confermai con un cenno del capo, e lui mi salutò con un abbraccio.

una mezz'ora più tardi ero nel corridoio della scuola, diretta per andare a casa.
aprii l'armadietto per prendere i miei libri. avevo provato anche a cercare Blake, ma non c'nessuna traccia di lui.

presi tutto, richiusi l'armadietto, e quando parli del diavolo,ecco che spuntano le corna.

-Ti ho cercata- mi disse.

-Blake, mi hai fatto prendere un colpo!-
sollevai lo sguardo per poter incrociare i suoi occhi.
-e comunque anche io ti ho cercato. cosa mi dovevi dire?-

-In realtà, niente di importante. volevo chiederti di uscire.-
il suo volto era rigido e le labbra serrate in una linea dritta, ma nei suoi occhi ci vidi una scintilla diversa.

intanto lui prese il telefono e cominciò a digitare qualcosa.

-Ehm..va bene...quando?- gli chiesi, ma lui continuava a guardare lo schermo.

-Stasera?- propose.
-In realtà,io...-

sgranò gli occhi, poi cominciò a guardarsi attorno.
-Sherly, devo andare. ci vediamo stasera allora eh?-

non feci in tempo a dirgli di no, che era già sparito dalla mia vista.
pensai di mandargli un messaggio, ma il telefono era morto.

ma mi prendete in giro, per caso?

prima di tirare un urlo di nervoso davanti a tutti mi incamminai verso casa.
uscita da scuola cominciai a imprecare, forse qualcuno mi avrebbe preso per pazza.

-Sei un grandissimo coglione, fattelo dire.-
presi a calci una bottiglia che mi ritrovai sotto i piedi.
-Che si fotta, stasera io non mi presento.-

mi ritrovai lo sguardo curioso di Conan,appena misi in piedi fuori casa.

-sei già arrivato?- gli sorrisi andandogli incontro.
non mi rispose. squadrò il mio corpo messo a risalto da un semplice vestito bianco.
rimaneva un pò stretto in vita, ma sulle gambe era morbido, arrivando fino alle ginocchia.
con l'aria di quella sera svolazzava da tutte le parti.
non mi ero truccata e i capelli erano sciolti.

-Sei bellissima.- confermò soltanto, raggiungendo poi il mio sguardo.
i suoi occhi color nocciola mi colpirono subito e il suo sorriso mi incantò.

indossava dei jeans bianchi e una camicia dello stesso colore. il chiaro gli stava bene, metteva in risalto i suoi capelli corvini.

-Anche tu. dove andiamo stasera?-

con mia sorpresa mi passò un casco, indicandomi poi la moto.

-stasera si inaugura un nuovo club, qua vicino. ti va bene andare lì?-

-certo, andiamo-

salimmo sulla moto, e dopo averlo praticamente minacciato di andare piano, lui partì ridendo.

si fermò una decina di minuti dopo, in un parcheggio affollato. scesi e gli passai il casco, e mentre lui lo sistemava in uno scomparto sotto al sedile io guardai la struttura.

𝐭𝐮𝐭𝐭𝐚 𝐜𝐨𝐥𝐩𝐚 𝐝𝐞𝐥 𝐬𝐞𝐬𝐬𝐨Where stories live. Discover now