𝑳'𝒉𝒐 𝒗𝒐𝒍𝒖𝒕𝒐 𝒅𝒂 𝒔𝒆𝒎𝒑𝒓𝒆~

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𝑲𝑨𝑾𝑶𝑹𝑼'𝑺 𝑷𝑶𝑽

All'inizio io e Shinji andammo a vivere da lui, perché se dovevo stare al suo fianco e coprirgli le spalle, lo dovevo fare per bene come si deve. Possiamo dire che però non mi aspettavo lo stile di vita così; il ragazzo si alzava presto di mattina, preparava il pranzo da portare a scuola e poi se ne andava per poi tornare tardi verso cena. Spesso la preparavo io essendo che la signora Misato stava parecchio fuori e non voleva rientrare in casa perché non voleva vedere un angelo che avrebbe  potuto distruggere tutta l'umanità, ma anche se stava a casa l'ultimo dei suoi problemi era cucinare.

Ammetto che non sono un cuoco eccellente ma a lei piaceva sempre tutto quello che cucinavo, non lo diceva perché non lo voleva ammettere, però lo potevo notare dalle azioni ed espressioni. In quanto a Shinji, tornava sempre tardi perché credo che voleva stare da solo, quando tornava, invece, non è che mi parlava tanto di suo, metteva solo qualche scrupolo di forza per farmi qualche complimento sul cibo, ma sincero non so neanche se lo pensava veramente o no, e poi veniva rimproverato ogni sera dalla signora Misato, perché da ubriaca trovava ogni imperfezione da fargli notare e se io provavo a difenderlo mi fermava; d'altronde era come se quelle parole le voleva sentire perché ormai senza quelle la vita non era più la stessa monotonia.

Passo così quasi un mese, 6/7 parole al giorno, letti separati e lui che si addormentava con l'mp3 attaccato a lui, ogni sera le stesse lamentele ed io che ero la donna di casa.
Non volevo vedere Shinji piangere ogni sera perciò li proposi di andare nel mio appartamento, all'inizio fu titubante ma poi accetto.

Perciò eccoci ad oggi, la prima mattina che Shinji parti per andare a scuola non più dall'appartamento della signora Misato, ma dal mio.
A cena gli preparai il suo piatto preferito e lo aspettai sveglio fino alle 9 di sera finché non tornasse, immaginavo che ora che eravamo soli senza urla e lamentele si sarebbe potuto aprire con me come quando stavamo sulla riva.

𝑺𝑯𝑰𝑵𝑱𝑰'𝑺 𝑷𝑶𝑽

Tornai nell'appartamento di Kaworu dopo una lunga passeggiata e non ebbi il tempo neanche di aprire la porta che sentii un profumo delizioso che assalì il mio naso, un profumo che mi riporta all'essere piccolo quando mia madre mi chiedeva cosa volevo e io le rispondevo sempre lo stesso cibo.
Mi levai le scarpe e al mio incontro venne il micio del ragazzo argentato, era un micetto nero che si chiamava Peke, ciò mi fece venire in mente quante domande avevo per Kaworu, perche alcune cose non mi si spiegavano, ma già lo sapevo che a chiederle non l'avrei fatto.

"Non si saluta più Ikari?" Il ragazzo uscì solo con la testa fuori dalla porta per chiedermelo mentre in mano teneva un piatto che stava lavando.

"Ah si scusa, ciao Kaworu" spesso mi chiedo perché devo sempre rinchiudermi in me stesso senza pensare a chi mi sta intorno, ma credo che così è fatto l'animo mio.

"Cos'è questo profumo..? Qualche ricetta nuova?" Per la prima volta provavo ad aprire una conversazione con qualcuno, ma suonava lo stesso in modo abbastanza strano.

"Ho provato a cucinare quello che piace a te, la signora Misato una volta mi raccontò di sfuggita qual'era il tuo piatto preferito"

"Capisco, allora grazie"

"Che mi ringrazi, prima almeno prova, magari neanche soddisfa le tue papille gustative" mi disse con un sorriso sincero e calmo, ma allo stesso tempo nervoso dalla tensione.

Mi sedetti a tavola e ne provai solo un cucchiaio, ammetto che era proprio buono, mi riportava da mia madre, quando ancora significavo qualcosa per lei.

𝑷𝒖𝒓𝒐 𝒄𝒐𝒎𝒆 𝒊 𝒄𝒓𝒊𝒔𝒕𝒂𝒍𝒍𝒊~ Kawoshin Where stories live. Discover now