Immagina #1

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💚
Gabriel come papà.

T/n pov
È il giorno più atteso dell'anno: il primo compleanno di mio figlio!
Sono euforica. Certo, chi non lo sarebbe? Insomma...desideravo da tanto un bambino e ora, anche se io e Gabriel non siamo ancora sposati, me lo voglio godere a pieno.
A proposito di Gabriel...
Mi affaccio alla porta della cucina, mentre sistemo uno dei cappellini da festa che indosseranno gli invitati.
E lo vedo lì, seduto sul pavimento mentre gioca con t/f/n. La piccola fotocopia di Gabriel cerca di rimettersi in piedi da seduto e ci riesce, anche se gli tremano le gambine.
«Bravo piccolo, forza che ci sei quasi» lo incoraggia suo padre, con tono dolce.

Il piccolo fa qualche passo e cade, ma Gabriel non si allarma. Gli batte le mani.
«Sii. Bravoo!»
Il piccolo ride e abbraccia suo padre, poggiando la testa sulla sua spalla.
«Quanto bene mi vuoi?»
T/f/n solleva la testa e, succhiando il ciuccio, gli fa un segno con le dita: 🤏🏼
Gabriel ride. «Così poco? Mi sento offeso» scherza. Il bimbo ride e scuote la testa, allargando le braccia. Adora prenderlo in giro. Questo lo ha preso da me...«Così va già meglio!» Gabriel si fionda su di lui e lo stritola, senza fargli male, dandogli un sacco di bacini sul collo e facendogli il solletico sulla pancia.
Non posso fare a meno.

I miei occhi diventano lucidi dalla commozione e mi porto una mano sul petto. E pensare che, quando ho scoperto di essere incinta, non riuscivo a pensare a tutto ciò.
Ma...oggi c'è una festa e Gabriel rischia di ammazzarmi il bambino, in senso ludico, se continua a farlo ridere così.
Vado da loro e mi siedo affianco a Gab, afferrando il mio piccolo uomo.
«Non mi ammazzare il pupo prima della festa»
Lo faccio sedere sulle mie gambe e gli bacio la testa, coccolandolo.
Gabriel si rilassa, poggiandosi con le gambe per metà piegate al divano.
«Forse ci stai mettendo un po' troppo impegno a questa festa, che poi non ha un senso logico»
«Perchè?»
«Perchè è grazie a me se lui è qui, quindi in teoria il compleanno dovrebbe essere mio»
Rido, dandogli uno spintone leggero.
«Ma falla finita» continuo, giocando con le manine di t/f/n. Sono così morbide! «Dobbiamo festeggiare il giorno in cui abbiamo conosciuto questa piccola peste. Vero? Si?» faccio la vocina e gli riempio le guancia di bacini coccolosi  «Ti amo così tanto»

Gabriel assottiglia gli occhi, fintamente offeso.
Il nostro cane, t/c/n, va verso di lui e inizia a leccargli la faccia. Gabriel lo abbraccia, il naso all'insù.
«Sì sì continuate pure, non abbiamo bisogno del vostro amore...»
Rido e lo raggiungiamo, coccolandoci entrambi tra le sue braccia calde e piacevolmente accoglienti.
«Tu sei il nostro super papà. Come potremmo non amarti?» mi sporgo per dargli un bacio a stampo, che poi lui ingigantisce rendendolo passionale.
Apro un occhio e mi accorgo che t/f/n ci sta fissando, un po' confuso. E rido, cercando dolcemente di spingerlo dal petto.
«Hmm amore...» indico col mento il piccolo. «Preferisco che non ci veda limonare davanti ai suoi occhi»
Alza le spalle.
«Beh un giorno lo farà anche lui»
Beh sì certo, ma non adesso che non sa nemmeno dove si trova.
«Fammi indovinare, glielo insegnerai tu?» dico, come se non lo sapessi già. Annuisce, con un sorrisetto, avvicinandosi di nuovo alle mie labbra. Poggia due dita sotto al mento e, ogni volta che lo fa, mi sento lo stomaco un brodo di giuggiole.
«Dipende» e mi bacia, con la lingua.

«Papà...»
Ci allontaniamo entrambi di scatto, sconvolti in senso positivo.
«Cosa?» dice Gabriel, sul punto di svenire.
«Pa...papà» ripete il piccolo. Gabriel balza in piedi, facendo spaventare il povero cane che sobbalza.
«Hai detto papà?» con un sorriso a 32 denti e le mani tra i capelli, gli si formano gli occhi a cuoricino «HA DETTO PAPÀ! HAI SENTITO?» quasi mi urla, scuotendomi come una bambolina.
Rido e annuisco, dandogli un bacio sulla guancis.
«Sì. Sono felice per te»
«Ahhh! T/c/n andiamo subito a festeggiare!» prende il cucciolo di cane e lo solleva, correndo per tutta la casa con lui sottobraccio.
Tecnicamente ha dimenticato qualcosa qui...
Apparte suo figlio, che ha scambiato col cane ma dettagli, il fatto che sapeva già parlare.
Guardo t/f/n e mi metto un dito davanti al naso.
«Shh, non diciamogli che avevi già imparato a parlare o ci rimarrà male» gli faccio l'occhiolino e mi sorride.
Gabriel ritorna, poggiando il cane per terra.
«Ah scusa, sei tu il festeggiato. Andiamo a festeggiare!» dice, sollevando suo figlio e correndo per tutta la casa con lui sulla testa a mo di superman.

Rido e sospiro, allegramente. Non potevo chiedere fidanzato migliore e padre migliore, anche se alcune volte è davvero fuori dal mondo...

Preferences-GABRIEL GUEVARAHikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin