، 𝗨𝗡𝗔 𝙈𝙄𝙉𝘼𝘾𝘾𝙄𝙊𝙎𝘼 𝗣𝗥𝗢𝗙𝗘𝗭𝗜𝗔 、

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، c'era una volta,
in un regno
lontano lontano...

more than you'll ever think of

“ more than you'll ever think of ”

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␈ ༄ ( 🂬 ) ༄ ␈

( 𖣔 ) : 𝔬𝔫𝔢 𝔴𝔬𝔯𝔡, 𝖌𝖚𝖎𝖑𝖙.

era una bella giornata. una giornata come le tante che l'avevano preceduta e quelle che si pensava l'avrebbero seguita. ed invece, il passo svelto di un domestico aveva interrotto la sacra quiete del tè del pomeriggio che il re prendeva ogni giorno nella bellissima veranda che dava sul Fiume di Cristallo che scorreva nei giardini privati del Grande Palazzo. " è mai possibile non avere un dannatissimo attimo di pace? non chiedo molto! " pensò egli. era strano, ma fare il sovrano non gli piaceva nemmeno un poco.

« vostra maestà... mi dispiace interrompere... il vostro amato tè del pomeriggio ma... ecco... » provò a dire quello, con il fiatone, mentre il re lo guardava con un sopracciglio alzato, infastidito più che incuriosito.
aspettò che il domestico si riprendesse, per poi fargli in cenno e consentirgli di parlare nuovamente. « i profeti, vostra altezza. stanno avendo una visione. tutti e tre. » gli occhi del sovrano si spalancarono. non era raro che uno solo dei tre poeti avesse una particolare visione, anzi spesso era molto utile che fornissero anche una visione poco chiara, del futuro. ma che fossero tutti e tre, contemporaneamente, ad avere la stessa identica visione non si era mai visto.

« portami alla Torre, ed immediatamente! » ordinò, completamente scordatosi del suo tè o di qualsiasi altra attività avesse intenzione di fare quel radioso pomeriggio. sotto ordine, vennero portati due dei più veloci pegasi dell'intero regno. non ci misero molto ad arrivare, per la gioia del re, che si precipitò nella sala principale.
c'era un vento spaventoso, come se un'intera bufera fosse concentrata in quella sala di medie dimensioni.
il sovrano dovette chiudere gli occhi e piantare i piedi per terra, per impedire che qualcosa, in quel trambusto gli finisse negli occhi o peggio... di essere mandato a sbattere contro qualcosa.
poi, nel buio più totale, udì le tre voce dei tre poeti che recitavano, come una cantilena, la tanto temuta profezia.

« 𝐢𝐥 𝐦𝐞𝐫𝐚𝐯𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨𝐬𝐨 𝐥𝐮𝐱,
𝐫𝐞𝐠𝐧𝐨 𝐝𝐚𝐠𝐥𝐢 𝐬𝐠𝐚𝐫𝐠𝐢𝐚𝐧𝐭𝐢 𝐜𝐨𝐥𝐨𝐫𝐢
𝐩𝐚𝐭𝐫𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐠𝐫𝐚𝐧𝐝𝐢 𝐦𝐚𝐠𝐡𝐢 𝐞
𝐢𝐧𝐠𝐞𝐠𝐧𝐨𝐬𝐢 𝐢𝐧𝐯𝐞𝐧𝐭𝐨𝐫𝐢
𝐯𝐞𝐫𝐫𝐚̀ 𝐦𝐞𝐬𝐬𝐨 𝐢𝐧 𝐩𝐞𝐫𝐢𝐜𝐨𝐥𝐨
𝐝𝐚 𝐮𝐧 𝐚𝐧𝐭𝐢𝐜𝐨 𝐧𝐞𝐦𝐢𝐜𝐨 ;

𝐩𝐫𝐨𝐧𝐭𝐨 𝐚 𝐯𝐞𝐧𝐝𝐢𝐜𝐚𝐫𝐬𝐢
𝐩𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐭𝐨𝐫𝐭𝐨 𝐬𝐮𝐛𝐢𝐭𝐨
𝐜𝐡𝐞 𝐭𝐫𝐚 𝐥𝐞 𝐦𝐚𝐧𝐢 𝐡𝐚 𝐥𝐚
𝐜𝐡𝐢𝐚𝐯𝐞 𝐩𝐞𝐫 𝐟𝐮𝐠𝐠𝐢𝐫𝐞
𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐩𝐫𝐢𝐠𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐨𝐯𝐞 𝐩𝐞𝐫
𝐬𝐞𝐜𝐨𝐥𝐢 𝐡𝐚 𝐝𝐨𝐯𝐮𝐭𝐨 𝐬𝐨𝐟𝐟𝐫𝐢𝐫𝐞 ;

