Shall we? - #troyler

Capitolo 1

Troye's POV
Ero ospite da un paio di giorni nell'appartamento di Tyler, mi ero appena svegliato e guardavo le notifiche sui vari social dal mio telefono fino a quando decisi di alzarmi per una doccia. Dopo nemmeno venti minuti ero pronto e andai in cucina dove trovai Tyler che preparava delle ottime uova strapazzate all'americana.

"Buongiorno Tillyyy" dissi sorprendendolo alle spalle.

"Uh buongiornoo, hai dormito bene?"disse con il suo solito tono di voce molto alto.

"Si grazie, che programmi abbiamo per oggi?"domandai mentre mi sedevo a lato del bancone.

"Credo che andremo fuori a pranzo e poi faremo un giro in città"mi disse servendomi la colazione.

Quando andavo a stare da lui non mi annoiavo mai anche se ci capitava di passare intere giornate a casa trovavamo sempre qualcosa da fare che fosse girare un video, guardare un film o semplicemente stare seduti sul divano scorrendo la home di tumblr, era comunque piacevole. Avevamo quell'intesa che non si creava con nessun altro e già da molto tempo cominciavo a vederlo con occhi diversi, insomma molte persone volevano vederci stare assieme come una vera e propria coppia, persino i miei genitori che sapevano dei miei sentimenti per lui, ma non ne avevamo mai parlato seriamente in quanto fosse un argomento al quanto imbarazzante, ed entrambi eravamo al corrente di questo..

Finita la colazione mi rinchiusi in camera per chiamare i miei genitori. Dopo un paio di squilli risposero alla chiamata su skype e cominciarono a fare le tipiche domande da genitore preoccupato per il loro povero cucciolo smarrito..peccato che io avessi 19 anni e non fossi per niente smarrito...

Tyler's POV
Potevo sentire Troye parlare con i genitori in quanto aveva lasciato la porta della stanza socchiusa senza rendersene conto, non diedi molto peso alla loro conversazione fino a quando mi sentii nominare da quella che avevo intuito fosse la voce di suo padre. Purtroppo non riuscii a capire ciò che gli disse in quanto Troye gli ordinò di abbassare la voce. Quando uscii dalla stanza feci finta di niente, non mi andava di metterlo a disagio, ma da quello che avevo sentito c'era un chiaro segno del nostro "essere più che amici" in quella conversazione.
Ci eravamo rilassati per tutta la mattinata e verso mezzogiorno uscimmo a pranzo insieme in un posto vicino a casa che faceva la pizza più buona del mondo, Troye lo adorava.

* * *

"Tilly che pizza prendiamo oggi?"mi domandò guardando il menù.
Avevamo questa sfida in corso: avremmo provato tutte le pizze del menù, quindi ogni volta che veniva da me ne provavamo una nuova.

"Ehmm.."non ebbi il tempo di rispondere che arrivò la cameriera a prendere le ordinazioni.

"Desiderate?"chiese.

"Lei cosa ci consiglia?"domandò Troye alzando lo sguardo sorridente.

"Pizza ai frutti di mare"rispose entusiasta.

"Ehm no grazie, il mio amico è allergico, ci va bene una margherita per questa volta"risposi più in fretta di quel che volevo.
Continuavo a pensare a cosa si fossero detti lui e suo padre nella conversazione via Skype..non capivo più nulla.
Troye si girò verso di me con aria perplessa appena la cameriera se ne andò.

"Tilly?"domandò perplesso.

"So che sei allergico, se non vuoi la margherita possiamo sempre cambiar-"mi interruppe.

"Stai bene?"chiese preoccupato.

"Sono solo stanco Troye"

Troye's POV
Non sapevo cosa fosse preso a Ty, era evidente che c'era qualcosa di cui era preoccupato ma non volevo rovinare il nostro pranzo percui cercai di cambiare argomento.

* * *

Eravamo appena saliti in macchina ed eravamo stanchissimi. Eravamo andati per negozi e avevamo camminato in giro, ma ora dovevamo davvero tornare a casa. Chiusi la portiera e misi la cintura, lo stesso fece Tyler che subito dopo mise in moto la macchina. Il viaggio di ritorno fu accompagnato dalle note delle canzoni trasmesse alla radio che cessarono quando Tilly spense l'auto subito dopo aver parcheggiato.
Ci sedemmo sul divano con i nostri laptop. Nessuno dei due parlava, fino a quando la voce di Tyler spezzò il silenzio.

"Troye" disse con calma.

"Si?"risposi.

"Ti è mai capitato di sentirti come qualcosa di più di un'amico per qualcuno?"

La mia bocca si asciugò all'istante, sapevo che stava parlando di noi.