Capitolo 204: Sabato, 14 luglio 2012

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Dio, Irene! Ti somiglia così tanto! Non che prima non me ne fossi mai accorto, è sempre stato evidente, ma adesso mi fa impressione vedere come ti somiglia.

Mi fanno impressione quegli occhi, così profondi, così fieri, così luminosi, uguali ai tuoi, e a volte così strafottenti da farmi perdere la pazienza.

Mi fa impressione quel sorriso...; anzi, quei sorrisi, come dicevi tu. Perché sono tantissimi, tutti diversi, e lui sa sempre quale usare e con chi per ottenere ciò che vuole. E pure questo, l'ha preso da te.

E mi fa impressione la sua forza. L'ha sempre dimostrata, durante la tua malattia, ma adesso... Adesso io non mi spiego come faccia. Non mi spiego da dove la tiri fuori tutta questa forza, e vorrei riuscire a farlo anche io, ma io non ci riesco, perché pure questo l'ha preso da te.

Ha preso il tuo meglio e il tuo peggio, perché pure i suoi difetti peggiori sono uguali ai tuoi.

Cosa abbia preso da me, non so... Forse le cose più insignificanti, meno importanti.

Ma non mi dispiace.

È bello rivederti in lui.

Anche se mi fa terribilmente male.

Vorrei che tu mi avessi lasciato la chiave per arrivare a lui.

Ma probabilmente non è una cosa che si possa lasciare. O ce l'hai o non ce l'hai.

E io non ce l'ho.

E lo so che dovrei provare a trovare la mia, di chiave, ma come faccio?!

Come faccio, Irene, come faccio?!

Sono un uomo distrutto.

Non posso sopportare anche questo.

Non ci dormo la notte al pensiero di tutto quello che lui sta provando, al pensiero di tutto quello che lo aspetta da adesso in poi, al pensiero che anche lui potrebbe...

No.

Andrà bene, no?

"Vedrai che andrà bene", me lo ripetevi sempre.

Però non è andato bene niente.

Niente.

Tu non ci sei più, Leo si è ammalato, la nostra famiglia si è distrutta, e Asia cerca disperatamente di tenere insieme i pezzi.

Come faremo, Irene?

Come faremo ad andare avanti senza di te?

Come farà Leo ad affrontare questa cosa più grande di lui, senza averti al suo fianco?

E io?

Come farò io a sopravvivere a tutto questo dolore?


Messaggio di papà: "Buongiorno, come stai? Scusami ma oggi non riesco a passare."

"No problem" gli rispondo io poggiando sulle gambe il Dylan Dog che stavo leggendo. "Tutto bene, e tanto domani di sicuro torno a casa. Riesci a venirmi a prendere o chiedo ad Asia?"

Papà: "Vengo io. Fammi sapere a che ora."

"Ok".

Chissà com'è che me l'aspettavo, che nemmeno oggi sarebbe riuscito a venire a trovarmi. Ha sempre lavorato, d'accordo, ma pare che ultimamente sia sempre impegnato a salvare il mondo. Tutto, pur di stare lontano da me e da questo posto.

Sospiro e guardo fuori dalla finestra. Anche oggi c'è il sole, tanto per cambiare. Un'altra splendida giornata d'estate chiuso qui. Non posso nemmeno andare a fare una passeggiata. Tutto quello che posso fare è starmene qua, davanti alla finestra aperta a guardare fuori. Mi sento un carcerato. Anzi, quelli almeno hanno l'ora d'aria.

Leo (Io non ho finito)Where stories live. Discover now