Capitolo 200: Martedì, 10 luglio 2012

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Vorrei essere lontano da qui.

A casa mia, nel mio letto, a dormire fino a tardi.

Con Giulia, a baciarla e a bearmi del suo seno e magari a convincerla a fare l'amore con me.

Al bar a bere il caffellatte freddo e a mangiare due cornetti alla crema senza vomitare tutto.

Da qualche parte con i miei amici, a ridere fino a farci venire le lacrime agli occhi.

In giro con la mia Vespa.

Vorrei essere ovunque tranne che qui.

A scuola, durante un'interrogazione di matematica.

In coda alle Poste.

Al corso per il patentino.

Dal dentista.

Beccato dal padre di Giulia mentre facciamo robe che non approverebbe.

Ovunque, purché lontano da qui.

Vorrei essere sano.

Senza osteosarcoma, senza analisi, senza chemio, senza intossicazione al fegato, senza ospedale.

Vorrei indietro la mia vita normale.

La mia vita prima.


Verso le 10 arriva la Lisandri con al seguito un dottore giovane e spilungone che non ho mai visto.

"Buongiorno Leo" mi saluta la Lisandri. "Ti presento il dottor Carlo La Gioia, oggi comincia la specializzazione. Lo vedrai quasi sempre in giro con me."

"Buongiorno" le fa eco lo spilungone; ha gli occhi cerchiati, una pettinatura improbabile e sembra piuttosto intimidito.

"Buongiorno mica tanto" rispondo io.

"E perché? Cosa succede?" mi domanda la Lisandri aprendo la mia cartella clinica.

"A parte l'essere bloccato qua col fegato ko e lo stomaco che non trattiene neanche mezzo bicchiere d'acqua?!"

"Il tuo fegato non è ko, sta già dando segnali di ripresa."

"Davvero?"

"Sì, i valori degli esami sono migliorati."

"E perché continuo a vomitare, allora?!"

"Perché dobbiamo dargli il tempo di riprendersi. Non ho detto che è tutto nella norma, ho detto che rispetto a ieri va già meglio. Dovremo ripetere gli esami domattina."

"Ancora?!"

"Sì Leo, tutte le mattine finché i valori non rientrano."

"E quindi quand'è che potrò andarmene a casa?!"

"Non lo so ancora. Di sicuro finché i valori non si normalizzano e non riesci a bere e mangiare senza rimettere è impossibile".

Fantastico.

Abbasso lo sguardo.

Troppo sconfitto per ribattere.

Per protestare.

Per lamentarmi.

Per inveire.

"Non possiamo rischiare. Lunedì devi fare il secondo ciclo di chemio, anche se probabilmente dovremo rimandarlo di qualche giorno. Leggo anche che hai la febbre..."

"Sì..." dico sospirando.

"Dottor La Gioia, il paziente presenta temperatura corporea sopra i 38 gradi da circa diciotto ore. Ho aspettato per vedere se la febbre passava da sola, ma adesso ritengo opportuno intervenire. Mi dica come".

Leo (Io non ho finito)Nơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