Capitolo 201: Mercoledì, 11 luglio 2012

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Fantastico!

Un'altra bella notizia.

Questa giornata promette bene!

"Puoi andare in doccia. Torno tra mezz'ora a rimetterti la flebo, prima di smontare il turno."

"E chi verrà a bucarmi per il prelievo?"

"Ulisse, credo."

"No, dai! Non puoi farlo tu prima di andartene?"

"No, Leo. Si occuperà di te chi se ne deve occupare".

Io piego le labbra in un'espressione di disappunto. "Puoi fare un'altra cosa per me, almeno?"

"Dipende. Sentiamo."

"Vorrei provare a mangiare. Ho fame."

"Hai fame?"

"Ho i crampi dalla fame!"

"È un buon segno! Però dopo due giorni di digiuno devi andarci piano. Cominciamo dall'acqua".

Solo acqua?! Io mangerei un'intera pizza al salame!

"Ricevuto..." dico rassegnato.

"Preferisci provare adesso o dopo la doccia?"

"Dopo."

"Va bene, torno tra mezz'ora allora".


Appena entro nel box doccia e apro il getto dell'acqua fresca comincio subito a rilassarmi; è come se la Bestia rimanesse fuori: dalla doccia e dai miei pensieri.

Faccio dei respiri lunghi e profondi, aumento un po' la temperatura dell'acqua, mi sento bene.
Rimango qui a godermi la sensazione dell'acqua sulla pelle, concentrato solo sul rumore dello scroscio del getto, con la testa svuotata e leggera.

Ma poi la Bestia torna.

Torna all'improvviso, mentre comincio a lavarmi i capelli.

Mentre realizzo che questa è una delle ultime volte che lo faccio, e mi sento quasi mancare.

Mi manca l'aria.

Mi viene da piangere.

Presto non potrò più lavarli, asciugarli, acconciarli; non potrò più passarci le mani in mezzo.

Non riesco ad accettarlo.

Mi fa troppo male questa cosa.


Rimango sotto la doccia per venti minuti, prima di decidermi ad uscire.

Afferro l'accappatoio ma prima di indossarlo mi fisso allo specchio: sono pallido e le occhiaie che ho sotto agli occhi non mi piacciono per niente; il mio viso è diventato più affilato e la mascella risalta di più; devo aver perso un po' di chili, e anche questo non mi piace. I miei muscoli definiti sono ancora tutti qui, ma se non posso tornare a fare sport mi sa che presto li vedrò scomparire.

Mi tolgo il guanto, infilo l'accappatoio e comincio ad asciugarmi i capelli; li pettino, metto il gel, cerco di sistemare il ciuffo che non sta mai come dico io.

Non voglio perderli.

E non voglio raderli prima che cadano.

Lo so che forse sarebbe meglio.

Lo so che farà schifo vederli cadere e ritrovarmi con i buchi in testa.

Lo so.

So tutto.

Ma mi fa rabbia.

Radermi i capelli sarebbe come dar vinta alla Bestia la prima battaglia.

E lo so che il mio obiettivo è vincere la guerra, ma partiremmo già da 1 a 0 per lei.

Leo (Io non ho finito)Where stories live. Discover now