Capitolo 2

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Il lunedì sembra arrivare troppo in fretta nella nostra nuova cittadina di Oakstone Valley.

Vale sempre la stessa regola: quando non vedi l'ora che arrivi un determinato giorno ti sembra trascorrano secoli, quando invece vorresti non arrivasse mai ecco che ti bussa subito alla porta come un ospite che non hai il piacere di accogliere.

Ho mal di pancia e sono più nervosa che mai.

Percorro a piedi la strada insieme a mio fratello, che sembra totalmente impassibile a tutto.

Cammina indifferente, fa vagare lo sguardo annoiato, lascia le braccia penzoloni.

-Non farti prendere dall'ansia – mi dice.

-E chi si fa prendere dall'ansia? – Chiedo, ma la voce mi trema un po'.

Lui sbuffa, ma quello sbuffo cela un sorriso.

La mamma è già a lavoro.

Oggi è il suo primo giorno ed è uscita prestissimo da casa, spiegandoci la strada per raggiungere la scuola che fortunatamente non è molto distante.

Sospiro mentre varchiamo il cancello.

Trattengo il respiro mentre attraversiamo il cortile della scuola.

Non è molto grande, non lo è per niente, e mi auguro che i suoi alunni non siano numerosi. O forse sarebbe meglio il contrario?

Quando suona la campanella desidero solo possedere il mantello dell'invisibilità di Harry Potter e poter fuggire da questo posto.

Invece resto immobile.

Aspetto che la maggior parte degli studenti entri in classe.

Poi io e mio fratello saliamo i gradini che portano all'ingresso e seguiamo le indicazione che citano "segreteria".

Una donna dalla folta capigliatura tinta di biondo e dagli spessi occhiali viola sta digitando qualcosa al computer.

Sostiamo di fronte a lei, accanto alle due sedie poste di fronte la scrivania. Ascoltiamo il ticchettare dei tasti per qualche istante ancora, prima che la donna sollevi lo sguardo su di noi.

-I fratelli Edwards, giusto? – Chiede.

Annuiamo contemporaneamente.

Prende due fogli con gli orari delle lezioni.

-Qui tutti gli alunni seguono tutti i corsi, dunque avrete sempre gli stessi compagni di classe.

Che sollievo ... vuol dire che esiste una sola sezione per ogni anno, massimo due. Dove vivevo prima era impensabile una cosa del genere.

Ci lascia poi una piantina della scuola e riprende subito a scrivere.

Capiamo che il caloroso benvenuto è arrivato al suo termine.

Ci scambiamo un'occhiata, ma non ci azzardiamo a fare commenti.

Usciamo dalla segreteria e iniziamo a percorrere i corridoi ormai deserti.

Osservo la cartina.

-Dove dovrei andare? – Chiedo a mio fratello.

-Questa scuola è minuscola! Saprebbe orientarsi anche nostro padre! – Dice.

Perché papà non ha mai avuto un grande senso dell'orientamento. Oltre che di altre cose.

Capisco che ha menzionato papà per sbaglio, come se fosse una parola tabù, infatti si morde il labbro.

Fairy Blood I segreti di Oakstone Valley (#Wattys2015)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora