Mentre l'uomo abbassava la propria lama sul corpo indifeso della ragazza, un coltello argenteo sfrecciò verso la sua direzione, colpendogli la mano e disarmandolo. Un'altra decina di piccole lamette, lanciate a una velocità allucinante, piovvero sui soldati che circondavano lei e Orm, colpendoli in punti non vitali, ma indebolendoli a sufficienza da permettere ai due di rimontare e cambiare l'esito dello scontro a loro favore.

Sollevò lo sguardo; era Zen, si era buttata con una spettacolare capriola dal tetto di uno degli edifici e aveva lanciato le lamette che l'aveva vista affilare ogni giorno. Si aggrappò a una barra di acciaio sporgente da un altro edificio e ruotando si buttò poi a terra in maniera spettacolare.

Sapeva che era brava ad arrampicarsi, ma non si aspettava che fosse tanto capace e neanche che avesse quel talento nel lanciare coltelli.

Corse verso il soldato che aveva attaccato Jeynn e in pochi colpi lo sconfisse definitivamente.

Nauìya intanto, insieme a Orm e al cecchino che aveva ripreso a sparare, riuscirono a mettere fuori gioco tutti gli altri soldati. Avevano vinto, era stato più facile del previsto.

Nauìya guardò Zen con una muta domanda.

La ragazza capì immediatamente e annuì, dopodiché guardò verso uno degli edifici da cui poté scorgere una figura minuta scendere con calma dalla parete agganciandosi ai vari appigli. Dunque lo aveva trovato.

Quando infine atterrò e si diresse verso di loro, Nauìya non poté credere ai suoi occhi. La figura interamente vestita di grigio, identico al palazzo da cui era scesa, non le arrivava nemmeno alle spalle, era magrolina e gracile.

Quando si tolse il passamontagna, comparve ai suoi occhi lo sguardo giovane di un bambino che poteva avere al massimo dieci anni. Era lui dunque il famoso cecchino?

Lei e gli altri si guardarono preoccupati per un attimo, volevano davvero coinvolgere un bambino in una faccenda tanto rischiosa?

«Lui è Tike» spiegò Zen, posando una mano sulla spalla del ragazzino.

«Lo so cosa state pensando, sono troppo giovane per quello che avevate in mente, ma sono le mie capacità che vi servono, che importanza ha se le mani che premono il grilletto sono più piccole di quello che vi aspettavate?» Intervenne lui fissando in particolare Nauìya con i suoi grandi occhi verdi che avevano visto forse troppa sofferenza per così poco tempo di vita.

La ragazza lo osservò con attenzione, la pelle ambrata era sporca di fuliggine e i capelli con i rasta dorati e rossicci, erano ricolmi di una polvere bianca che suppose fosse derivata dall'intonaco scrostato degli edifici che andavano in pezzi. Il suo sguardo era determinato, lo faceva apparire in un certo senso più grande, anche se non gli toglieva la dolcezza tipica dei volti infantili.

Nauìya era molto più piccola di lui quando aveva iniziato a vivere per strada, anche lei aveva imparato presto a uccidere, e non avrebbe mai accettato di essere lasciata indietro solo per la sua età, aveva sempre voluto che le sue capacità le venissero riconosciute, ed era certa che per Tike dovesse valere lo stesso.

«Assolutamente nessuna, siamo venuti qui per proporti di unirti a noi, ultimo baluardo della resistenza. Vogliamo uccidere la Strega e la tua mira potrebbe farci molto comodo» disse decisa. Orm si voltò esterrefatto verso di lei.

«Vuoi far combattere un bambino?!»

«Non sono un bambino! Sono un guerriero! Proprio come te! E voglio seguire l'Ayìsse» rispose Tike, voltandosi poi verso di lei. Come faceva a sapere che era lei l'Ayìsse? La voce si era diffusa tanto in fretta?

«Una delle poche regole della resistenza è proprio quella che vieta a bambini di età inferiore ai quindici anni di combattere, non possiamo...»

«Ma la resistenza non c'è più o sbaglio?» lo interruppe Nauìya, non c'era niente che potesse dire per farle cambiare idea, era certa che Tike sarebbe stato un'ottima risorsa, non poteva lasciarsela sfuggire solo perché era un po' più giovane di quanto che si fossero aspettati.

MOÌRIAS-L'ombra della luce-Onde histórias criam vida. Descubra agora