9. I don't see the common thread even though I know it exists

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«SÌ! Oh..certo tutto apposto.» risponde di getto così euforica, rendendosi poi conto del mini urletto fatto.

Ma veramente c'è qualcuno che può contenere così tanto entusiasmo? Bho non so neanche perché io me lo sto chiedendo.

«Va bene.» affermo abbastanza stranita, non volendomi poi immischiare nei suoi affari e non voglio nemmeno saperne qualcosa.

Anche se una parte in minoranza di me si sta chiedendo realmente perché lei è talmente gioiosa. Cioè essenzialmente esiste veramente un motivo per acquisire suddetta allegria?

«No scusami, non volevo sembrare strana ai massimi livelli.» cerca poi di spiegarsi.

«Tranquilla non penso assolutamente niente di te, sei solo normale.»

Forse perché sono io quella completamente diversa e contorta. Decisamente sì.

«Lasciami solo dire che sono emozionata per motivi personali e reali» parla comunque lei. «Lo sono perché mio fratello sta per arrivare qui dopo cinque anni che io sto da sola. Sono solo agitata e felice.» continua poi spiegando il motivo.

Capisco. Be' mi sembra giusto e ragionevole come motivo, non devo infierire sul fatto che secondo me è difficile da capire.
Lei ha assolutamente ragione di esserlo.

Anche se chi gli ha domandato di spiegarmi il perché? Ma poi perché la sto ascoltando? Chi gli ha detto che mi avrebbe interessato? Nessuno ma è simpatica abbastanza da non ignorarla.

Accenno un movimento con la testa per farle intendere che ho capito, che è tutto apposto, e poi decido a istinto di presentarmi. Senza pensarci troppo lo faccio e non me ne pento poi.

«Sheila McKenzie se volessi identificarmi, Gioietta.»

Lei ridacchia piano e di puro divertimento. «Mi ha davvero chiamato in quel modo?» non mi dà il tempo di rispondere che aggiunge altro. «Mi piace, puoi chiamarmi tranquillamente così ogni volta.»

Purtroppo un piccolo sorrisino divertito sfugge al mio controllo e così una risatina si aggiunge alle sue.

«Comunque mi chiamo Chloe Berkshire, Verdina.»

E di nuovo delle reali risate sfuggono al mio solito controllo.
Divertente, ci siamo date soprannomi a vicenda. Mi fa spostare la maschera di sempre di un solo millimetro, relativamente nulla, ma facendomi perdere nelle emozioni provate raramente.

«A quanto pare ci piace dare nomignoli alla gente.» commento poi osservandola mentre il divertimento diminuisce ma resta nel mio sorrisino leggero.

«Vero. Ho sempre avuto questa predisposizione a dare a tutti un soprannome, così che rendesse le cose più gioiose e rilassanti e non serie e odiose.»

«Io non molto ma-» mi interompo un secondo perché mi passano per la mente i nomignoli con cui io chiamo le varie persone. Per esempio quel maledetto stronzo di Riddle, a cui gli ho affidato il nome Pecorella, o anche Malfoy drammatico, al quale ho dato furetto bianco sporco e a Nora che ormai è diventata la tradittrice bugiarda. Pure al loro gruppo ho fatto in modo che avessero un nome a cui io potessi riferirmi, la gang dei sempre stronzi. «-anche io lo faccio spesso. Potrei dire ogni volta.»

La conversazione non finisce ne muore così come mi aspettavo, anzi durante tutta la colazione parliamo di cosa ci piace e di come avertissimo le varie emozioni.

Non mi è mai capitato di riuscire a stare dentro una chiacchierata e rimanerci perché non disturbata. Non mi sento la voglia di scappare da tutt'altra parte del mondo, forse un po' ma non è assolutamente paragonabile.

Infinite Darkness | Mattheo Riddle Donde viven las historias. Descúbrelo ahora