

Louis vicino a lui era così piccolo,camminava ed ascoltava ogni parola di Harry,sembrando davvero interessato a quello che il ragazzo diceva. Quando arrivarono in una sala, un po' lontana dai dormitori, Louis si immobilizzò. Era una stanza piena di strumenti musicali, e si chiese del perché in un college ci fosse una stanza del genere. Il suo sguardo però venne catturato da un grande pianoforte e senza neanche rendersene conto iniziò a camminare verso di esso. Harry era stupito da quella scena. Osservò come Louis toccava quello strumento come se fosse fatto di cristallo. Ma la cosa che notò erano gli occhi di Louis, erano tristi, erano tormentati da ricordi che il ragazzo sembrava non voler ricordare. Louis prese il labbro tra i denti e strinse gli occhi, per poi sospirare come se si stesse calmando. Dopo un po' alzò lo sguardo verso Harry, e i loro occhi si incastrano, il blu si rispecchiava nel verde. Harry era a dir poco incantato, di nuovo, da quegli occhi che stavano bevendo la sua immagine.

Dopo un po' si schiarì la voce e; «Andiamo a prendere un thè?» domandò esitante.

Entrarono nella caffetteria del campus, che in quel momento era piena di ragazzi intenti a chiacchierare o a studiare per conto loro, trovarono un tavolo vicino alla finestra e una volta seduti il silenzio regnava tra i due. Forse Harry doveva davvero ad abituarsi all' idea che quel silenzio in presenza di Louis si sarebbe sempre creato. Per tutto il tempo i loro occhi però, non persero il contatto,anche quando la cameriera portò le loro ordinazioni, neanche quando iniziarono a bere la bevanda calda i loro occhi continuavano a studiarsi, ad imprimere i loro lineamenti nella loro menti.

«Allora Louis..» disse Harry,distogliendo per un attimo gli occhi dal ragazzo, e soffiando sul suo thè. «Che mi racconti?».

Lì per lì non diede un peso alle sue parole, ma quando i suoi occhi incontrarono nuovamente quelli di Louis si maledisse. ''Che mi racconti?'' sul serio l'aveva appena chiesto? Abbassò la testa imbarazzato, le sue guancie si colorarono di una lieve sfumatura di rosso. Louis dal canto suo ridacchiò per la faccia avvilita di Harry.

«Scusa» sussurrò infine.

Ma ad un tratto gli venne un idea. Allungò una mano nella sua giacca e tirò fuori il suo diario, il suo amico segreto, prese anche una penna e lo aprì strappando un foglio. Fece tutto sotto lo sguardo confuso di Louis, che non capiva dove volesse andare a parare. Allungò il foglio e penna a Louis e:

«Scrivi» disse Harry con un sorriso tutto fossette. «Non vuoi parlare, ok, per quanto mi faccia strano va bene. Ma voglio conoscerti, quindi scrivimi. Ti va?» chiese con il labbro tra i denti.

Louis scosse la testa sorridendo, ancora, e allungò le mani prendendo foglio e penna. Harry era soddisfatto di quel idea, così inizio a fargli domanda su domanda e Louis rispondeva. Scriveva sul quel foglio - che Harry avrebbe custodito segretamente - con la sua calligrafia ordinata.

E passarono così quel pomeriggio, tra bigliettini, domande e risate. Si perché Louis si era rilassato e sorrideva di continuo. Ed Harry pensò che guardare Louis sorridere era la visione più bella che avesse mai visto.

Destroyed Angels || Larry Stylinson.حيث تعيش القصص. اكتشف الآن