Forse stavolta, il più nervoso tra i due è lui.

-Toh, dev'essere qui – dice, mentre ci fermiamo di fronte alla porta di un'aula chiusa.

Faccio un respiro profondo. Il crampo alla pancia è tornato.

-Devo entrare per forza? – Chiedo.

-Direi di sì.

Mi scompiglia i capelli, dandomi un movente in più per ucciderlo.

-Buona fortuna.

-Anche a te ...

Lo osservo finché non svolta per un corridoio, poi mi faccio coraggio.

Sollevo il braccio e, dopo qualche istante in cui l'ho tenuto in aria, busso due volte.

Aspetto qualche secondo, ma non ricevo nessuna risposta dall'interno.

Quindi busso di nuovo, stavolta più forte.

-Avanti – sento dall'altro capo della porta.

Deglutisco, nemmeno se stessi andando al patibolo.

Abbasso la maniglia e apro la porta, entrando nella classe.

Quelli che penso siano all'incirca venticinque paia d'occhi sono puntati su di me.

-Karen Edwards? – Mi chiede il docente occhialuto all'in piedi davanti alla lavagna.

Annuisco.

-Benvenuta. Puoi accomodarti lì.

Mi indica l'unico banco libero in fondo alla classe, accanto ad una ragazza che alza subito gli occhi al cielo.

Che caloroso benvenuto ...

Mi dirigo verso il suddetto banco, facendo attenzione a non inciampare perché ... in questi momenti sono un po' instabile.

-Ciao – saluto con un sorriso timido la mia nuova compagna di banco, aspettando che si presenti.

Ha i capelli neri, le meches blu e un piercing al naso.

È seduta scomposta con le braccia incrociate e mi degna appena di uno sguardo di sufficienza per poi voltarsi non dopo aver sollevato un sopracciglio.

Resto di sasso.

Spero che in questo caso non valga il detto: "il buongiorno si vede dal mattino ".

Alla prima ora c'è lezione di matematica, ma io lascio vagare lo sguardo per la classe alla ricerca di qualcuno che potrebbe diventare un mio potenziale amico, dato che la mia compagna sembra non averne intenzione.

Ci sono due ragazze occhialute ai primi banchi che sembrano simpatiche.

Altre invece sono il genere di ragazze che starebbero con mio fratello e già me le immagino appiccicate a me solo per arrivare a lui.

Comunque, la prima persona della classe di cui scopro il nome è un ragazzo che alza sempre la mano ad ogni domanda del prof.

Quest'ultimo sembra esasperato, rispondendo ogni volta:

-Sì, Josh...?

Per concedergli la parola.

Continuo ad ispezionare e mi stupisco di non essermi accorta in precedenza di Claire, la ragazza del supermercato.

È seduta al secondo banco, e a quanto pare ha cercato di attirare la mia attenzione già da un po', perché la trovo sorridente che mi fissa.

Sorrido anch'io, facendole un cenno.

Fairy Blood I segreti di Oakstone Valley (#Wattys2015)Where stories live. Discover now