𝐦𝐨𝐥𝐭𝐢 𝐠𝐮𝐞𝐫𝐫𝐢𝐞𝐫𝐢 𝐦𝐨𝐫𝐢𝐫𝐚𝐧𝐧𝐨
𝐩𝐞𝐫 𝐫𝐢𝐩𝐚𝐫𝐚𝐫𝐞 𝐚𝐥 𝐠𝐫𝐚𝐯𝐞 𝐝𝐚𝐧𝐧𝐨
𝐞 𝐥'𝐚𝐥𝐥𝐞𝐚𝐭𝐨 𝐬𝐜𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚𝐭𝐨 𝐜𝐨𝐧 𝐝𝐢𝐬𝐨𝐧𝐨𝐫𝐞
𝐝𝐢𝐯𝐞𝐧𝐭𝐞𝐫𝐚̀ 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐟𝐨𝐫𝐳𝐞 𝐨𝐬𝐜𝐮𝐫𝐞 𝐢𝐥
𝐠𝐮𝐞𝐫𝐫𝐢𝐞𝐫𝐨 𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐨𝐫𝐞 ;

𝐦𝐚 𝐧𝐨𝐧 𝐛𝐢𝐬𝐨𝐠𝐧𝐚 𝐝𝐢𝐬𝐩𝐞𝐫𝐚𝐫𝐞

𝐩𝐨𝐢𝐜𝐡𝐞̀ 𝐨𝐥𝐭𝐫𝐞 𝐚 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐨 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐨 𝐦𝐚𝐥𝐞
𝐚𝐫𝐫𝐢𝐯𝐞𝐫𝐚̀ 𝐚𝐧𝐜𝐡𝐞 𝐜𝐡𝐢 𝐜𝐢 𝐩𝐮𝐨̀ 𝐚𝐢𝐮𝐭𝐚𝐫𝐞
𝐜𝐢𝐧𝐪𝐮𝐞 𝐢 𝐩𝐫𝐞𝐬𝐜𝐞𝐥𝐭𝐢 𝐩𝐞𝐫 𝐪𝐮𝐞𝐬𝐭𝐚 𝐦𝐢𝐬𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞
𝐜𝐡𝐞 𝐝𝐚𝐥𝐥𝐚 𝐧𝐚𝐬𝐜𝐢𝐭𝐚 𝐩𝐨𝐫𝐭𝐚𝐧𝐨 𝐬𝐞𝐧𝐳𝐚 𝐭𝐢𝐦𝐨𝐫𝐞 ;

𝐮𝐧𝐨 𝐬𝐩𝐞𝐜𝐢𝐚𝐥𝐞 𝐦𝐚𝐫𝐜𝐡𝐢𝐨
𝐝𝐨𝐧𝐚𝐭𝐨𝐠𝐥𝐢 𝐜𝐨𝐧 𝐝𝐞𝐜𝐢𝐬𝐢𝐨𝐧𝐞
𝐝𝐚𝐥 𝐝𝐞𝐬𝐭𝐢𝐧𝐨,
𝐢𝐥 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐨 𝐩𝐚𝐝𝐫𝐨𝐧𝐞. »

woah... fu l'unica parola che lasciò le labbra del sovrano. egli aprì lentamente gli occhi, per trovare la bufera completamente calma, così come i tre profeti, i quali erano fermi come statue.
il sovrano guardò in basso un attimo, soltanto per accorgersi che ai suoi piedi si trovava una pergamena, che raccolse. srotolandola si accorse che le parole che vi erano scritte erano esattamente quelle che aveva appena udito, per poi voltarsi e, a passo svelto, uscire fuori dalla sala. « allora, vostra maestà, come è andata? » chiese il domestico. « la situazione è critica. appena arriveremo a palazzo bisognerà radunare non solo le Sette Virtù ma l'Esercito intero. e poi... bisogna mandare un araldo in ogni singola contea. abbiamo dei prescelti da trovare. »

intanto, in una contea dell'estremo nord, un ragazzo cominciava a sentire la strana voglia che aveva sul polso pizzicare in modo decisamente anomalo...














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( prossimo capitolo: worlbuilding i )

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