uno

7.9K 93 5
                                    

🩰🌷☀️🎀

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

🩰🌷☀️🎀

sento il pubblico applaudire. sono veramente qui, non è solo un'allucinazione! è il 29 settembre mi ritrovo dietro le quinte di uno dei programmi più seguiti di canale 5: "Amici di Maria de Filippi". non sto più nella pelle. l'adrenalina mi sale da ogni poro. inizio a riscaldare i piedi e la gambe con degli esercizi classici. sono in uno spazio molto ristretto perciò faccio ciò che riesco. la prima puntata è stata registrata il 24 settembre, questa è la seconda puntata. mi avevano chiamato per la prima puntata ma ero malata perciò mi hanno richiamata oggi perché c'era ancora un banco libero.

«Camilla» mi richiama una ragazza della produzione.
interrompo gli esercizi che stavo facendo e mi alzo in piedi

«a breve sarai chiamata. posizionati al centro dello studio, sulla stella» mi informa la signora

annuisco alle sue parole

«mi esibisco semplicemente, giusto?» chiedo alla signora

«certo. sei una candidata come le altre ma arrivata con un po' di ritardo» mi tranquillizza lei

«dobbiamo metterti il microfono» mi avverte un ragazzo

~

dopo poco sento il mio nome pronunciato dalla conduttrice. sospiro piano, forse per smantellare l'ansia, e varco le quinte

«buongiorno a tutti» dico facendo un sorriso forzato. ho tanta paura ma allo stesso tempo tanta energia da scatenare

«abbiamo un banco ancora libero e questa ragazza era stata chiamata alla prima puntata ma non stava bene fisicamente e non si è presentata. I professori questa settimana decidono di richiamarla» mi presenta così maria al pubblico

«si» annuisco

«ti presento come una qualsiasi allieva leggendo la tua presentazione» dice Maria sorridendomi

guardo i prof che mi osservano attentamente, sinceramente ho un po' paura di loro

«non trovo il foglio della tua presentazione, vuoi dirci qualcosa di te?» mi domanda maria

«non mi ricordo quello che avevo scritto» dico sistemandomi il microfono ridendo

«quanti anni hai?» mi chiede maria aiutandomi a ricordare ciò che avevo scritto

«18» le rispondo «ah si mi è venuto in mente. sono una ragazza solare ma non mi faccio mettere i piedi in testa. sono determinata e pretendo molto da me stessa. ballo perché mi sento libera di tentare e non ho paura di imparare nuove cose» spiego alternando a guardare maria e il pubblico

«un peperino» commenta maria e io rido

«sei pronta?» mi chiede sempre la bionda

«si» dico mettendomi al centro dello studio già in posizione di inizio

parte la base. ballo su una canzone di rosalia un pezzo modern. dopo circa metà pezzo la musica si interrompe

«cazzo» dico nella testa cercando di metterci più energia che posso

la musica riparte dopo poco. finisco l'esibizione a terra, sul pavimento gelido dello studio in cui ho sempre desiderato esibirmi. il pubblico fa un applauso

«hai visto chi ti ha stoppato la base?» mi chiede maria mentre vado a riprendere il microfono

«non ho visto nè chi me l'ha abbassata nè chi me l'ha alzata» dico facendo dei piccoli passi sul posto

«l'ha abbassata Raimondo» mi fa sapere la conduttrice

«penso tu sia ancora troppo sporca nel movimento» mi spiega il maestro.

faccio un cenno di sì con il capo

«te l'ha alzata la Celentano» dice maria

faccio fatica a crederci

«cosa dice maestra?» chiede Maria alla Celentano

«stupenda. per me maglia sì» dice la celentano sorridendomi

«la felpa è tua ma sentiamo il parere di Emanuel» continua maria prendendo la mia felpa e mettendola sul piedistallo di fronte a me

«la vedo molto sicura. molto preparata. sì anche per me» dice lui sorridendomi

sento gli occhi lucidi ma mi sforzo di non piangere, pronuncio un grazie con la voce rotta

«Camilla questa è la tua maglia» dice Maria facendomi segno di andare a prendere la maglia grigia del programma, ancora senza nome

prendo la maglia e la stringo forte. dietro di me vedo entrare Umberto che mi posiziona un banco tra un ragazzo biondo, Simone e una ragazza mora con lo chignon basso, Sofia

«sei stata spaziale» mi dice simone dopo essermi seduta nel mio banchetto senza nome

«grazie» dico sorridendogli

«sei romana?» mi chiede lui voltandosi verso di me dopo poco

«si, perché?» gli chiedo incrociando il suo sguardo

«anche io sono romano e mi sembrava di riconoscere l'accento» mi dice ridendo

«oddio, roma dove?» gli chiedo ridendo

«Roma est» mi risponde

«non ci siamo» dico ridendo

𝐔𝐍𝐀 𝐐𝐔𝐄𝐒𝐓𝐈𝐎𝐍𝐄 𝐃𝐈 𝐒𝐆𝐔𝐀𝐑𝐃𝐈 || 𝐒𝐈𝐌𝐎𝐍𝐄 𝐆𝐀𝐋𝐋𝐔𝐙𝐙𝐎Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora